Fini: «Superare faziosità politiche e mettere al centro le agricolture»

All'interno dell'articolo video interviste al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e al presidente Ismea Angelo Frascarelli

Cristiano Fini
L'appello del presidente di Cia-Agricoltori Italiani in chiusura della seconda giornata della IX Conferenza economica della Confederazione. «Serve un lavoro congiunto tra organizzazioni, governo e europarlamentari»

«Il settore primario, le aziende agricole, hanno bisogno di fatti. Serve un approccio concreto e pratico sui temi economici. Per farlo dobbiamo superare le faziosità politiche e mettere al centro le agricolture». Sono le parole del presidente della Cia Cristiano Fini in chiusura della IX conferenza economica organizzata a Roma dalla Confederazione.

«Auspico un dialogo tra le parti sempre più fruttuoso. Dobbiamo ribadire – ha continuato Fini – la centralità economica e sociale dell’agricoltura. E dobbiamo farlo con decisione anche nelle sedi europee, che sembrano non comprendere che il settore primario è il bene più prezioso che abbiamo e non un problema. Serve un lavoro congiunto tra organizzazioni, governo e europarlamentari».

Le sfide europee e i cambiamenti climatici sono stati al centro dei lavori delle due tavole rotonde della giornata. E l’appello a un cambio di paradigma su questioni cruciali per il settore è avvenuto da più parti.

«Manca un progetto europeo che accompagni gli agricoltori verso la transizione»

Paolo De Castro

«Ci troviamo in una situazione difficile, la Commissione Ue ha messo in campo alcune decisioni su emissioni e transizione che vanno a colpire in maniera particolare il settore agricolo – ha affermato nel suo video messaggio l’europarlamentare Paolo De Castro –. Se vogliamo ridurre la chimica in agricoltura servono delle alternative concrete, che ad oggi però difettano. Ad esempio non c’è ancora una legislazione definitiva sull’utilizzo delle Tea. Manca anche un progetto europeo che accompagni gli agricoltori su transizione ecologica e precision farming. Gli agricoltori sono la soluzione del problema. L’Europa invece sembra che veda gli agricoltori come un soggetto da colpire».

«Europa troppo ideologica. A rischio competitività»

Giuseppe Blasi

Il capo Dipartimento politiche europee internazionali e dello Sviluppo rurale Masaf, Giuseppe Blasi, ha puntualizzato: «Il Pnrr è oggetto di grande osservazione perché abbiamo un nuovo quadro da affrontare e le esigenze sono cambiate. Il Masaf gestisce due miliardi di euro di investimenti tra fondi comunitari e Pnrr. In Europa c’è ideologia. Il modello italiano è virtuoso. Questa Pac ci mette in condizione di essere più sostenibili, ma occorre pretendere che le stesse regole rispettate in Europa siano applicate anche all’esterno. Questo è il terreno su cui confrontarci per recuperare competitività».

«Gestire i rischi aziendali tramite la difesa attiva e passiva»

Il presidente Ismea, Angelo Frascarelli, ha spiegato che «il vero problema nel 2022 è stata la siccità, che ha condizionato l’agricoltura determinando un calo significativo delle rese e influendo negativamente sul reddito degli agricoltori. Se il 2022 si è chiuso tra luci e ombre, il 2023 si preannuncia con delle criticità, una su tutte è la riduzione dei prezzi dei prodotti agricoli. La speranza è che il clima sia favorevole e ci porti a un aumento delle rese.

La Pac - ha sottolineato Frascarelli - si sta muovendo per rimuovere queste criticità sostenendo l'agricoltura verso la transizione ecologica e verso la gestione del rischio, finanziando sia la difesa attiva che la difesa passiva attraverso l'incremento di assicurazioni e fondi di mutualità. Gli agricoltori devono fare grande attenzione agli effetti del clima e gestire i rischi nella propria azienda tramite la difesa attiva e passiva».

«Serve un piano strategico per trattenere l’acqua piovana»

Francesco Vincenzi

Sugli eventi climatici estremi è intervenuto anche il presidente dell’Anbi Francesco Vincenzi: «La mitigazione è fondamentale, occorre gestire velocemente l’adattamento ai cambiamenti climatici, tenendo sempre in considerazione le tre sostenibilità: ambientale, economica e sociale. Serve un piano strategico per trattenere l’acqua piovana. Vogliamo che il piano invasi e laghetti si faccia in concertazione con i territori, parlando alla popolazione e ricordando che l’agricoltura non è la nemica dell’ambiente».

Le risposte del Governo

Alla conferenza economica il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha sottolineato quanto la sostenibilità ambientale sia fondamentale, ma che questa non può essere un assioma ideologico. «Quanto ai fitofarmaci va diminuito l'utilizzo ma ricordo che l’Italia è la più sostenibile. Non possiamo diminuire drasticamente l’uso dei fitofarmaci senza avere alternative, poiché calerebbe la produttività e saremmo costretti ad acquistare i prodotti fuori dall’Ue, da quei paesi che non osservano le nostre stesse regole».

Il ministro tornando sulla questione relativa all’etichetta dell’Irlanda sulle bevande alcoliche ha puntualizzando: «Attiveremo tutte le forme di resistenza rispetto a un provvedimento che divide l'Europa e che reputiamo una violazione dei trattati sul commercio».

«Faremo valere le posizioni dell’Italia su tutti i dossier strategici»

La premier Giorgia Meloni

Mentre la premier Giorgia Meloni ha inviato un messaggio in cui ha ribadito: «Questo Governo ha particolarmente a cuore il comparto. Ci siamo opposti al Nutriscore, che è uscito dall’agenda europea almeno fino a tutto il 2024, e ci siamo battuti affinché il vino e la carne non venissero penalizzati. Il Governo – ha assicurato la presidente del Consiglio – farà valere le posizioni dell’Italia su tutti i dossier strategici.

Penso ad esempio al nuovo regolamento sulle indicazioni geografiche: noi chiediamo di rafforzare le tutele esistenti e di valorizzare un sistema che ha reso l’Italia il primo paese in Europa sulla produzione di qualità. E, sempre sul fronte europeo, intendiamo attuare la nuova Pac per spendere, velocemente e bene, i 35 miliardi di euro che l’Italia ha a disposizione per i prossimi cinque anni. Garantire più sicurezza alimentare, più qualità, più competitività alle nostre filiere produttive e maggiore occupazione: è questo l’impegno che ci siamo presi e che intendiamo portare avanti».

L’appello dell’Ucraina agricola

Mariia Didukh

Nel corso della conferenza è giunto anche l’appello in diretta della direttrice del Forum agrario nazionale Mariia Didukh, avvenuto in contemporanea con l’intervento del premier Volodymr Zelensky al Parlamento Ue. Eccone un estratto: «L'Ucraina sta attraversando i momenti più difficili della sua storia di indipendenza – ha detto Didukh – e l'industria agroalimentare lavora in condizioni difficili. Tuttavia le forniture alimentari dall'Ucraina sono state ripristinate grazie soprattutto alle corsie di solidarietà tra l'Ucraina e l'Ue. Ma - ha evidenziato Didukh - per l'intero 2022 l'esportazione di prodotti agricoli è diminuita di 4,3 miliardi di dollari Usa. Chiediamo a tutta l’Europa agricola di considerare la possibilità di sostenere l'estensione delle condizioni commerciali preferenziali tra Ucraina e Ue almeno fino alla fine del 2024».

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Fini: «Superare faziosità politiche e mettere al centro le agricolture» - Ultima modifica: 2023-02-09T19:46:06+01:00 da Laura Saggio

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