«Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia, con le sue gravissime ripercussioni in termini di vite umane e di danni economici. La Fondazione Enpaia, tuttavia, è riuscita a gestire al meglio l’emergenza, garantendo tutti i servizi ai propri aderenti. I risultati del 2020 sono addirittura i migliori degli ultimi anni: Enpaia ha erogato infatti prestazioni agli iscritti per 146 milioni di euro, in aumento del 4% rispetto al 2019. L’esercizio si è chiuso con un avanzo economico di oltre 17 milioni di euro in crescita del 18% rispetto al 2019. Questi risultati testimoniano la dedizione e la professionalità del nostro lavoro».
Lo afferma il presidente di Enpaia Giorgio Piazza in apertura della relazione annuale 2021 della Fondazione, svoltasi a Palazzo Giustiniani a Roma.
La sospensione dei contributi
«Nonostante l'emergenza sanitaria, il consiglio d’amministrazione - puntualizza Piazza - ha deliberato diverse misure di sostegno che, tuttavia, non hanno ottenuto il benestare delle autorità vigilanti, ad eccezione di quella che concedeva alle aziende iscritte la sospensione transitoria del pagamento di tutti i contributi dal 8 marzo al 30 settembre 2020. La Fondazione è pronta a valutare l’adozione di ulteriori misure, coerentemente con la sostenibilità di lungo periodo dell’Ente e previa verifica con i soggetti vigilanti».
Enpaia, le previsioni per il 2021
Piazza annuncia che il 2021 si sta rivelando anch'esso un anno particolarmente significativo per la Fondazione, con evidenze positive che si stanno palesando nella crescita degli iscritti, pari a 39.244, +0,2% rispetto al 2020, nell’accertamento e riscossione dei contributi e nella gestione finanziaria e immobiliare.
Inoltre, «le condizioni di mercato particolarmente positive - spiega Piazza - hanno consentito la liquidazione di impieghi a lungo termine; la redditività della gestione mobiliare attesa per il 2021 è pari a 4,31%, rispetto al 3,67% del 2020. Nel complesso, la redditività attesa dalla gestione immobiliare per il 2021 è pari a 5,93%, in netto miglioramento rispetto all’1,65% del 2020».
«Le istituzioni dovrebbero incentivare ulteriormente il contributo dei soggetti privati alla ripresa»
«Le autorità politiche e di governo, tuttavia - incalza Piazza - dovrebbero incentivare ulteriormente il contributo dei soggetti privati alla ripresa». Sebbene per il presidente di Enpaia risulti apprezzabile l’innalzamento al 10% della quota di attivo patrimoniale allocabile nei cosiddetti “investimenti qualificati” beneficiando dell’esenzione fiscale sui rendimenti maturati, (qualora tale investimento sia mantenuto in portafoglio per almeno cinque anni), come pure l’ampliamento delle classi di attivo che possono avvantaggiarsi di tale agevolazione, «permangono, tuttavia, le storture che appesantiscono il regime fiscale degli Enti di previdenza privati rispetto a quello dei fondi pensione di cui al D. Lgs. 252/2005».
Infatti, incalza Piazza, «nonostante entrambi siano strumenti di accumulazione previdenziale, la fiscalità applicata ai fondi pensione è più incentivante rispetto a quella degli Enti di previdenza privati. La distorsione riguarda sia l’aliquota applicata per la tassazione dei rendimenti derivanti da investimenti diversi dai titoli di stato, 26% per le Casse di previdenza rispetto al 20% applicato agli schemi di secondo pilastro, sia le modalità d’imposizione fiscale delle prestazioni pensionistiche, al netto dei rendimenti conseguiti per i fondi pensione, al lordo dei rendimenti per le Casse di previdenza».
«Enti di previdenza privati penalizzati da duplice tassazione»
«La redditività realizzata dagli Enti di previdenza privati è quindi - afferma Piazza - sottoposta ad una duplice tassazione. Richiamo il legislatore a rimuovere questa ingiusta penalizzazione quanto prima».
Una possibile evoluzione del quadro normativo potrebbe rappresentare un utile passo nella giusta direzione «ad esempio l’emanazione del decreto sui limiti degli investimenti previsti dal decreto legislativo 98 del 2011, emendato dai profili critici», evidenzia Piazza.
«Rivedere l’assetto di vigilanza»
Altro tema affrontato dal presidente di Enpaia riguarda l’assetto di vigilanza e in merito Piazza richiama a «una revisione legislativa di tale assetto, che potrebbe condurre a un ulteriore innalzamento nell’efficacia dei controlli».
