Carenza di manodopera, l’Emilia-Romagna ha un piano

Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna
La Regione Emilia Romagna mette in campo la rete dei Centri per l’impiego contro la carenza di manodopera stagionale in agricoltura. Il Governatore Bonaccini alla riunione della Consulta agricola: «L’obiettivo è l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in una filiera fondamentale, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza. A Governo e Ue chiediamo misure straordinarie». Le richieste delle aziende vengono ora vagliate dai Centri per la selezione di possibili candidature.

La Regione risponde all’Sos sulla carenza di manodopera stagionale lanciato dal mondo agricolo dell’Emilia-Romagna.

Vengono infatti messi in campo la rete dei 38 Centri per l’impiego che fanno capo all’Agenzia regionale per il lavoro per aiutare le imprese a reclutare in tempi rapidi le figure professionali indispensabili per mandare avanti nelle prossime settimane e mesi il lavoro nei campi e negli allevamenti, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza imposte dall’emergenza Coronavirus.


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Una decisione dettata dalla necessità di scongiurare un drastico rallentamento dell’attività produttiva, oggi più che mai fondamentale per assicurare adeguate forniture di cibo alla popolazione.

Le ormai prossime grandi campagne di raccolta dei prodotti rischiano infatti di essere compromesse da una forte carenza di manodopera.

Il lockdown anti Covid-19 effettuato nel nostro Paese e soprattutto nei Paesi di origine ha infatti innescato un massiccio rientro di migliaia di lavoratori agricoli provenienti soprattutto dall’Europa dell’Est.

Bonaccini: «Il paradosso di un’agricoltura strategica ma senza braccia»

L’intervento è stato annunciato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, durante

La consulta della Regione in videoconferenza

la riunione straordinaria della Consulta agricola regionale, convocata in videoconferenza il 10 novembre dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, per fare il punto della situazione e dare risposte concrete in tempi rapidi alle preoccupazioni espresse dalle imprese agricole.

Migliaia di aziende impegnate in prima linea per garantire l’approvvigionamento di derrate alimentari sono infatti costrette in questo periodo a fare i conti con i contraccolpi negativi dell’emergenza sanitaria, alla quale si sommano gli effetti devastanti delle gelate delle settimane scorse e del flagello “cimice asiatica”, che l’anno scorso ha fatto strage di raccolti in Emilia-Romagna, soprattutto la frutta, con danni stimati in centinaia di milioni di euro.

All’incontro, oltre al sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi, hanno partecipato i

Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia Romagna

rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Confagricoltura e Cia) e delle centrali cooperative (Legacoop, Confcooperative e Agci).

«In un momento così drammatico per tutti a causa dell’emergenza sanitaria - commenta Bonaccini- stiamo assistendo all’ evidente paradosso di una filiera agroalimentare che da un lato prosegue l’attività per garantire il rifornimento di generi alimentari alla popolazione, dall’altro rischia di trovarsi senza un’adeguata disponibilità di braccia per il lavoro nei campi».

«Per questo, come Regione abbiamo lanciato un progetto che punta a mobilitare i 38 centri dell’impiego sparsi su tutto il territorio regionale, indirizzandoli a diventare veri e propri organismi per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro a vantaggio di tutti, lavoratori e imprese. Inoltre, stiamo lavorando per sollecitare la massima attenzione da parte dell’Unione europea e del Governo verso il comparto agroalimentare, attraverso l’adozione di misure di intervento straordinarie».

Mammi: «L’emergenza Covid 19 ha un impatto fortissimo sul comparto primario»

«L’emergenza Coronavirus - dichiara Mammi- sta avendo un impatto fortissimo sul settore

Alessio Mammi, assessore all'agricoltura Emilia Romagna

agroalimentare, dal crollo dell’export, al blocco del canale dell’Horeca fino alla drammatica crisi degli agriturismi».

«Ci siamo mossi nei confronti del governo e dell’Ue con un documento unitario delle Regioni. Alcune richieste sono state accolte, come lo slittamento al 15 giugno della presentazione della Domanda Unica Pac, per altre richieste faremo il punto nel prossimo incontro con il ministro Bellanova».

«Stiamo inoltre cercando di accelerare l’erogazione dei contributi alle imprese, prorogare le scadenze e semplificare al massimo le procedure burocratiche».

«Sul tema della carenza di manodopera abbiamo attivato insieme all’Agenzia regionale del lavoro una procedura semplificata per mettere in raccordo domanda e offerta di manodopera attraverso i centri per l’impiego per dare una risposta in tempi celeri alle esigenze delle imprese. Le richieste delle aziende andranno inoltrate ai Centri per l’impiego che offriranno le proposte di lavoro agli oltre 130.000 cittadini in cerca di occupazione e iscritti nelle varie liste (Naspi agricola, reddito di cittadinanza, disoccupati, ecc.)».


 Domanda-offerta di lavoro, il piano della Regione

Il sistema di ricerca dei lavoratori stagionali messo in campo dalla Regione funziona così:

  • in collaborazione con l’Agenzia regionale del lavoro è stato predisposto un modulo che le aziende dovranno compilare, specificando il tipo di attività, il luogo e la durata del rapporto di lavoro che intendono instaurare;
  • le schede così compilate saranno vagliate dai Centri per l’impiego che nel giro di pochi giorni sottoporranno alle stesse aziende una selezione di curricula tra i candidati-lavoratori che si sono fatti avanti;
  • a quel punto s’instaura il rapporto diretto azienda-lavoratore, che potrà essere assunto secondo le normative contrattuali in uso.
Carenza di manodopera, l’Emilia-Romagna ha un piano - Ultima modifica: 2020-04-11T14:39:29+02:00 da Lorenzo Tosi

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