Il Cso dà i numeri dei consumi di ortofrutta in Italia. Numeri, tutto sommato lusinghieri, come sottolinea un articolo dello speciale Macfrut di Terra e Vita di questa settimana.
Il mercato interno di ortofrutta, infatti, chiude per il quinto anno consecutivo con il segno positivo: con poco meno di 8,7 milioni di tonnellate, il 2018 è superiore, in termini di quantità, del 2,4% al 2017.
I protagonisti principali di questo risultato sono gli ortaggi che, dopo un 2017 brillante (+3% sull’annata precedente), raggiungono i 4 milioni di tonnellate, il 4% in più sullo scorso anno; una crescita importante quella degli ortaggi che nel giro di dieci anni vedono un aumento dei consumi da parte delle famiglie italiane del 10%.
Anche la frutta, seppur in modo meno deciso, contribuisce all’aumento dei consumi: nel 2018 sono stati acquistati circa 4,7 milioni di tonnellate, l’1% in più sul 2017.
I volumi di acquisto per famiglia
Sul fronte dei volumi medi di acquisto per famiglia, i dati delle rilevazioni del panel GfK Italia elaborati da Cso Italy, evidenziano un aumento del consumo medio di ortofrutta salito a 338 kg/annui (+2%); di questi circa 183 chili riguardano la frutta e 155 gli ortaggi.
Nel dettaglio per specie, la frutta evidenzia una “top ten” molto stabile, con gli aumenti per le prime in classifica, mele ed arance, le banane sono stabili al terzo posto, posizione contesa con le pere in forte crescita nell’ultimo biennio. Seguono le angurie, sempre in crescita, le clementine stabili e a breve distanza le
pesche in leggero aumento. Meloni e limoni confermano un buon andamento anche nel 2018; al contrario l’uva, dopo un periodo di espansione, denota una flessione.
Nell’ambito degli ortaggi nella “top five” tutte le specie sono in crescita: si parte con le patate e i pomodori, che aumentano rispettivamente del 5% e del 6%, seguono le insalate, quindi le zucchine e cipolle.
Per trovare il primo e unico calo dei consumi bisogna scendere alla quindicesima specie, i carciofi.