Enpaia spinge sull’evoluzione informatica e digitale
La Fondazione, puntualizza Piazza, sta portando avanti un percorso di efficientamento e ammodernamento dei processi, strutture e dotazioni informatiche. «Tali evoluzioni ci consentiranno di offrire agli iscritti servizi sempre più ampi, efficienti ed efficaci. Con l’ultimazione degli investimenti sui sistemi informatici entro il 2022, Enpaia attuerà una vera e propria rivoluzione tecnologica della propria infrastruttura informatica, migliorando i servizi offerti, l’accessibilità e la comunicazione con gli iscritti in un contesto sempre più digitale».
Il presidente rende noto che è stato già completato l’adeguamento dei programmi informatici a supporto delle direzioni immobiliare e risorse umane ed è stato avviato l’aggiornamento dei sistemi informatici per le attività previdenziali, amministrative e di controllo. «Gli investimenti per accrescere/migliorare le strutture tecnologiche - specifica - si affiancano alla costante valorizzazione delle risorse umane interne: tutto il personale è coinvolto in un programma di formazione pluriennale volto ad accrescerne le competenze, anche tenendo conto del ruolo centrale assunto ormai dalle tecnologie dell’informazione in tutte le dimensioni dell’attività lavorativa».
«Enpaia sarà sempre più motore di sviluppo di economia agricola e agroalimentare»
Ascolta l'intervento del presidente Piazza
«Il Pnrr è una straordinaria opportunità di investimento»
«Stanno progressivamente affluendo all’economia le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Auspico - afferma Piazza - che le imprese del settore agricolo possano trovare nel piano le risposte adeguate ai fabbisogni di investimento necessari alla ripartenza. Allo stesso tempo il Pnrr rappresenta una straordinaria opportunità di investimento e la Fondazione Enpaia ha le risorse necessarie per trarne vantaggio, a beneficio degli iscritti».
«La nuova Pac consenta alle imprese di beneficiare di un potenziamento delle risorse disponibili»
Sulla nuova Pac, ormai giunta alla fase di finalizzazione, il presidente auspica che il compromesso, in fase di negoziazione tra la commissione, il consiglio e il Parlamento Ue «rispecchi le aspettative del settore e consenta alle imprese di beneficiare di un potenziamento delle risorse disponibili. Purtroppo, nonostante la filiera agricola abbia continuato ad operare anche durante le fasi più acute della pandemia, l’esperienza del Covid-19 lascerà cicatrici profonde nel tessuto produttivo agroalimentare. Per essere rimarginate, tali lacerazioni, avranno bisogno di ingenti investimenti in capitale umano e tecnologico, che saranno tanto più accessibili quanto maggiore potrà essere la disponibilità di capitali».
Sostenibilità imprescindibile
«La sostenibilità delle pratiche agricole e gli elevati standard qualitativi rappresentano la principale caratteristica della filiera agro-alimentare italiana, peraltro riconosciuta e apprezzata in Italia e nel mondo intero. Investimenti, sostenibilità e welfare sono i temi dominanti dell’Osservatorio Enpaia-Censis, e non si può non constatare come l’azione della Fondazione - conclude Piazza - sia saldamente ancorata, ormai da tempo, a questi tre pilastri».
Per approfondire i dati Osservatorio Enpaia-Censis, leggi:
Agricoltura motore della sostenibilità per il 90% degli italiani
Tutti i numeri di Enpaia nel 2020
A dicembre 2020 risultavano iscritti alla Fondazione 38.698 lavoratori (+1% rispetto al 2019) impiegati presso 8.626 aziende (+1,6%). Le donne rappresentano la maggioranza degli iscritti nelle classi di età fino a 50 anni.
Andamento del numero di iscritti 2016-2020
L’Emilia-Romagna si conferma la regione con il maggior numero di iscritti attivi, oltre 6.000.
Nel corso del 2020 la Fondazione ha erogato prestazioni agli iscritti per 146.684.027 euro, in aumento del 4% rispetto al 2019. L’esercizio si è chiuso con un avanzo economico di oltre 17 milioni di euro (+18% rispetto al 2019).
Il rendimento della gestione mobiliare è stato pari a +3,7%, migliore rispetto al 2019 quando la redditività si fermò a +2,7%.
Il rendimento netto della gestione immobiliare è stato pari a +1,65%, in leggera flessione rispetto al 2019.
Il patrimonio a valori di mercato si è assestato a 2.268.381.698 euro, in crescita rispetto al consuntivo del 2019. Il rendimento complessivo è passato dal 2,1% del 2019 al 2,8% del 2020 considerando i valori di mercato del patrimonio della Fondazione. Pertanto, l’ottima performance della gestione finanziaria ha permesso di ottenere un rendimento superiore a quello previsto dall’Asset Allocation Strategica pari al 2,5%.