Quasi 1 milione e mezzo di visitatori, per tre quarti provenienti da fuori Bologna e per l’8% dall’estero, che hanno generato un fatturato di 25,9 milioni di euro per fabbriche, ristoranti, botteghe, corsi, servizi. A sei mesi dall’apertura, inoltre, Fico Eataly World migliora ulteriormente il proprio impatto positivo sulla città, con un indotto - secondo Nomisma - pari a 13,3 milioni di euro. Il Parco ha contribuito anche alla visibilità di Bologna e dell’Emilia-Romagna con tre riconoscimenti internazionali: dopo il New York Times, anche secondo Lonely Planet la regione è risultata al primo posto tra le mete da visitare in Europa nel 2018 anche grazie alla presenza di Fico. Il Parco si è inoltre aggiudicato il Mipim Award, l’Oscar mondiale dell’immobiliare. Tra i personaggi internazionali della cultura, del cibo e dello spettacolo che hanno visitato e apprezzato il Parco del cibo in questi mesi, il premio Nobel May-Britt Moser, la blogger cinese Momo, l’astronauta Paolo Nespoli, lo chef e conduttore Jamie Oliver.
I dati di andamento di Fico Eataly World, il Parco dell’agroalimentare più grande del mondo aperto il 15 novembre scorso, sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il sindaco di Bologna, Virginio Merola, l’amministratore delegato di Fico Eataly World Tiziana Primori, il presidente di Fondazione Fico Andrea Segrè, il direttore generale di Prelios Sgr Andrea Cornetti, il direttore generale di Caab Alessandro Bonfiglioli, insieme a Celso De Scrilli, presidente di Bologna Welcome, Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom Bologna, Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, e Paolo Bonferroni, Presidente di City Red Bus.
Sui media, sono state oltre 1.400 le uscite nazionali e quasi 200 quelle internazionali che hanno dato ampia visibilità alla Fabbrica Italiana Contadina nei primi sei mesi di vita. «Fico – ha detto l’amministratore delegato del Parco, Tiziana Primori - sta lavorando attentamente sia sul mercato italiano, sia su quelli europei ed extraeuropei, attraverso un piano di comunicazione e promozione mirato e diversificato. Sull’estero, siamo particolarmente impegnati sui mercati americano, russo, cinese e, in Europa, tedesco e francese».
L’INDAGINE NOMISMA
La terza rilevazione condotta da Nomisma su un campione rappresentativo di circa 1.000 visitatori della Fabbrica Italiana Contadina, è stata illustrata da Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, e conferma dati di andamento positivi. Il 73% dei visitatori - oltre un milione di persone – è arrivato da fuori città, confermando che Fico amplia l’offerta turistica di Bologna e attiva una domanda incrementale, e nel 32% dei casi i turisti hanno anche pernottato per una o più notti in città. Ben il 68% di coloro che si reca a Fico ha meno di 45 anni, quasi il 90% è rappresentato da persone che vengono per la prima volta, mentre la quota di coloro che vengono da fuori Bologna è in netto aumento: il 21% proviene dall’Emilia-Romagna, il 45% da un’altra Regione, il 7% dall’estero. Per il 64% di chi arriva da fuori città (circa 700mia persone) Fico è stato il motivo principale per recarsi sotto le due torri. Gli stranieri rappresentano circa l’8% dei visitatori (oltre 100 mila persone), ed arrivano soprattutto da Francia, Regno Unito, Germania, USA, Svizzera e Spagna. Rilevante la presenza di coloro che sono stati a Ficoper congressi ed eventi business (circa 60 mila persone), e di adulti e i bambini coinvolti in percorsi didattici o corsi: circa 60 mila.
LE ATTIVITÀ
Sono ben 127 gli eventi organizzati da Fondazione Fico con soci e partner attraverso i suoi Per_corsi, nei primi 150 giorni da gennaio a maggio 2018: incontri, convegni, lezioni magistrali, dialoghi e workshop intorno al cibo. Oltre 250 ore di formazione gratuita fornita ai cittadini - dagli studenti ai "senior", dagli stakeholder agli appassionati - con un impegno economico di oltre 100mila euro. Oltre 10mila presenze per i percorsi espositivi della Fondazione: tre mostre visitabili gratuitamente dal pubblico, dedicate alla città di Bologna e ai rapporti fra paesaggio, cibo e territorio. Fondazione Fico racconta il cibo e il suo impatto sulle nostre vite: promuove l’educazione alimentare e ambientale, valorizza l'impegno per la legalità nella produzione e commercializzazione dell'agroalimentare, tratta l'antropologia e le tradizioni del cibo, approfondisce i rapporti fra cibo e salute, offre formazione sull'orticoltura e l’apicoltura agli adulti e ai più piccoli
LA DIDATTICA
Riguardo alla didattica sono 30 mila gli alunni registrati e prenotati fino a giugno per visite a FICO legate a gite scolastiche; Emilia, Lombardia e Marche le regioni da cui provengono il maggior numero di studenti, ma bambini e ragazzi sono arrivati da tutta Italia, comprese Sicilia e Sardegna. Alcune classi sono arrivate anche dall’estero: Usa, Svizzera, Francia, UK, Austria, Slovenia.
GLI EVENTI
Ad attrarre visitatori sono stati, oltre alle filiere del cibo rappresentate a Fico, anche i moltissimi eventi culturali e di intrattenimento che hanno animato il Parco: oltre 700 nei primi sei mesi, legati ogni mese ad uno dei mestieri della nostra tradizione, come gli allevatori, i pasticceri, gli apicoltori, e giornate di grande risonanza come il Tiramisù Day. Gli appuntamenti continuano: a giugno i mestieri protagonisti del Parco saranno il mugnaio, a luglio il contadino, ad agosto il pizzaiolo, a settembre il vignaiolo e a ottobre il birraio.
In particolare, dal 1 al 3 giugno, Fico in collaborazione con Cia-Agricoltori Italiani ospita uno degli eventi più importanti dall’apertura: la Repubblica dei Contadini, il mercato contadino più grande mai realizzato in Italia.
Tutti gli appuntamenti e i corsi di Fico Eataly World sono consultabili sul sito: www.eatalyworld.it
CITY RED BUS
A partire dall’8 giugno l’open bus a due piani di City Red Bus si ferma anche a Fico, passando per i quartieri storici di San Donato per raccontare anche il mondo della street art bolognese. Oltre alle programmate iniziative estive con Fico, City Red Bus ha ampliato le spiegazioni in lingua dei tour disponibili a bordo, inserendo anche l’olandese e il cinese.