Orzo distico, in Sardegna la prima filiera dal campo alla pinta

orzo distico
Siglato un contratto di filiera tra una ventina di birrifici artigianali dell'Isola e la Cooperativa Isola Sarda. Sessanta gli ettari coltivati

Con la firma di un contratto di filiera tra una ventina di birrifici artigianali sardi e la Cooperativa Isola Sarda che riunisce i produttori di cereali dell'Isola, parte dalla Sardegna il primo progetto pilota in Italia per la creazione di una filiera della birra tutta regionale. A lavorare sul progetto che punta a diventare un modello da esportare anche nelle altre regioni italiane sono stati il Consorzio Birra Italiana, la cooperativa isola Sarda e Coldiretti, attraverso un percorso per unire i produttori di cereali ma anche di luppolo e birrifici artigianali. Per ora sono 60 gli ettari coltivati a orzo distico a partire dallo scorso autunno.

L’orzo distico raccolto viene conferito alla cooperativa, che si occupa della sua pulizia e calibratura prima di inviarlo alla malteria. Una volta trasformato, il malto viene restituito e stoccato, pronto per essere utilizzato dai birrifici.

La firma dell'accordo di filiera

Filiera corta

Il primo passo è stato fatto alla presenza dei vertici di Coldiretti Sardegna quelli nazionali del Consorzio Birra Italiana e dell’associazione nazionale. Con questa iniziativa, la Sardegna si posiziona come avanguardia nel settore brassicolo nazionale, creando un modello di filiera che – sottolinea Coldiretti – non solo valorizza i prodotti locali, ma rafforza l’economia agricola e riduce l’impatto ambientale, confermando la centralità della sostenibilità e della collaborazione tra produttori e trasformatori.

«Siamo orgogliosi che finalmente sia partito questo primo progetto di filiera – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – un'importante parte di fondi destinati a un bando per il settore sono stati messi sul comparto grazie a un'azione che Coldiretti ha fatto con grande convinzione verso le istituzioni. Adesso, però, dobbiamo concretizzare e istruire immediatamente il bando facendo in modo che questi denari arrivino agli attori della filiera, produttori primari, trasformatori, chi fa promozione e chi vende».

Più margini per tutti

Questo processo consente ai produttori agricoli di ottenere una remunerazione più alta rispetto ai prezzi della Borsa Merci di Bologna, mentre i birrifici riescono a ridurre i costi di trasporto della materia prima, sempre disponibile sul territorio. I prossimi passi del progetto prevedono una maggiore formazione degli agricoltori locali per affrontare le sfide agronomiche legate alla coltivazione dell’orzo e l’espansione delle superfici coltivate, con l’obiettivo di aumentare la produzione di malto per soddisfare la crescente domanda dei birrifici. Ma si pensa anche alla creazione di Strade della Birra sarda, anche come spinta per la promozione del birraturismo.
Orzo distico, in Sardegna la prima filiera dal campo alla pinta - Ultima modifica: 2024-10-03T17:21:13+02:00 da Redazione Terra e Vita

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome