Lo aveva annunciato, Copagri, che avrebbe ricordato la protesta di Linate il 16 gennaio di ventisei anni fa, con gli allevatori a protestare contro il sistema delle quote latte e il superprelievo, ossia le sanzioni non corrette, secondo l’organizzazione agricola, a carico delle stalle che avevano superato il tetto produttivo assegnato dall’Ue.
Lo ha ricordato anche il presidente della Copagri Lombardia e dell’Apl Pianura Padana, Roberto Cavaliere all’Idroscalo di Milano, spiegando le ragioni alla base della decisione degli allevatori, arrivati con i loro trattori, di allestire un presidio a Linate d proseguire a oltranza la protesta a sostegno della zootecnia da latte.
«La gravissima crisi - ha detto Cavaliere - nella quale versa da anni la zootecnia nazionale, che in un quarto di secolo ha portato alla chiusura di ben centomila aziende, con conseguenze ingenti in termini ambientali, sociali ed economici in un comparto che importa il 40% del fabbisogno, necessita di risposte urgenti e immediate che possano andare a dare concreto ristoro ai tantissimi allevatori da tempo in debito d’ossigeno in relazione alle note problematiche legate al prezzo del latte, così come agli altrettanto noti incrementi record dei costi di produzione e dell’energia».
Le pendenze sulle quote latte con il blocco dei conti correnti
«Come se non bastassero queste due annose e gravissime problematiche - ha spiegato il presidente - sul settore pende da ben ventisei anni la spada di Damocle della gestione del regime delle quote latte, a causa della quale ci sono centinaia di aziende che continuano a subire il blocco dei conti correnti a seguito della notifica di atti di pignoramento».
Sull’annosa questione Copa chiede un incontro urgente con il Governo ricorda il senso di recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’Ue, che, come ha ribadito Cavaliere «hanno sancito la necessità di procedere celermente al ricalcolo di tutte le multe comminate».
«Voglio ricordare per l’ennesima volta - ha ricordato Cavaliere - che dalla Lombardia dipende circa la metà della produzione lattiero-casearia nazionale e che l’attuale congiuntura rischia di far scomparire oltre un terzo degli allevamenti della Regione, con la concreta eventualità di perdere 12-15 milioni di quintali di latte, pari al 10% circa della produzione nazionale, con danni irreparabili in termini di indotto e tessuto produttivo».
Cavaliere: «Cerchiamo di salvare le stalle dalla chiusura»
«Scongiurare ulteriori chiusure di stalle significa quindi - ha ricordato Cavaliere - mettere un argine alla deriva di un tessuto socioeconomico fondamentale per l’agroalimentare e il Paese. Per questo è prioritario mettere mano all’annoso problema dei pignoramenti legati alla gestione del regime delle quote latte, che ha comportato multe da centinaia di migliaia di euro relative alle campagne lattiero-casearie dal 1995 al 2003; multe che, come ripetutamente denunciato dalla Copagri, erano basate su un calcolo errato, ma che gli allevatori interessati stanno già pagando da anni, al netto delle tante problematiche poc’anzi richiamate e soprattutto del blocco totale dei contributi comunitari e nazionali, che in tutto questo tempo sono stati trattenuti dallo Stato».