Conferma ed estensione dei servizi assistenziali già attivi. Incremento dei sussidi di maternità e copertura a carico dell’ente di parte delle spese sostenute in gravidanza, oltre a un più generale sostegno alle donne e alle famiglie prima e dopo la nascita dei figli. Una piattaforma informatica unica per tutte le prestazioni dell'ente. Potenziamento dei servizi per i superstiti. Ma anche un cambio di visione che passi dai piccoli sussidi a pioggia a un uso delle risorse che generi effetti moltiplicatori di opportunità e reddito, coprendo con risorse adeguate le reali condizioni di difficoltà personali e familiari degli iscritti. Questi i punti principali con i quali Stefano Poeta chiede agli iscritti all'Epap (Ente di previdenza ed assistenza pluricategoriale di cui fanno parte, tra gli altri, dottori agronomi e forestali e geologi), di rinnovargli la fiducia alle elezioni on line che si terranno dall'11 al 19 giugno.
Agronomo, nato a Reggio Calabria 54 anni fa, Poeta può vantare una lunga esperienza professionale anche all'interno dell'Ordine degli agronomi. In vista delle elezioni lo abbiamo interrogato su alcuni temi d'attualità e gli abbiamo chiesto di fare un bilancio del suo primo quinquennio da presidente di Epap. Ecco cosa ci ha risposto.
Decreto Legge “Rilancio”. Quali sono le novità per i liberi professionisti iscritti ad Epap e quanti iscritti hanno beneficiato del bonus di 600 euro di marzo?
Il supporto diretto dello Stato alle attività economiche ha visto il mondo professionale in prima linea a difendere le prerogative, in prima battuta negate, ai professionisti degli Ordini iscritti alle Casse di previdenza. Diritti parzialmente riconosciuti in seguito con finanziamenti specifici, pur in una successione di provvedimenti, spesso privi di certezze e a volte contraddittori, che hanno impegnato le Casse in azioni anticipate e sussidiarie non sempre coperte dalla garanzia del successivo intervento dello Stato.
Epap, insieme ad AdEpp ha svolto un’azione continua, serrata e decisiva per far riconoscere anche ai professionisti le indennità attribuite alla quasi totalità delle categorie economiche, pur nella consapevolezza che tali importi rappresentano solo un modesto palliativo a criticità che potranno manifestarsi appieno nel tempo.
Il Decreto Rilancio ha abrogato l’articolo 34 del Decreto Liquidità (Dl 23/2020) in base al quale l’indennità poteva essere corrisposta solo ai non pensionati e agli iscritti in via esclusiva a una Cassa. Contestualmente, però, è stata mantenuta l’incompatibilità con la pensione ed è stata introdotta quella relativa ai contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Quindi con il Decreto Rilancio prendiamo atto con favore dell’abrogazione dell’articolo che sanciva l’esclusività di iscrizione ad unico ente previdenziale, ristabilendo pari diritti anche per i colleghi che hanno altre iscrizioni a forme previdenziali e quindi consentendo a questi di accedere al reddito di ultima istanza e percepire il bonus di 600 euro per i mesi di aprile e maggio. Mentre rimane incomprensibile la permanenza della esclusione dei pensionati. Siamo comunque in attesa del Decreto Interministeriale attuativo. Grazie alla disponibilità di cassa l’Epap ha potuto anticipare ed erogare 6.711 istanze presentate per il mese di marzo.
Quali iniziative sono state avviate a favore degli iscritti Epap per l’emergenza Covid-19?
Per fronteggiare in modo organico e coordinato le criticità correlate alla crisi epidemiologica in corso, Epap ha messo in campo un vero e proprio progetto: "Epap oltre il Covid-19". È un insieme notevole di iniziative e provvedimenti messi in atto per affrontare le maggiori criticità contingenti ma anche le future necessità lavorative, professionali e familiari, in sincronia con i provvedimenti statali per massimizzarne le opportunità. Abbiamo previsto sussidi una tantum per l’intero nucleo familiare degli iscritti contribuenti, compreso i pensionati attivi che continuano a svolgere la loro attività libero professionale, che abbia subito effetti conseguenti al Covid-19 in caso di decesso, ricovero o quarantena. Una diaria da ricovero con l’indennità giornaliera di 35 euro.
