Criminalità nelle campagne, denuncia di Coldiretti Puglia a Bellanova

Di fronte alla crescente presenza della criminalità nelle campagne, le istituzioni, ha dichiarato il ministro Bellanova a San Severo (Fg), hanno il dovere di dimostrare vicinanza, solidarietà e sostegno e soprattutto di garantire la sicurezza.
Gli agricoltori in balia di poteri criminali che sottraggono ricchezza al territorio. Le richieste al ministro dell’Agricoltura in un incontro a San Severo (Foggia)

Campagne in balia di gruppi della criminalità, agromafie che fanno il paio con le ecomafie. In Puglia si moltiplicano i fenomeni criminali con furti di prodotti agricoli e chilometri di fili di rame, sabotaggi ai danni sia di aziende agricole, ad esempio con il taglio di ceppi di uva e tiranti di tendoni, sia di cantine, con lo sversamento al suolo di ettolitri di vino, smaltimento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile. È quanto è tornata a denunciare Coldiretti Puglia al ministro all’Agricoltura Teresa Bellanova in un incontro organizzato a San Severo (Fg) dal sindaco Francesco Miglio.

 

Moffa: «La criminalità organizzata vuole controllare il territorio»

 


Il ministro Bellanova a colloquio con Salvatore Moffa di Coldiretti Puglia.

«La malavita, mettendo le mani sull’agroalimentare in territori dove l’agricoltura è il settore economico centrale, si infiltra in modo capillare nella società civile. Così condiziona la vita quotidiana delle persone e afferma il proprio controllo sul territorio, come quello foggiano» ha affermato Salvatore Moffa, componente del Consiglio regionale di Coldiretti Puglia e presidente di Coldiretti di San Severo e Torremaggiore.

 

«Sotto attacco proprietà fondiaria, infrastrutture e produzioni»

 


Alcune settimane fa gli attentati all’Antica Cantina di San Severo e alla cantina Padre Pio di Torremaggiore hanno portato allo sversamento nelle campagne di 40.000 ettolitri di vino da parte di ignoti, per un danno stimato di circa due milioni di euro.

«Il fronte dell’illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all’attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole e agroalimentari – ha aggiunto Moffa –. I reati contro il patrimonio rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate e chilometri e chilometri di fili di rame letteralmente volatilizzati lasciano le imprese senza energia elettrica. Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono i prezzi dei prodotti agricoli e la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali, che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose. Le agromafie non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy. I poteri criminali si “annidano” nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione».

 

Bellanova: «Le istituzioni devono garantire sicurezza»

«A San Severo – ha dichiarato Bellanova – ho incontrato alcune delle aziende del Foggiano vittime di atti criminali. Come istituzioni abbiamo il dovere di dimostrare vicinanza, solidarietà e sostegno, e soprattutto di garantire loro sicurezza. Ho ascoltato le parole commosse di chi ha sofferto l’umiliazione di vedere distrutto il proprio lavoro, la propria fatica. Il Foggiano è un territorio difficile, che vede la presenza di criminali violenti. Ma è anche il territorio di chi ama la legalità e la convivenza. E allora quei criminali dobbiamo guardarli in faccia e dirgli che non abbiamo paura. E agli imprenditori voglio dire che noi ci siamo, il nostro impegno è massimo, ma vi chiedo di trovare il coraggio di denunciare. È difficile, perché si tratta di mettere a rischio il lavoro di una vita. Ma noi siamo con voi. Non saremo complici, non ci gireremo dall’altra parte. Insieme a voi dobbiamo fare una battaglia per la legalità, sconfiggere i criminali, sconfiggere il caporalato, e rilanciare l’agricoltura, soprattutto in quei territori che vivono maggiori difficoltà».

Criminalità nelle campagne, denuncia di Coldiretti Puglia a Bellanova - Ultima modifica: 2019-11-26T00:02:20+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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