Polizze agevolate, il contributo pubblico scende al 40%

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A causa dell'aumento dei valori assicurati e dei costi delle polizze il contributo pubblico non riesce a garantire la quota del 70%

La voce circolava da settimane, ora è ufficiale: il contributo pubblico per le polizze assicurative sottoscritte dagli agricoltori nel 2023 sarà del 40% e non del 70% come invece previsto dal Piano di gestione dei rischi (Pgra). Lo mette nero su bianco il Decreto del Masaf n.0643065 del 21/11/2023 nel quale si legge che per la campagna assicurativa 2023 sono stati stanziati 295.278.000 milioni di euro, insufficienti però a erogare il sostegno nella sua totalità. Ciò è dovuto sia all'aumento dei costi delle polizze, sia al maggior numero di imprenditori agricoli che si sono assicurati.

Una vera e propria mazzata al sistema della gestione del rischio in Italia che faticosamente cercava di allargare la platea degli assicurati per rendere il sistema più sostenibile, soprattutto negli ultimi anni caratterizzati dal moltiplicarsi degli eventi meteorologici avversi. Tra l'altro, all'appello (e nelle tasche degli imprenditori agricoli) mancano ancora 240 milioni della campagna 2022, che saranno però da trovare tra le risorse dello Stato.

Da notare che il contributo pubblico sarà anche più basso (il 37%), se la polizza sottoscritta dall'agricoltore copre due avversità catastrofali, di frequenza o accessorie, oltre alle più comuni fitopatie e infestazioni parassitarie a carico delle produzioni vegetali (elenco nell'allegato 2 del Decreto).

Al comma 2 dell'articolo 2, il decreto del Masaf lascia aperto uno spiraglio: "a fronte di eventuali riassegnazioni, la percentuale di contribuzione pubblica potrà essere integrata sino alla concorrenza del massimale previsto dal Pgra 2023".

Cia: le aziende non potranno sostenere i costi assicurativi

«Questo decreto porterà le aziende agricole a non assicurarsi perché semplicemente non potranno più permettersi di sostenere i costi» ha commentato con disappunto il presidentre di Cia-agricoltori italiani Emilia-Romagna e direttore del Condifesa Ravenna Stefano Francia. «Una scelta completamente in controtendenza e grave a fronte di cambiamenti climatici in atto – commenta Francia – dove non viene sostenuta con tutte le risorse possibili proprio la sovranità alimentare e il nostro made in Italy. Quest’anno se non ci fosse stato lo strumento assicurativo a parziale garanzia del reddito, la situazione sarebbe stata peggiore. Ora il rischio sarà quasi totalmente a carico delle aziende perché le polizze, già onerose con il contributo del 70%, diventeranno veramente proibitive».
Polizze agevolate, il contributo pubblico scende al 40% - Ultima modifica: 2023-11-22T12:54:37+01:00 da Simone Martarello

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