Abbiamo garantito il supporto alla liquidità, con la sospensione di tutti gli adempimenti e tutti i contributi assistenziali e previdenziali in scadenza dal 23 febbraio fino al 30 giugno e la sospensione del versamento delle rate dei piani di rateizzazione in essere con la possibilità di dilazionati in 5 rate mensili, senza applicazione di sanzioni e interessi. La possibilità di poter rateizzare almeno il 70% del debito contributivo consente di ottenere una rapida regolarità contributiva e quindi la possibilità di accedere a incarichi pubblici, alla liquidazione degli onorari vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni e di accedere a tutte le prestazioni dell’ente.
E ancora abbiamo attivato protocolli, allo scopo di favorire la ripresa delle attività economiche e generare opportunità lavorative per gli iscritti al fine di formare un elenco di professionisti, suddivisi per aree territoriali, interessati e disponibili ad assumere incarichi professionali peritali. Abbiamo sottoscritto condizioni favorevoli per sospensione mutui, prestiti, finanziamenti attraverso istituti bancari. Quindi un pacchetto molto articolato di iniziative, con il chiaro intento di pensare a un ente che sappia proporsi a fianco dei colleghi anche oltre le emergenze.
Qual è lo stato di salute economico dell’ente?
Un ente in salute che ha chiuso il bilancio 2019 con numeri record: utile di esercizio di oltre 33 milioni di euro, l’attribuzione agli iscritti degli extra rendimenti dal 2013 al 2017 per ben 27 milioni di euro e il rendimento finanziario netto a valore di mercato dell’8,65%, le rivalutazioni nette dei montanti dell’1,8254%, e del 2% per il fondo pensioni, ben superiori al tasso di inflazione (0,5%).
Ammontano a 57.594.306 euro i proventi finanziari netti (+336% sul 2018), e un ulteriore incremento del patrimonio netto che, nonostante lo stralcio di 27 milioni di extra rendimenti agli iscritti, cresce di 6,2 milioni sul 2018 arrivando a 111,8 milioni (+5,9%).
Siamo a fine mandato, quali attività e riforme hanno caratterizzato la sua gestione?
Il progetto che ha caratterizzato il nostro mandato prevedeva sobrietà di gestione, oculatezza degli investimenti, attenzione ai bisogni delle persone, promozione e supporto della professione, recupero della correttezza contributiva, contatto con i territori e i colleghi. Per arrivare ad ottenere tutto ciò, non potevamo esimerci, assumendoci grandi responsabilità, ad affrontare nuove attività e riforme importanti.
La riforma statutaria ad esempio, ha previsto la riduzione del numero massimo di mandati dei componenti degli organi, dai precedenti 9 agli attuali 4 (massimo 3 in uno stesso organo) e a 2 per il presidente (rispetto ai precedenti 3). Ciò tenendo conto anche dei mandati già trascorsi e consentendo agli iscritti di valutare, prima delle elezioni, programmi ed alleanze intercategoriali, che di fatto riducono l’autoreferenzialità del singolo candidato privilegiando la capacità di proposta programmatica.
Molti sono i regolamenti già approvati e ancora al vaglio dei ministeri. Cito ad esempio il Regolamento di inabilità temporanea, il Regolamento per la promozione, il supporto e l’incentivazione del passaggio generazionale e il trasferimento di attività professionali tra iscritti Epap.
Tra le tante nuove attività, sono molto orgoglioso e come me tutti gli amministratori di Epap, del rinnovato dialogo con gli iscritti. Da subito abbiamo perseguito l’ambizioso progetto di portare Epap a casa dei colleghi. La cultura previdenziale e le opportunità che l’ente offre ai propri iscritti, dovevano essere patrimonio condiviso e conosciuto.
Su circa 19.000 colleghi attivi iscritti ad Epap, alla fine del mandato e dopo circa 150 Epap Day e assemblee ordinistiche, abbiamo incontrato quasi 15.000 iscritti in tutt’Italia. Oggi abbiamo un Ente più comprensibile a tutti, che ha visto raddoppiare le richieste nei bandi assistenziali e che vede i colleghi propositivi e interessati alla vita politica ed amministrativa del loro ente previdenziale.
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