L’Unione si sbriciola di fronte al coronavirus. Lo stesso giorno in cui la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen afferma in un videomessaggio nella lingua di Dante «Siamo tutti italiani», almeno due dei 27 Paesi membri hanno tradito questo slancio di solidarietà provando a chiudere le frontiere ai nostri prodotti in barba al protocollo di Schengen.
Blocchi di altri tempi
«Sui nostri prodotti alimentari bloccati nella notte ai confini con la Croazia, dopo aver sventato in parte il rischio del blocco per quelli alla frontiera del Brennero, abbiamo già attivato la nostra rete diplomatica. Le ulteriori segnalazioni giunte in queste ore dalle associazioni di categoria, dal Gruppo Veronesi e altri importanti player sono fin troppo eloquenti».
L'intervento della Ministra Bellanova
Interviene in maniera decisa la ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova, precisando: «siamo al lavoro insieme ai ministeri della Salute e dei Trasporti perché le nostre merci e i nostri prodotti alimentari non siano penalizzati da richieste e comportamenti irricevibili».
«Stiamo sensibilizzando attraverso le nostre Ambasciate, in accordo con la Farnesina oltre che con il Presidente del Consiglio - informa Bellanova - le autorità degli altri Paesi di quanto sta accadendo alle frontiere e anche della minaccia che la grande distribuzione tedesca possa non accettare le merci se gravate da ritardi. È necessario e urgente che la Commissione Europea richiami tutti i Paesi al rispetto delle regole del mercato unico e alla leale collaborazione - aggiunge la ministra - comportamenti di questa natura, ancorché assunti da singole catene distributive, non si traducano in pratiche e concorrenza sleale, mettendo a rischio i nostri prodotti, soprattutto la catena del fresco e le nostre imprese».
La ministra ricorda di «aver lavorato senza sosta, in queste settimane, per garantire il corretto funzionamento della filiera alimentare, mettendo in sicurezza per quanto possibile la sopravvivenza di imprese e lavoratori».
Brennero e Tarvisio al rallentatore
Nonostante la forte presa di posizione della ministra Bellanova i rallentamenti per i nostri Tir in transito alle frontiere del Brennero e del Tarvisio non accennano però a diradarsi.
«L’Austria seguita a ruota dalla Slovenia – denuncia in intervento sul Messaggero Veneto Denis Durisotto, presidente del gruppo trasporti e logistica di Confapi FVG – si appresta a bloccare il traffico italiano sui valichi: i veicoli industriali italiani a breve potranno entrare solo previa autorizzazione di un certificato sanitario del conducente per portare merce in Germania o in altri paesi senza sostare sul territorio austriaco».
Perchè gli autotrasportatori disertano il Belpaese
Anche nei paesi più lontani le cose non vanno meglio. Ci sono infatti casi di autotrasportatori dei paesi dell’Est che si rifiutano di prelevare prodotti agricoli in Italia per non dover poi subire una quarantena di 15 giorni nel loro Paese di origine.
Zannier e Rolfi chiedono di restituire lo stesso trattamento
Di fronte a queste situazioni alcune associazioni di categoria chiedono di imporre in maniera
reciproca lo stesso trattamento per le merci in entrata in Italia. L'assessore all'agricoltura del Friuli Venezia Giulia Stefano Zannier, di fronte al calo del prezzo del latte invita le aziende casearie ad usare solo latte locale. Sulla stessa linea il presidente della Lombardia Fabio Rolfi che dalle pagine di Informatore Zootecnico auspica lo stop alle importazioni di latte per usare solo produzioni made in Italy.