Pac 2023-2027, le osservazioni dell’Ue al Piano strategico dell’Italia

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La Commissione fa notare come il Psp sia incompleto e invita ad attuare misure più incisive per la redistribuzione dei pagamenti diretti e per raggiungere gli obiettivi ambientali

«L'è tutto sbagliato. L'è tutto da rifare». Si potrebbe riassumere con la famosa frase del mitico Gino Bartali il contenuto delle 36 pagine di osservazioni che la Commissione europea ha inviato all'Italia in merito al Piano strategico sulla Pac 2023-2027 presentato a Bruxelles il 31 dicembre 2021. Il documento della Commissione contiene ben 244 rilievi tra inviti a correggere, modificare e completare nelle parti mancanti, il Psp elaborato dal nostro Paese.

Ma, oltre alle bastonate, nella lettera c'è anche qualche carota. I tecnici plaudono alle scelte dell'Italia sulla gestione del rischio e gli sforzi per ridurre la dipendenza dalle importazioni di alcuni prodotti agricoli, come le colture proteiche.

I governi nazionali avranno tempo fino al 30 giugno per fornire una risposta. Con una nota il Mipaaf ha fatto sapere che il 19 aprile si riunirà il Tavolo di partenariato della Pac, allo scopo di riprendere la discussione sui punti ancora aperti. Ma su cosa si concentrano i rilievi dell'esecutivo comunitario? Di seguito i punti principali. Nei prossimi giorni, con l'aiuto degli esperti del Comitato tecnico scientifico di Edagricole, pubblicheremo approfondimenti e analisi sul sito e sulla rivista cartacea.

Piano insufficiente e incompleto

"Il Piano, così com'è, non è sufficiente" scrive la Commissione. Osservando che numerosi elementi del Psp sono mancanti, incompleti o incoerenti, il che non consente una valutazione approfondita della coerenza tra analisi Swot (uno degli strumenti di pianificazione strategica attraverso il quale le aziende possono preventivamente tener conto dei punti di forza, delle debolezze, delle opportunità e delle minacce di un dato progetto), bisogni e strategia individuati, né dell'ambizione e accettabilità del Psp. "In particolare – si legge nella lettera – in assenza di target quantificati per gli indicatori di risultato, non è possibile valutare l'adeguatezza e il livello di ambizione della logica di intervento proposta per ogni specifico obiettivo".

Nel sottolineare "l'importanza degli obiettivi fissati per gli indicatori di risultato come strumento chiave per valutare l'ambizione del Psp e monitorarne i progressi", Bruxelles invita l'Italia "a compilare adeguatamente tutte le sezioni e gli elementi del Piano vuoti o incompleti".

A questo proposito, il ministro Stefano Patuanelli ha evidenziato l’esigenza di giungere al più presto a un accordo sul riparto dei fondi dedicati allo sviluppo rurale, in quanto il Psp è carente di informazioni sull’allocazione finanziaria degli strumenti del secondo Pilastro della Pac.

Più coraggio nella redistribuzione dei pagamenti diretti

La Commissione invita l'Italia a "rivedere la propria strategia per garantire una distribuzione più equa e mirata dei pagamenti diretti". Le scelte di convergenza interna e redistribuzione "sono limitate al minimo richiesto dalle regole Ue, mentre non vengono applicati capping e riduzione dei pagamenti diretti e il valore massimo dei diritti appare relativamente elevato". In combinazione con i pagamenti accoppiati sparsi in molti settori, ciò solleva "preoccupazioni per quanto riguarda l'efficacia della strategia per migliorare la distribuzione e l'obiettivo dei pagamenti diretti".

Bruxelles invita quindi il nostro Paese ad attuare "una più ambiziosa convergenza interna e redistributiva" che andrebbe a vantaggio anche delle aree rurali più bisognose, viste le gravi esigenze di sviluppo di queste aree in Italia e le limitate misure proposte nel Piano e da altri fondi per affrontarli.

Obiettivi ambientali, misure poco efficaci

"Sulla base del suo contenuto parziale disponibile – fa notare la Commissione – è probabile che il piano proposto non contribuisca in modo sufficiente ed efficace a questo obiettivo generale, in particolare per quanto riguarda l'acqua, l'aria, i nutrienti e la biodiversità nei terreni agricoli e nelle foreste, nonché la riduzione delle emissioni". Nella lettera anche l'invito a "miglioramenti significativi" del Psp per aumentare il sequestro del carbonio.

