Lo sviluppo passa dall’innovazione
e dalla valorizzazione delle distintività.
Sono queste le premesse che hanno visto la costituzione di Cai-Consorzi Agrari d’Italia: la nuova società deputata a essere il volano strategico e culturale dell’agricoltura del nostro Paese.
Editoriale del numero 30 di Terra e Vita
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Operativa da subito
Cai sarà pienamente operativa nell’ultimo trimestre del 2020.
Nata grazie all’impulso progettuale, politico e sociale di Coldiretti, Cai entra ora nella fase operativa implementando la storica eredità consortile con piani di sviluppo volti al futuro dell’agricoltura.
A oggi Cai è l’unico piano con queste caratteristiche. È un progetto industriale, tecnico e culturale realizzato per generare valore per il sistema socio-economico del Paese ed è volto a cogliere tutte le opportunità che la rinnovata centralità del cibo sta generando nel mondo.
Un punto di riferimento per tutto il Paese
La nuova struttura vuole così diventare il riferimento del Paese per ripensare il settore dell’agroindustria e dell’agricoltura: un salto evolutivo che valorizza i punti di forza, il radicamento territoriale e i valori mutualistici, sfruttando i vantaggi competitivi che una struttura unica può garantire sul mercato. Strategia di filiera più forte per garantire servizi più evoluti a prezzi equi.
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Crescere con l'innovazione tecnologica e digitale
Queste sono le premesse per guidare la crescita tramite l’innovazione.
Le sfide più importanti che come Cai ci poniamo fin da subito sono l’accesso a nuovi mercati per i nostri associati, l’integrazione verticale con attività ad alto valore aggiunto, l’acquisizione di tecnologie digitali nell’agribusiness, così come lo sviluppo di partnership per distribuire servizi di precision farming alla base clienti.
La precisione introdotta dalle innovazioni in agricoltura è ormai una realtà e consente di eseguire una distribuzione mirata dei principali fattori della produzione (acqua, fertilizzanti, fitofarmaci), solo dove serve e nella quantità corrispondente al fabbisogno della coltivazione. Così come l’impiego dei sensori permette un monitoraggio in tempo reale dello stato di salute delle colture.
Lo sviluppo di tecniche di agricoltura di precisione nel contesto agricolo vedrà Cai in prima linea per la diffusione dei principi di questo innovativo approccio.
Rendere le imprese agricole più competitive
Punto di svolta dello sviluppo economico e sociale del territorio e dell’agricoltura di qualità sarà il ruolo che Cai vuole assumere fin da subito di hub per il collocamento delle grandi produzioni. Tale organizzazione permetterà di rendere competitive le imprese agricole, rafforzando le reti territoriali e implementando strategie di sviluppo a respiro nazionale.
Più servizi, meno burocrazia
La struttura più organizzata ed efficiente dei Consorzi Agrari d’Italia garantirà poi una gamma di servizi più completa e maggiore tempestività nell’erogazione degli stessi: con questa operazione rinnoviamo l’immagine del consorzio, allontanandolo dalle pastoie burocratiche, rendendolo più efficace e vicino alle reali esigenze dei nostri soci, clienti, fornitori, agenti.
A oggi fanno parte di Cai Bonifiche Ferraresi, Consorzio agrario dell’Emilia, dell’Adriatico, del Tirreno, del Centro-Sud e la Società Consortile Cai.
Il progetto mira in futuro a coinvolgere altri consorzi agrari del territorio nazionale. Il ruolo di questi è la garanzia di esecuzione in coerenza con i valori di sempre, per soddisfare le esigenze di un’agricoltura che sta cambiando. Costruiamo una nuova storia a cui si dovranno unirsi nuove leve di sviluppo per essere più forti, più solidi, più moderni.