I novanta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale (la n.15 del 19 gennaio 2017) sono passati. E così da domani 19 aprile entra in vigore l’obbligo di indicare l’origine in etichetta per il latte e i prodotti lattiero caseari.
Il decreto, firmato dai ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda, dà attuazione al regolamento Ue n. 1169/2011. La norma impone l’indicazione dell’origine anche del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari.
Ma non tutto sarà immediato: ai produttori sono stati lasciati altri 180 giorni per smaltire le scorte (dunque di yogurt e formaggi) dei prodotti ancora contrassegnati con il sistema di etichettatura precedente; si è voluto infatti tener conto della stagionatura e comunque delle tempistiche della trasformazione casearia.
Comunica il Mipaaf che le diciture utilizzate saranno le seguenti:
a) “Paese di mungitura”: nome del Paese nel quale è stato munto il latte;
b) “Paese di condizionamento o trasformazione”: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte.
Continua il Mipaaf:
- Se il latte, o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, è stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, si può utilizzare una sola dicitura, ad esempio: “Origine del latte: Italia”.
- Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate a seconda della provenienza le seguenti diciture:
– “Latte di Paesi Ue”: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei;
– “Latte condizionato o trasformato in Paesi Ue”: se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei. Se le operazioni avvengono al di fuori dell’Unione europea, verrà usata la dicitura “Paesi non Ue”.
Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all’origine e il latte fresco già tracciato.
(Nella foto un’elaborazione Coldiretti di come potranno essere realizzate queste indicazioni in etichetta)
Latte, al via l’origine in etichetta
Ma sono stati lasciati altri 180 giorni per smaltire le scorte dei prodotti ancora contrassegnati con il sistema precedente