«L’Associazione dei giovani di Cia sta vivendo una fase di crescita significativa e sono davvero onorato del compito che mi è stato affidato». Questo il commento di Stefano Francia al termine del congresso nel corso del quale è stato eletto presidente Agia-Cia dai 101 delegati in rappresentanza dei 41 mila iscritti dell’organizzazione. «Prendo in consegna un’associazione di valore - ha sottolineato Francia - e di questo ringrazio prima di tutto il mio predecessore Maria Pirrone. Un testimone che è sintesi di anni di importante lavoro, su questioni di assoluto rilievo per il presente e il futuro dei giovani in agricoltura».
Ventinove anni, di Ravenna, imprenditore agricolo nel settore ortofrutticolo e sementiero, presidente di Condifesa Ravenna, Stefano Francia ha ricoperto i ruoli di vicepresidente regionale Cia Emilia Romagna, coordinatore Agia Ravenna e vicepresidente Cia Ravenna.
Nel corso della V Assemblea Agia-Cia è stato presentato il focus (“l’imprenditore crea un lavoro e non lo chiede”) sul ruolo del giovane agricoltore quale motore dell’attività e soprattutto dell’innovazione non solo in campo tecnologico, ma anche organizzativo.
Da un’analisi dell’Ufficio Studi Cia su dati Unioncamere di fine marzo 2018, fatto cento il numero di imprese giovanili attive, quelle agricole rappresentano l’11% (+12% dal 2015 al 2017).
Nel corso dell’assemblea, Agia-Cia ha più volte sottolineato il suo intento nel rinnovare e rafforzare il suo impegno nel promuovere e diffondere iniziative mirate per assicurare reddito ai giovani imprenditori agricoli e facilitare il loro accesso alla terra, al credito, alla conoscenza e all’innovazione.
Agricoltura digitale, ricambio generazionale e società di affiancamento, snellimento della burocrazia, riforma della Pac e gestione del rischio in agricoltura: «Questi sono alcuni asset che ci vedranno impegnati con grande senso di responsabilità, determinazione ed entusiasmo nei prossimi quattro anni - ha dichiarato Francia -». La priorità, spiega il neo-presidente, verrà data ai punti inseriti da Agia ad integrazione del documento programmatico Cia: equità, reddito e libertà d’impresa; agricoltura digitale e democrazia d’impresa: agricoltori proprietari dei dati; agricoltori motore dell’innovazione; riforma della Pac: ripartire tutti dallo stesso nastro di partenza; sostegno alla lotta dell’Associazione Nazionale Pensionati di Cia (Anp-Cia) per innalzare le pensioni e rivedere i criteri; banca delle Terre Agricole: introduzione dei Lotti Funzionali e allargamento ai terreni dei privati; e, infine, ammodernamento degli istituti medievali della proprietà fondiaria: terre collettive e usi civici.
«Auguro un buon lavoro al nuovo presidente Francia - ha dichiarato al termine dei lavori il presidente nazionale Cia Dino Scanavino -, nella convinzione che i giovani agricoltori rappresentino uno straordinario capitale imprenditoriale sul quale Cia, attraverso Agia, ha deciso da tempo di investire e scommettere».