«La sostenibilità ambientale porta valore, ma va coltivata e comunicata», va ripetendo Gabriele Lanfredi, presidente della Confederazione dei bieticoltori-Cgbi (ossia: Anb più Cnb), nel tour di incontri con gli agricoltori, dalla Lombardia al Veneto passando per l’Emilia-Romagna. «Su biometano e fotovoltaico daremo alle imprese il supporto necessario per ottenere il massimo dai bandi del Pnrr in uscita prima dell’estate, implementando gli investimenti nelle rinnovabili e l’impiego di tecniche agroambientali più innovative tra cui l’utilizzo del digestato», incalza.
Oggi il gruppo Cgbi riunisce una galassia di imprese impegnate nei diversi rami di attività – bietola, biogas, medica, proteoleaginose, biomasse e fotovoltaico – ed è al vertice del comparto agroenergetico italiano con 22 impianti biogas partecipati e 200 impianti in service o gestiti direttamente dalla società partner Bietifin.
La transizione energetica richiede investimenti in tecnologie d’avanguardia. Il Pnrr stanzia 1,9 miliardi per il biometano (riconversione impianti esistenti e ammodernamento dei sistemi di stoccaggio e distribuzione del digestato) e circa 2,6 miliardi per il fotovoltaico. Con quale approccio Cgbi affianca gli agricoltori?
Studiamo caso per caso e offriamo una consulenza specialistica mirata (cgbi@cgbi.it). Il Pnrr è un’occasione unica per cambiare marcia, innovare le aziende agricole e renderle più competitive, partendo da un modello di sviluppo incentrato, da un lato, sulla produzione di biometano attraverso la costituzione di società agricole consortili, dall’altro sull’implementazione del parco agrisolare, favorendo l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici rurali. Poi nel medio lungo termine si arriverà alla realizzazione delle comunità energetiche rinnovabili.
E sul biogas?
Abbiamo accolto con favore l’inserimento nel decreto Milleproroghe dell’emendamento al decreto Milleproroghe che dispone la proroga per il 2022 degli incentivi per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas fino a 300 kW. Da oltre dieci anni Cgbi è impegnata nella produzione di energia elettrica da biogas grazie alla valorizzazione a fini energetici del sottoprodotto degli zuccherifici: un progetto unico in Europa che ha consentito alle aziende di integrare il prezzo industriale della barbabietola di circa il 20%, rendendo economicamente sostenibile sia la coltivazione sia la filiera dello zucchero italiano.
L’obiettivo dell’Italia è aumentare la produzione di energia verde. Quali sono le reali potenzialità di questa rivoluzione agro-energetica?
Se sapremo lavorare bene, il Paese potrà disporre di una grande produzione di biometano agricolo, integrata a quella dell’energia elettrica da biogas e fotovoltaico. Quest’ultima sarà collocata sul mercato dell’energia rinnovabile, sostenibile e certificata, ad alto valore economico oltre che ambientale».
Un messaggio alle aziende agricole.
Il futuro appartiene a coloro che sapranno creare valore ambientale. A partire dalla corretta gestione del digestato fino alla produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili: fotovoltaico, biogas o biometano.