Ventitre milioni per le aziende colpite dalla crisi economica

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Nicola Caputo, assessore all'agricoltura della Regione Campania
Aiuti in favore delle aziende agricole colpite dall’impatto della guerra in Ucraina: la Regione Campania stanzia 23 milioni per il comparto zootecnico, bufalino e ortofrutticolo. Ma le associazioni di categoria dichiarano la propria insoddisfazione per il rigido perimetro dei settori che possono accedere alla misura

Una misura di sostegno temporanea eccezionale da 23 milioni di euro in favore degli agricoltori particolarmente colpiti dall’impatto determinato dalla guerra in Ucraina. L’assessorato regionale all’agricoltura della Campania guidato da Nicola Caputo recepisce le istanze delle maggiori associazioni di categoria: Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, che in occasione del Tavolo Verde hanno rilevato la necessità di un intervento teso a mitigare le difficoltà delle aziende.

Le economie sul Psr

L’ipotesi di previsione di un aiuto ad hoc è scaturito anche dal confronto sulla rimodulazione delle risorse finanziarie di questo periodo transitorio, quindi derivanti dalle economie recuperate dai bandi emanati. Caputo ha illustrato l’ipotesi di adozione di una misura di sostegno consentita dalla Commissione Europea per interventi di contrasto alla crisi socio-economica in atto, e che potrebbe consentire alla Regione Campania il trasferimento, nel rispetto delle condizionalità previste, di aiuti forfettari a specifici comparti per un importo massimo di 23 milioni di euro.

I settori in sofferenza

I comparti che potranno beneficiare del sostegno temporaneo sono stati individuati dal Crea, sulla scorta delle ricerche licenziate in merito ai settori che hanno sofferto e ancora soffrono la crisi energetica. La proposta finale illustrata al tavolo e che ha fatto registrare l’adesione di tutte le Associazioni di categoria, riguarda i seguenti settori:

- Settore Zootecnico con misure di sostegno calibrate per il comparto bufalino, bovino, sia da latte che da carne ed ovino- caprino;

- Settore olivicolo, limitatamente alle aziende agricole iscritte all’INPS che dimostrano di aver prodotto e commercializzato olio di oliva campano;

- Settore ortofrutticolo di qualità, limitatamente alle produzioni Dop, Igp e Bio.

La scelta dei comparti individuati sulla scorta delle indagini del Crea non soddisfano le associazioni di categoria, come Coldiretti e Confagricoltura, che definiscono la misura come «poco esaustiva e non sufficiente a coprire il reale fabbisogno delle aziende» come hanno sintetizzato Gennaro Masiello di Coldiretti e Fabrizio Marzano di Confagricoltura.

Criteri messi in discussione

Gennarino Masiello, vicepresidente Coldiretti

Per Coldiretti la crisi affrontata dalle aziende agricole è paragonabile ad uno tsunami che ha investito tutte le produzioni campane. «È difficile - spiega Masiello - selezionare i comparti in quanto tutte le aziende stanno fronteggiando in maniera diversa la crisi in corso».

«Anche tra le aziende bisogna fare un distinguo, considerare il modello organizzativo, le dimensioni, i livelli occupazionali, ed altro».

«C’è chi ha potuto contare su strumenti alternativi come i pannelli solari e il mini eolico per l’efficientamento energetico, ma anche chi è stato inghiottito dal caro bollette. La misura adottata non può certo guarire tutte le ferite, ma è comunque una opportunità che non va sprecata».

Fabrizio Marzano

Concorde il parere di Confagricoltura, che sottolinea la necessità di un sostegno diretto alle imprese esclusivamente per sostenere i costi energetici.

«Il contributo - commenta Marzano - che è stato disposto è una scelta politica dell’assessorato che ha stabilito una distribuzione delle risorse utile per sostenere le piccole aziende e soprattutto delle aree interne». «Si tratta di una misura molto debole ma è bene evidenziare che deriva da una precisa disponibilità economica e deve rispondere a questioni di ordine sociale».

Ventitre milioni per le aziende colpite dalla crisi economica - Ultima modifica: 2022-11-16T08:46:54+01:00 da Lorenzo Tosi

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