«Un new deal agricolo per giovani, innovazione e formazione»

Beduschi
L'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi
Il neo assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia Alessandro Beduschi illustra il suo programma e avverte: massima attenzione sulla Psa

In primo piano gli investimenti aziendali per spendere gli 834,5 milioni di risorse pubbliche per lo sviluppo rurale assegnate per il 2023-27. Una crisi idrica, tutto sommato, meno severa rispetto alle attese, grazie alle recenti pioggie e un interesse alla sperimentazione in campo della Tecniche di evoluzione Assistita (Tea) viste come opportunità. Sono alcuni dei temi messi a fuoco dall’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Alessandro Beduschi.

Come stanno procedendo i finanziamenti della nuova programmazione sullo sviluppo rurale?

«Il piano di riparto nazionale ha assegnato alla Lombardia 834,5 milioni di risorse pubbliche per il periodo di programmazione 2023-2027. In questo contesto, ben 383 milioni saranno utilizzati per sostenere gli investimenti aziendali. La strategia regionale si fonda su sette obiettivi principali, tra i quali l’elemento chiave è rappresentato dall’innovazione scientifica e tecnologica, garanzia anche di sostenibilità ambientale, e al suo trasferimento in campo. È nostra intenzione favorire lo sviluppo di un vero e proprio new deal agricolo, che faccia di innovazione, formazione, sburocratizzazione e ingresso dei giovani i cardini per continuare a sostenere la competitività del nostro sistema agroalimentare. Alcuni bandi relativi al primo semestre 2023 sono già stati attivati e sono aperte le misure a superficie in abbinata con la Domanda unica».

Quando si prevede arrivino gli anticipi Pac?

«Su questo punto è bene fare chiarezza, in quanto l’avvio della nuova programmazione comunitaria ha portato al cambio delle tipologie di premio e di valore dei titoli, sui quali fino allo scorso anno veniva erogato un anticipo, insieme alla parte relativa al greening, che da sola rappresentava circa il 50% del valore, oggi sostituita dagli ecoschemi, con un meccanismo di degressività al valore dei titoli che impone un completo ricalcolo degli stessi. Inoltre, l’art. 10-ter comma 2 della Legge 44 del 2019, che prevedeva la possibilità di erogare l’anticipo, non è stato aggiornato. Si tratta di una situazione che caratterizza ogni inizio di programmazione. È anche chiaro che se a partire dal prossimo anno le Regioni torneranno a essere nelle condizioni di erogare l’anticipo Pac, lo stesso potrà avvenire solo sul valore dei titoli e non su altri elementi della Domanda unica come greening, ecoschemi e accoppiati, con un prevedibile e importante calo rispetto alla cifra di 160-180 milioni di euro normalmente destinata allo stesso».

La Lombardia come sta affrontando il problema della crisi idrica?

«Dopo mesi difficilissimi oggi la situazione in Lombardia è fortemente migliorata: i grandi laghi hanno recuperato, con minime differenze, i massimi livelli e il deficit complessivo di riserve idriche è sceso al 16,4%, quando alla fine di febbraio si attestava su un preoccupante 55% rispetto alle medie storiche. Certamente le precipitazioni delle ultime settimane hanno svolto un ruolo fondamentale, ma attraverso il Tavolo siccità la Regione si è data il metodo per condividere e concertare le azioni con tutti i soggetti coinvolti per ottimizzare la gestione dell’acqua. Questo ci ha portato a ritardare l’avvio della stagione irrigua per preservare gli invasi proprio quando i dati ci mostravano una situazione molto simile a quella del 2022, che fortunatamente quest’anno non dovrebbe verificarsi».

Qual è la posizione della Regione sulla sperimentazione in campo delle Tecniche di evoluzione assistita (Tea)?

«Guardiamo con favore a quella che può rappresentare una nuova frontiera per il settore, che consideriamo un’opportunità alla quale non sarebbe giusto sottrarsi. Con una delibera approvata nel dicembre del 2022, Regione Lombardia si è impegnata a verificare la disponibilità di siti da dedicare alle sperimentazioni. Nella nostra regione esistono competenze e volontà per partecipare da protagonisti. Penso al centro di Riccagioia, in provincia di Pavia, che con la creazione della Fondazione Agri 5.0 si candida a diventare un hub nazionale di ricerca e innovazione, al lavoro per trasferire alla filiera agroalimentare modelli innovativi per sostenere la competitività delle nostre aziende».

Ci sono misure specifiche dedicate alla zootecnia, che è uno dei comparti più importanti dell’agricoltura regionale?

«La misura Srd01 “investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende” non è specifica, ma va considerato che rappresenterà il punto di riferimento per supportare gli investimenti delle aziende zootecniche grazie a una dotazione da 180 milioni di euro. Nelle settimane seguite all’avvio della nuova legislatura, segnalo lo stanziamento di due milioni di euro, con bando di prossima uscita, per assicurare il potenziamento e lo sviluppo della zootecnia di montagna. Inoltre, con la cosiddetta “misura Ucraina” abbiamo messo a disposizione oltre 17 milioni di euro per dare un sostegno agli allevamenti bovini di montagna e alle aziende suinicole colpite dalle conseguenze della guerra in Ucraina, finanziando quasi 1.800 aziende».

