Farm to Fork, ok dall’EuroParlamento

Votata dall'EuroParlamento a Strasburgo la risoluzione sulla strategia Farm To Fork
Rimane il rischio del Nutriscore e di vincoli penalizzanti per la zootecnia. Un emendamento presentato dal relatore Herbert Dorfmann impone attenzione nell’obiettivo di riduzione di input e agrofarmaci per non penalizzare la produttività agricola del vecchio continente. Tutte le raccomandazioni espresse dall’EuroParlamento riunito in sessione plenaria a Strasburgo e le reazioni italiane

Ok al Farm to Fork dall’EuroParlamento riunito in sessione plenaria a Strasburgo.

La strategia dal produttore al consumatore tracciata dalla Commissione è stata infatti accolta con favore dal massimo organo legislativo comunitario che ha sottolineato l'importanza di regimi alimentari sostenibili, sani e rispettosi degli animali per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo, anche in materia di clima, biodiversità, inquinamento zero e salute pubblica.

Il complesso del Parlamento Europeo a Strasburgo

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Le raccomandazioni degli eurodeputati

Tra le raccomandazioni espresse nel testo approvato dai deputati:

  • Riguardo alla necessità di maggiore sostenibilità in ogni fase della filiera alimentare: assicurare agli agricoltori un equo profitto da alimenti prodotti in modo sostenibile, anche attraverso l'adeguamento delle regole di concorrenza, per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera.
  • Riguardo all’obiettivo di ottenere cibo più sano viene chiesta l’emanazione di raccomandazioni basate su dati scientifici per un'alimentazione sana; contrastare il consumo eccessivo di carne e di alimenti altamente trasformati ricchi di sale, zuccheri e grassi, anche fissando livelli massimi di assunzione.
  • Riguardo al capitolo agrofarmaci e protezione degli impollinatori: migliorare il processo di approvazione dei prodotti fitosanitari e monitorarne il rispetto delle norme per proteggere gli impollinatori e la biodiversità; fissare obiettivi di riduzione vincolanti sull'uso dei pesticidi. Gli stati membri dovrebbero raggiungere questi obiettivi nei piani strategici nazionali della Pac.
  • Emissioni di gas a effetto serra: il pacchetto "pronti per il 55 % entro il 2030" (fit for 55, in inglese) deve prevedere norme e obiettivi ambiziosi per le emissioni derivanti dall'agricoltura e dal relativo uso del suolo, e criteri rigorosi per la produzione di energia rinnovabile a partire dalla biomassa; i carbon sink (pozzi naturali) di assorbimento del carbonio devono essere ripristinati e potenziati.
  • Benessere degli animali: indicatori comuni e scientificamente fondati sul benessere degli animali per una maggiore armonizzazione a livello Ue; verificare se sono necessarie modifiche alla legislazione corrente; eliminare gradualmente l'uso delle gabbie negli allevamenti; i prodotti animali non originari dell'Ue dovrebbero essere autorizzati solo se rispettano standard in linea con quelli comunitari.
  • Agricoltura biologica: per sostenere l’obiettivo di una maggiore superficie bio entro il 2030 si chiedono iniziative, come promozione, appalti pubblici e fiscalità agevolata - per stimolare la domanda.

La risoluzione non legislativa è stata approvata con 452 voti a favore, 170 voti contrari e 76 astensioni.

Dorfmann: «Vigilare per evitare di favorire la concorrenza extraUe»

Herbert Dorfmann

Dopo la votazione l’eurodeputato italiano Herbert Dorfmann, relatore della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: «La responsabilità di un'agricoltura più sostenibile richiede lo sforzo comune di agricoltori e consumatori. I nostri produttori stanno già facendo un ottimo lavoro nella riduzione dell’utilizzo di agrofarmaci, fertilizzanti e antibiotici, dobbiamo però sostenerli per scongiurare che la produzione si sposti al di fuori dell'Ue. Garantire la disponibilità di prodotti alimentari a prezzi ragionevoli deve continuare a essere una priorità».

L’Eurodeputato italiano è convinto che «la proposta della Commissione Europea possa essere migliorata quando si parla di impiego dei prodotti fitosanitari».

«Si tratta di una sfida – spiega- sulla quale l'agricoltura europea lavora da anni, abbiamo i mezzi per ridurre gli input in agricoltura, ma dobbiamo stare attenti a non farlo a discapito della nostra sicurezza alimentare».

«Per raggiungere gli obiettivi climatici – continua -  non vanno portate indietro di cinquant'anni le lancette dell'agricoltura europea. L'innovazione è invece la chiave per ridurre l'uso di fitofarmaci, fertilizzanti o apporti irrigui».

