Il recepimento della Direttiva nitrati di fatto rende non più procrastinabile un approccio all’uso degli effluenti di allevamento in agricoltura che sia virtuoso e rispettoso dell’ambiente secondo una logica di riutilizzo di “potere fertilizzante” nei limiti consentiti dalla legge e/o di rimozione degli eccessi di “reflui/azoto” nel caso in cui le quantità prodotte eccedano le reali richieste agronomiche da parte delle colture.
Nell'articolo pubblicato su Bioenergie e agricoltura allegato a Terra e Vita n. 13/2015 (a firma di Fulvia Tambone, Carlo Riva, Samuele Lonati, Doda Arjana, Valentina Orzi, Giuliana D’Imporzano, Fabrizio Adani) sono riportati i risultati di un campionamento effettuato dal gruppo Ricicla - Disaa su 15 impianti di scala reale operanti la digestione anaerobica e la successiva separazione solido liquido, nei quali sono stati effettuati monitoraggi circa il contenuto di azoto totale e ammoniacale in diversi momenti dell’anno (3 campionamenti) al fine di ottenere dati certi circa il reale contenuto di N nelle frazioni liquide e solide da utilizzarsi in sostituzione dei fertilizzanti chimici e/o degli ammendanti.