La Commissione pari opportunità (Cpo) del Collegio nazionale dei periti agrari e periti agrari laureati (Cnpapal), in collaborazione con le Cpo territoriali di Piemonte, Liguria e Valle D'Aosta, organizza l'evento "Storie straordinarie di donne comuni".
L'incontro, che si svolgerà l'11 aprile p.v. presso la Cantina Castello di Tassarolo, località Alborina, Tassarolo (AL) e online su piattaforma GoToWebinar, come spiegato dalla presidente e coordinatrice della Cpo nazionale Maresa Novara, è pensato per sensibilizzare e promuovere una cultura di pari opportunità.
Donne e libera professione, si può e si deve fare
L'obiettivo è celebrare il coraggio, la determinazione e la resilienza di donne che attraverso le loro esperienze quotidiane hanno contribuito in modo significativo alla nostra società. «Durante il convegno - ha affermato Novara - interverranno donne che hanno rivestito ruoli notoriamente maschili ottenendo importanti risultati professionali e grandi soddisfazioni personali, abbattendo tutte quelle sovrastrutture mentali, sociali e culturali distorte che nel nostro Paese sono ancora fortemente radicate».
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Storie che hanno molto in comune con la presidente della Cpo: «Anche io svolgo un lavoro prettamente maschile sono consulente viticolo, lavoro in campo, e purtroppo ancora oggi sono poche le donne che fanno la libera professione come me. Quanto alla mia carica, sono stata la prima donna eletta nel Consiglio nazionale dal 1929, un primato "tristissimo" che deve essere sovvertito».
Periti agrari, il 9% è donna
Come sottolineato da Novara, ad oggi le donne iscritte al Cnpapal sono circa il 9%. «Negli ultimi anni abbiamo registrato un trend di crescita lento ma costante. Sono aumentate anche le donne iscritte alle scuole agrarie e alle lauree agronomiche. Ma non basta. Tutte le libere professioni in Italia sono in crisi, dobbiamo elevare il livello per essere un riferimento per i giovani. Dobbiamo riuscire a coinvolgere sempre di più le nuove generazioni e far capire loro quante e quali possibilità lavorative offre la libera professione».
Nuove figure professionali per una nuova agricoltura
«Ricordo - ha concluso Novara - che il diploma di perito agrario è uno dei diplomi che garantisce il maggior tasso di occupazione. Inoltre, la nostra è una professione che permette di lavorare in molteplici campi, da quello agronomico a quello più tecnico e progettuale, in un settore in continua evoluzione e sempre più innovativo che ha bisogno di nuove competenze trasversali».