Hazekamp: «I modelli produttivi attuali sono dannosi»

Di tutt’altro avviso l’olandese Anja Hazekamp

Anja Hazekamp

relatrice della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: «Le attuali politiche europee sostengono modelli agricoli dannosi per l'ambiente e aprono la strada all'importazione di prodotti non sostenibili. Proponiamo misure concrete per ridefinire i nostri sistemi alimentari stimolando la produzione locale, lasciandoci alle spalle l'allevamento intensivo e le monocolture con elevato utilizzo di pesticidi. Un sistema alimentare sostenibile è fondamentale per il futuro degli agricoltori»

De Castro: «Bene la tracciabilità, ma sull’etichettatura si aprono fronti di incertezza»

«Il Parlamento rimette al centro della strategia Farm2Fork anche la dimensione sociale ed economica dei sistemi alimentari». È il commento di Paolo De Castro, coordinatore S&D della commissione agricoltura, secondo cui le raccomandazioni espresse a Strasburgo «danno ai nostri produttori una prospettiva più positiva, che dovrà basarsi su una valutazione ex-ante dell'impatto combinato di tutti i target individuati, e su proposte proporzionali al loro raggiungimento, che salvaguardino la competitività dell’agricoltura europea».

Paolo De Castro

«Siamo riusciti ad approvare – informa l’ex Ministro- elementi che rappresentano le storiche battaglie del partito democratico, con un testo finale che chiede non solo l'estensione a tutti i prodotti agroalimentari di un sistema di etichettatura di origine obbligatoria a livello europeo, ma anche di garantire la tracciabilità del cibo che arriva sulle nostre tavole»

Secondo De Castro la tracciabilità rappresenta una condizione necessaria per raggiungere «una vera reciprocità degli standard per tutti i prodotti importati nell'Unione e scongiurare il rischio che la strategia F2F riduca il nostro potenziale produttivo, aprendo le porte a importazioni che per nulla contribuirebbero agli obiettivi che si pone».

Dall’altro lato della medaglia De Castro mette in luce l’insoddisfazione per le decisioni sul fronte dell'etichettatura nutrizionale.

«Pur avendo contrastato molti attacchi alle nostre eccellenze, ottenendo che eventuali sistemi di etichettatura nutrizionale non influenzino i consumatori tramite sistemi a colori e siano basati su differenti porzioni per i vari prodotti e non su un riferimento unico per tutte le categorie di prodotto ( come invece vorrebbero le grandi multinazionali del cibo a favore del Nutriscore), la natura obbligatoria richiesta nel testo non va nella direzione da noi auspicata».

Per De Castro «sul fronte della sostenibilità vogliamo garantire ai nostri agricoltori l'accesso a tutte le alternative tecnologiche a disposizione, a partire dalle nuove biotecnologie sostenibili, per migliorare l'impatto ambientale delle produzioni».


Le reazioni italiane

Ettore Prandini (Coldiretti): «La sfida del Farm To Fork è ambiziosa, ma sull’agricoltura italiana pesano alcune incoerenze a partire dall'esigenza di garantire risorse adeguate in una situazione in cui bisogna assicurare l'approvvigionamento alimentare dei cittadini europei dopo lo shock nei commerci determinato dalla pandemia».

Giorgio Mercuri (Alleanza Cooperative): «Fondamentale è stata l'approvazione dell’emendamento presentato dal relatore Dorfmann che richiamava esplicitamente le conclusioni dello studio del joint research centre secondo il quale gli obiettivi della strategia F2F avrebbero un impatto significativo sulla riduzione della produzione agricola dell'Ue,  ribadendo la necessità che la commissione proceda con ulteriori indispensabili valutazioni scientifiche d'impatto».

Per CIA- Agricoltori italiani: «Le proposte approvate dal Parlamento europeo migliorano, su alcuni aspetti, i contenuti della strategia f2f presentata dalla commissione, mentre su altri inseriscono ulteriori elementi di preoccupazione, soprattutto rispetto all'individuazione di nuovi obiettivi vincolanti a discapito del settore zootecnico o all'ipotesi di sistemi di etichettatura poco trasparenti come il Nutriscore».

Massimiliano Giansanti (Confagricoltura): «Nonostante qualche miglioramento della proposta, resta aperta la questione di fondo per le prospettive delle imprese agricole: si avverte la mancanza di uno studio della commissione sull'impatto che avrebbero le misure contenute nella comunicazione in esame»

Farm to Fork, ok dall’EuroParlamento - Ultima modifica: 2021-10-21T00:41:46+02:00 da Lorenzo Tosi

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