Ci sono bandi di finanziamento specifici dedicati al trattamento dei reflui zootecnici?

«In questo momento va segnalata la riapertura del bando “Agromeccanici”, con oltre 1,3 milioni di euro di dotazione per finanziare l’acquisto di macchine per il trattamento dei liquami zootecnici. Lo scopo dotare il mondo dei servizi all’agricoltura, soprattutto attraverso i contoterzisti, dei più moderni sistemi che, attraverso il corretto trattamento dei reflui da allevamento, aiutino ad abbattere le emissioni di ammoniaca in atmosfera. Anche questo va interpretato come un segnale concreto di attenzione alla competitività delle aziende agricole, dopo che con l’edizione 2022 la Regione ha già finanziato con 2,3 milioni di euro le domande presentate dalle imprese».

Sono in cantiere interventi più efficaci per la gestione della fauna selvatica ed evitare che crei danni alle produzioni agricole?

«Credo che l’ordinanza sull’emergenza Psa debba tracciare una strada, in quanto il tema dei danni causati dalla fauna selvatica è ben più ampio e deve essere affrontato con un’ampia strategia di contenimento per riequilibrare la proliferazione di specie ormai fuori controllo. Pensiamo alla presenza di animali di grossa taglia e potenzialmente aggressivi, come i cinghiali nei campi e nelle strade, ma estendiamo il discorso anche alle nutrie, che rappresentano un pericolo ancora sottovalutato per il dissesto del territorio».

Sull’etichetta volontaria fronte pacco come il Nutriscore qual è la posizione della Regione?

«Condividiamo tutte le preoccupazioni espresse circa la proposta di utilizzare un’etichettatura a semaforo: un sistema che desta numerose perplessità e, per come strutturato, è fortemente penalizzante per le produzioni agroalimentari lombarde. Ma non si tratta di una posizione difensiva, perché ritengo fondamentale che il consumatore sia posto nelle condizioni di ricevere una corretta informazione, al fine di poter compiere una scelta libera e ragionata. In questo senso l’etichettatura a semaforo non garantisce nulla di tutto ciò ma, al contrario, rischia di indurre in errore, favorendo la diffusione di cattive abitudini nutrizionali».

E la battaglia contro la diffusione del cibo sintetico sarà veramente efficace?

«Siamo assolutamente in linea con il Governo e tutte le organizzazioni di settore. Lo stop alla diffusione di cibo sintetico deve essere una risposta concreta al mondo agricolo nazionale che guarda con preoccupazione ai tentativi di chi vorrebbe attaccare il made in Italy con brutte copie, addirittura create in laboratorio. Regione Lombardia sostiene convintamente queste posizioni, condividendo il principio di precauzione a salvaguardia della salute umana e animale e l’importanza di tutelare i nostri prodotti».

La minaccia della peste suina africana riguarda da vicino la Lombardia, regione leader per numero di allevamenti suinicoli.

«Manteniamo alta la guardia. Attualmente nessun caso di Psa ha interessato direttamente la Lombardia ma, soprattutto in provincia di Pavia, l’attenzione è altissima. La vicinanza rispetto agli ultimi rinvenimenti di cinghiali positivi in Piemonte ha portato all’allargamento della zona di restrizione che, in base ai regolamenti comunitari emanati a inizio giugno, comprenderà anche porzioni dell’Oltrepò pavese. Un’ordinanza firmata pochi giorni fa dal presidente Fontana contiene nuove disposizioni che regolamentano non solo la sorveglianza sanitaria attiva e passiva ma anche le attività umane all’aperto, compresa la gestione faunistico venatoria. Pur essendo la provincia di Pavia un territorio a scarsa vocazione suinicola, è fondamentale mettere in atto tutte le misure necessarie per ridurre al minimo il rischio che la malattia entri nella pianura padana lombarda, dove sono allevati circa cinque milioni di capi, più della metà del patrimonio nazionale».

Chi è

Mantovano, 53 anni, farmacista, Alessandro Beduschi è stato consigliere comunale a Virgilio (Mn) dal 2004 al 2009 e poi sindaco dal 2009 al 2014. Dopo la fusione con il Comune di Borgoforte, è stato primo cittadino del nuovo Comune di Borgo Virgilio dal 2014 al 2019. Consigliere dell’ordine dei farmacisti di Mantova e dell’Associazione titolari di farmacie Mantova, dal 2021 è membro dell’Assemblea regionale titolari di farmacia e dal 2019 presidente della Fondazione Virgilio. Alle elezioni regionali del 12-13 febbraio 2023 è eletto consigliere regionale nella Circoscrizione di Mantova, risultando con oltre seimila preferenze il candidato più votato.

«Un new deal agricolo per giovani, innovazione e formazione» - Ultima modifica: 2023-06-15T14:54:00+02:00 da K4

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