Le stanze sono rimaste vuote a Pasqua e così sarà pure per il weekend del 25 aprile e il ponte primo maggio. L’emergenza coronavirus sta mettendo in ginocchio gli agriturismi italiani, che provano a riorganizzarsi con la consegna dei pasti a domicilio. Un'attività che genera introiti irrisori, incapaci di sopperire alla perdita di fatturato registrata in questi mesi. Anche perché la prospettiva è di avere l’attività bloccata anche per l’estate. Niente scampagnate all’aperto, niente escursioni in bicicletta e gite con i cavalli, stop ai banchetti per matrimoni e comunioni, stop anche alle fattorie didattiche. E anche quando si tornerà a una sorta di normalità mancheranno per molto tempo i turisti stranieri.
Agriturismi, sarà un'estate difficile
«Stiamo ospitando qualche dipendente che lavora nelle aziende in trasferta e nelle attività consentite o altro personale impegnato in prima linea nella lotta al coronavirus, come medici e infermieri – spiega Nunzio Giorio, presidente di Agriturist Padova e titolare dell’agriturismo Alba a Baone – purtroppo, con tante aziende chiuse in seguito anche all’ultimo Dpcm, si tratta di pochi clienti, che sono nulla sia per chi ha solitamente un giro d’affari legato al mondo delle imprese, sia rispetto al movimento degli scorsi anni. La Pasqua dava il lancio alla stagione turistica e fino al 1° maggio erano 20 giorni di fuoco. Quest’anno invece abbiamo le strutture vuote e le previsioni per l’estate non sono rosee. Chi lavorava con il mercato turistico straniero ha viste azzerate tutte le prenotazioni e ancora non sappiamo se riapriremo e quando. Alla ripresa lavoreremo con un mercato esclusivamente territoriale, vale a dire famiglie che scapperanno dalla città per cercare di ricaricarsi in mezzo alla natura. Speriamo di poter recuperare, perché ora i danni sono quasi totali, e certamente spingeremo molto sul marketing».
Ma quella delle consegne a domicilio non è un’attività facilissima da organizzare e riguarda solo una piccola parte di agriturismi, anche se chi la fa si è attrezzato bene ed è molto attivo. Per quanto riguarda l’ospitalità di dipendenti e personale medico, si segnala qualche intoppo in base alle interpretazioni delle diverse Prefetture dell’ultimo Dpcm. In questi momenti difficili gli imprenditori agricoli chiedono sostegno e non ulteriori paletti burocratici che rendono ancora più difficoltosa la loro attività.