Caporalato, fuorilegge un prodotto importato su cinque

Cibi fuorilegge che arrivano sulle nostre tavole
E’ la stima effettuata dalla Coldiretti e diffusa in occasione della presentazione del progetto anti-caporalato: “Lavoro stagionale – dignità e legalità”, realizzato da Osservatorio Agromafie, Anci e Coldiretti

Dal riso asiatico all'ortofrutta sudamericana fino alle nocciole turche, quasi un prodotto alimentare su cinque importato non rispetta le normative vigenti nel nostro Paese in materia di tutela della salute, ambiente o diritti dei lavoratori. «La piaga del caporalato deve essere combattuta in Italia e all'estero da dove arrivano molti dei prodotti agroalimentari consumati in Italia». Lo afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, in occasione della presentazione del progetto “Lavoro stagionale - dignità e legalità” realizzato dall'Osservatorio Agromafie, Anci e Coldiretti.

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Nocciole provenienti dalla Turchia. Importazioni cresciute del 19% in valore nel 2019

«Tali prodotti – incalza Prandini – arrivano spesso con agevolazioni anche grazie agli accordi preferenziali stipulati dall'Unione europea. Non è accettabile che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia dalla legge nazionale sul caporalato».

Caporalato, «Spezzare la catena dello sfruttamento»

«Occorre affiancare le norme sul caporalato all'approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate dall'apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli – precisa Prandini – inoltre, è necessario arrivare al più presto al recepimento della direttiva Ue n. 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali del 17 aprile 2019 per ristabilire condizioni contrattuali più eque lungo la catena di distribuzione degli alimenti, con l’introduzione di elementi contrattuali e sanzionatori certi».

La proposta anti-caporalato dell'Osservatorio Agromafie

Il volume d’affari annuale delle agromafie è salito a circa 25 miliardi di euro. Tale fenomeno si riflette sulla competitività delle imprese che rispettano le regole e sulle condizioni di lavoro anche del non migrante. Per contrastare il caporalato la fondazione “Osservatorio Agromafie”, il cui comitato scientifico è presieduto da Gian Carlo Caselli, insieme a Coldiretti e all'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), ha avviato una proposta, coordinata da Giovanni Salvi (procuratore generale della Cassazione), che ha lo scopo di migliorare la disciplina e la gestione del lavoro stagionale. Obiettivo: assicurare condizioni di lavoro dignitose e legali, e, al tempo stesso, consentire alle imprese agricole di sostenere la concorrenza internazionale.

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Report “Osservatorio Agromafie” focus su province Cuneo, Latina e Foggia

I punti principali della proposta mirano a: rafforzare il sistema esistente utilizzando gli strumenti di programmazione e definizione delle quote di ingresso per lavoro stagionale; far emergere le situazione di marginalità (irregolarità) e lavoro nero; promuovere interventi atti a contrastare la presenza del caporalato e volti a sostenere i lavoratori stagionali in varie sfere (dal trasporto all'alloggio) da realizzarsi sotto la regia dell’ente locale e con il supporto delle realtà del terzo settore.

Bellanova: «Piano triennale per garantire canali legali»

Ettore Prandini e Teresa Bellanova

«In questi mesi – afferma la ministra del Mipaaf Teresa Bellanova – abbiamo avuto una forte accelerazione sul lavoro di prevenzione del fenomeno. Dopo anni, i ministeri hanno iniziato a lavorare insieme. Con il Piano triennale contro il caporalato ci adopereremo per garantire canali legali per incrocio domanda – offerta di lavoro, trasporti, alloggi, manodopera. Obiettivo è sottrarre ai caporali quella forza di ricatto che risiede nella fornitura dei servizi.
Il primo passo è delineare un calendario stagionale con i fabbisogni del lavoro agricolo, per capire quanti lavoratori sono necessari e dove. Nel collegato agricolo, che sarà pronto a breve, abbiamo inserito azioni per semplificare ancora di più lo strumento contro il caporalato».

Lamorgese: «Per contrastare il caporalato agire con leve economiche»

«Dobbiamo agire attraverso le leve economiche prima che con quelle penali, la repressione da sola non basta – dichiara il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – occorre operare nel contesto della negoziazione tra domanda e offerta. E lavorare sul potenziamento della rete del lavoro agricolo di qualità».

Catalfo: «Rafforzare i centri per l’impiego nel settore agricolo»

«Per limitare gli interventi degli intermediari dobbiamo puntare sul rafforzamento dei centri per l’impiego nel settore agricolo. Dobbiamo inoltre garantire maggiore trasparenza alle catene di approvvigionamento agricolo per salvaguardare l’attività commerciale etica» sostiene il Ministro del lavoro Nunzia Catalfo.

Bonafede «La riforma dei reati agroalimentari andrà in Cdm»

Alfonso Bonafede

«Nel prossimo Consiglio dei Ministri -annuncia il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede - è previsto un disegno di legge in materia di illeciti agroalimentari che si muove su due direttrici: salute pubblica e tutela delle imprese agroalimentari. La riforma andrà in consiglio. Il progetto iniziato scorsa legislatura va avanti».

Di Maio «Il Coronavirus danneggerà il nostro agroalimentare»

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Luigi Di Maio

«L’emergenza coronavirus impatterà sui mercati mondiali e sull'interscambio e purtroppo danneggerà il nostro settore – incalza il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Ma dobbiamo affrontarla con strumenti straordinari, per questo abbiamo deciso di riunire alla Farnesina tutti gli stakeholder, per ricalibrare il piano di promozione del made in italy».

 

Caporalato, fuorilegge un prodotto importato su cinque - Ultima modifica: 2020-02-19T08:56:32+01:00 da Laura Saggio

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