Sono circa novemila le imprese agricole del Veneto che potranno accedere al bando della misura straordinaria di sostegno "anti-Covid" predisposta dalla Regione. La dote finanziaria a disposizione è di 23 milioni di euro, pari al 2% del budget delle risorse del Psr del Veneto, secondo quanto prevedono i regolamenti comunitari. Ne potranno beneficiare i settori che hanno registrato i cali più consistenti di fatturato per gli effetti della pandemia da coronavirus. Le 1.400 imprese del florovivaismo, le 2.100 dei prodotti orticoli di primavera (fragole, asparagi, lattughe e radicchi primaverili), i 1.700 agriturismi, fattorie didattiche e sociali, le 3.000 stalle produttrici di latte e i circa 150 allevamenti di vitelli a carne bianca con ristalli esteri presenti in Veneto.
Sostegno su tre livelli
«Il sostegno sarà articolato su tre livelli – ha spiegato l'assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan – a seconda del danno subito dai diversi settori del comparto a causa del lockdown e della chiusura dei mercati. Siamo tutti consapevoli che il fabbisogno, quantificato da Veneto Agricoltura nell’ordine di 190-200 milioni di euro per il primo semestre 2020 è di gran lunga superiore alle disponibilità finanziarie messe in campo. Ma va ricordato che questa misura si somma alle azioni di un quinquennio sostenute con i 1.169 milioni del Psr e alla pluralità di strumenti attivati in queste settimane per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Fondi di rotazione, fondi di garanzia e fondi di riassicurazione, che contribuiscono a garantire liquidità alle aziende del primario».
Tre i livelli di sostegno premiale previsti dalla misura 21:
- 7 mila euro, pari al massimo dell’aiuto straordinario autorizzabile dal regolamento comunitario, per gli oltre 160 agricoltori della "zona rossa" di Vò;
- 4 mila euro per le imprese del florovivaismo, per agriturismi e fattorie didattiche e sociali
- 2 mila euro per le stalle da latte, gli allevamenti di vitelli da carne bianca e le colture orticole primaverili
«Se guardiamo all’intervento di sostegno alle filiere colpite dalla crisi coronavirus offerto dal Governo con il decreto Rilancio, pari a soli 90 milioni per tutto il territorio nazionale – ha sottolineato l’assessore – va riconosciuto che i 23 milioni che il Veneto sta impegnando non sono una misura simbolica. Certo, se avessimo avuto a disposizione uno zero in più, il sostegno emergenziale avrebbe avuto ben altre dimensioni. Ma confido che ulteriori risorse per i produttori agricoli possano essere reperite con l‘assestamento di bilancio di ottobre».
Tempi rapidi per le erogazioni
«L’intervento regionale avverrà in tempi veloci – ha garantito l’assessore – e con procedure semplificate. Il bando resterà aperto 45 giorni, le domande saranno presentate con un modulo precompilato e Avepa, l’Agenzia per i pagamenti in agricoltura, avrà 60 giorni di tempo per portare a termine le istruttorie, in modo che gli elenchi dei beneficiari siano definiti entro la prima metà di dicembre e che la liquidazione degli aiuti possa avvenire entro l’anno».