120 miliardi di danni dal falso made in Italy a tavola

Alcuni dei casi di usurpazione del nome italiano censite da Coldiretti
La stima è di Coldiretti in base ai dati sulla contraffazione agroalimentare presentati al Parlamento dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. Prandini (Coldiretti): «Lo stop all’agropirateria assicurerebbe 300mila nuovi posti di lavoro»

La relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza relativa al 2022, presentata ieri a Montecitorio dal Sistema di Informazione per la sicurezza della Repubblica, contiene un paragrafo specifico dedicato alla tutela del made in Italy e al fenomeno della contraffazione.

(clicca per scaricare il rapporto)

La relazione si occupa anche, tra gli altri temi, della insicurezza alimentare nel mondo e dei riflessi delle crisi geopolitiche sulla sicurezza alimentare globale.

Un asset strategico per la nostra economia

L’agenzia Agrapress riporta ampi stralci di quanto viene pubblicato relativamente alla tutela del made in Italy in ambito agroalimentare, «che riguarda non soltanto la protezione di un asset strategico per l'economia nazionale, dal momento che tale settore rappresenta una voce significativa del nostro export e una rilevante percentuale del Pil, ma anche la difesa di un vero e proprio marchio, stimato e identificato in tutto il mondo».

Concorrenza illecita in casa

Emerge dal rapporto che il fenomeno della contraffazione nel settore agroalimentare non riguarda solo l'estero, ma in maniera significativa anche l'interno dei confini nazionali, con la vendita di prodotti di origine straniera falsamente spacciati per italiani. «Questo rappresenta una minaccia al made in Italy e, quindi, alla sicurezza nazionale, sia da un punto di vista economico che reputazionale, oltre che nei confronti dell'ambiente, del territorio e della salute pubblica».

Conseguenze sull’occupazione e sulla reputazione

«In primo luogo, infatti, la concorrenza del prodotto estero venduto come italiano risulta sleale: i bassi costi di produzione contrapposti a quelli, più elevati, nazionali comprometterebbero nel tempo la produzione nostrana, con future conseguenze anche di tipo occupazionale».

«In secondo luogo, la vendita di prodotti con falsa indicazione di tipicità danneggia l'immagine del marchio stesso, che si caratterizza, invece, per l'elevata qualità e genuinità».

«Infine, la produzione estera, soprattutto se di origine extra Ue, tende a subire minori controlli sia nel Paese d'origine che in ingresso nel nostro stato se fraudolentemente indicata come italiana, con l'applicazione, sia in ambito agricolo che nel settore della trasformazione, di normative sanitarie meno stringenti».

Il contrasto all’Italian sounding

Coldiretti, da sempre impegnata a contrastare il fenomeno dell’italian sounding, commenta l’analisi prodotta dal Sistema di Informazione per la sicurezza della Repubblica mettendo in rilievo alcuni numeri.

Coldiretti ne quantifica i danni

Ettore Prandini

«Il contributo – dice Ettore Prandini, presidente di Coldiretti - della produzione agroalimentare italiana alle esportazioni, che ha raggiunto nel 2022 la cifra record di 60,7 miliardi, potrebbe essere nettamente superiore con un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale».

«Ponendo un freno al dilagare dell'agropirateria a tavola si potrebbero creare ben 300mila posti di lavoro in Italia»

«A far salire al livello record di 120 miliardi di euro la contraffazione alimentare nel mondo è stato l'embargo russo contro i cibi europei, con il moltiplicarsi in quel paese del falso made in Italy a tavola, dal parmesan al salame milano fino all'insalata “buona italia” rigorosamente taroccati».

120 miliardi di danni dal falso made in Italy a tavola - Ultima modifica: 2023-03-01T10:11:56+01:00 da Lorenzo Tosi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome