Nella delicata congiuntura attuale, caratterizzata da un’elevata volatilità dei prezzi, dei costi e delle rese produttive è fondamentale valutare le possibili strategie da mettere in campo per promuovere e rafforzare il reddito in agricoltura. Questo, il cuore del dibattito del convegno: “La redditività in agricoltura tra programmazione e strategia” organizzato dalla Copagri a Roma.
Agricoltori al verde
«Quest’anno, complici le sfavorevoli condizioni di mercato, le produzioni agricole sono state realizzate con un sensibile incremento dei costi, che in moltissimi casi non sono stati completamente coperti dai prezzi. Tale dinamica – ha spiegato il presidente della Copagri Tommaso Battista – unito al calo delle rese e alla sempre maggiore incidenza delle ricadute del cambiamento climatico, non ha fatto altro che erodere ulteriormente i margini di redditività degli agricoltori, nonostante il forte aumento dei prezzi al consumo legato all’inflazione».
Puntare su innovazione e diversificazione
Ad analizzare lo scenario economico ed agricolo attuale, con particolare riferimento alla programmazione, al mercato, ai consumi, all’importanza del credito e alla gestione delle crisi di impresa, la relazione di Angelo Frascarelli, dell’Università di Perugia. Per Frascarelli è fondamentale riflettere su come garantire la resilienza, cioè la resistenza agli choc delle imprese agricole. In merito, l’innovazione e la diversificazione degli indirizzi produttivi sono certamente determinanti, ma, come spiegato: «Non bisogna fare scelte avventate e prestare attenzione a non indebitarsi». A sostenere il reddito degli agricoltori c'è la Pac, che Frascarelli definisce come «l’unica certezza in un contesto altamente instabile».
Educazione finanziaria per le aziende
Mentre Paolo Finaldi Russo, del servizio educazione finanziaria della Banca d’Italia, ha fatto il punto sull’accesso al credito e il ruolo dell’educazione finanziaria. «È un momento difficile per l’accesso al credito delle imprese, in generale. I prestiti alle società non finanziarie si riducono del 6,2% (-7% per le imprese piccole). Per effetto della politica monetaria restrittiva, i tassi d'interesse bancari sono saliti di 3,8 punti negli ultimi 12 mesi».
Finaldi Russo ha spiegato poi le ragioni di un dialogo diventato sempre più difficile tra banche e imprese, comprese quelle agricole. Le difficoltà, ha detto, sono dovute a una minore articolazione territoriale del sistema bancario, all’irrigidimento della regolamentazione e alla standardizzazione delle informazioni che alimentano il processo creditizio. «Saperne di più di finanza – ha puntualizzato – aiuta a prendere decisioni migliori per il futuro della propria azienda e a dialogare in modo più costruttivo con banche, intermediari finanziari e altri soggetti esterni».
Al fine di raggiungere i piccoli imprenditori in tutto il territorio nazionale, la Banca d’Italia collabora con le principali associazioni di categoria e ha avviato, per quanto riguarda il settore agricolo, un progetto “educativo” con Copagri e Cia: un programma sulle competenze finanziarie di base per chi gestisce una piccola impresa.
Le mosse della politica
Nella parte conclusiva dei lavori la politica ha indicato alcune delle possibili strade da percorrere per contrastare la delicata situazione attuale del basso reddito in agricoltura. Il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Lucia Albano ha fatto il punto sulla riforma della fiscalità agricola, sulla quale «il governo sta lavorando con un intervento strutturale e organico nel solco degli obiettivi del Pnrr».
Il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra ha rimarcato l’importanza di puntare con sempre maggiore decisione sui contratti di filiera, che «rappresentano uno strumento fondamentale per lo sviluppo di produzioni 100% italiane, capaci di dare opportunità di lavoro e far crescere il made in Italy».
Mentre il presidente della Commissione agricoltura della Camera Mirco Carloni, ha ricordato l’importanza di promuovere la redditività agricola favorendo l’innovazione e il ricambio generazionale, poiché «i giovani sono il futuro del nostro settore».