Il Piano strategico Pac "non contiene elementi sufficienti per accertarne la maggiore ambizione ambientale e climatica rispetto all'attuale periodo di programmazione – ribadisce la Commissione –. Gli obiettivi per gli indicatori di risultato non sono quantificati e diversi interventi sembrano mostrare continuità con il passato in termini di progettazione e budget.

La lettera invita quindi il nostro Paese "a dimostrare meglio la maggiore ambizione dell'architettura verde pianificata per quanto riguarda gli obiettivi ambientali e climatici utilizzando elementi qualitativi e quantitativi come la dotazione finanziaria e gli indicatori".

Ridurre l'uso degli input

Alla luce della guerra russa contro l'Ucraina, la Commissione sollecita l'Italia a compiere ulteriori passi per ridurre l'uso degli input, stimolando l'agricoltura di precisione, l'efficienza energetica e il passaggio dalla concimazione minerale a quella organica. Queste azioni, secondo l'organo di governo continentale, consentono di preservare la capacità produttiva, ridurre i costi e migliorare l'impatto ambientale e climatico dell'agricoltura.

La Commissione incoraggia vivamente l'Italia a trarre pieno vantaggio dalle possibilità degli interventi della Pac, utilizzandoli per aumentare la produzione interna sostenibile e l'uso di energia rinnovabile, compreso il biogas, migliorando nel contempo la resilienza economica delle aziende agricole.

Inoltre, la Commissione invita il nostro Paese a spiegare nella logica di intervento come verranno rafforzate e sviluppate le organizzazioni di produttori e le cooperative in quelle regioni e settori in cui la concentrazione dell'offerta è ancora limitata, con l'obiettivo di migliorare la posizione degli agricoltori nel settore alimentare catena di fornitura.

Digitalizzazione e conoscenza

La Commissione ritiene che la strategia del Psp non affronti sufficientemente le debolezze del Sistema di conoscenza e innovazione agricola (Akis) in termini di coordinamento e frammentazione complessivi. L'invito è perciò a migliorare sostanzialmente la digitalizzazione delle zone rurali sulla base di un'analisi e una valutazione complete dei bisogni.

Secondo Bruxelles la strategia "dovrebbe elaborare, se del caso, le possibili sinergie con altri strumenti politici pertinenti. In questo contesto è fondamentale completare la copertura della banda larga ad alta velocità fino all'ingresso di ogni nucleo familiare nelle zone rurali, comprese le aree scarsamente popolate che sono quelle più a rischio di spopolamento".

Intensificare la lotta al lavoro irregolare nei campi

Secondo la Commissione "l'Italia dovrebbe rafforzare notevolmente la logica di intervento del Piano in materia di sfruttamento lavorativo. Alla luce dell'altissimo tasso di irregolarità (oltre il 55%) rilevato nel settore agricolo italiano in questo ambito, affrontare la questione è fondamentale per garantire la stabilità economica, la competitività e la sostenibilità sociale delle aziende agricole italiane". Per le stesse ragioni, la Commissione apprezzerebbe "un'applicazione effettiva della condizionalità sociale fin dall'inizio dell'attuazione del Piano".

Burocrazia e costi da tagliare

Nel documento l'Italia è invitata anche a rafforzare la sua strategia di semplificazione e descrivere in particolare come sarà ridotto l'onere amministrativo per i beneficiari e in particolare per i piccoli agricoltori, anche per quanto riguarda la possibilità per tutti i potenziali beneficiari di richiedere autonomamente il sostegno della Pac senza la necessità di rivolgersi a servizi esterni a pagamento.

Pac 2023-2027, le osservazioni dell’Ue al Piano strategico dell’Italia - Ultima modifica: 2022-04-03T18:31:24+02:00 da Simone Martarello

2 Commenti

  1. Un plauso alla commissione europea, come darle torto, tranne qualche punto sembra di leggere la PAC scorsa. Inoltre tutte quelle risorse e i miglioramenti lasciati sul secondo pilastro attraverso i PSR, sapendo la burocrazia che ci sta dietro e i tempi biblici per ricevere le risorse in pratica è come non ci siano neanche.
    In più tranne alla bozza del primo pilastro, non si ha nessuna idea come scrivere e cosa dovrebbero finanziare i PSR futuri.

  2. Giustissime osservazioni, basta col divario scandaloso tra zone di seriA e serie B di una stessa nazione!!
    Speriamo che finalmente la Commissione passi ai fatti nel caso non si modifichi il PSP.
    Altrimenti sembra un teatrino …
    Michele Z.

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