Sentenza storica: lo avevamo scritto su queste pagine il 22 agosto (leggi qui) e lo confermiamo. In seguito al ricorso di un'azienda agricola il Tar del Lazio ha infatti condannato l’Agea a pagare gli aiuti della Pac sospesi per un’anomalia che risultava solo dalle schermate del Sian e non era adeguatamente giustificata. Un caso che farà scuola obbligando l'Agenzia ministeriale a una maggiore puntualità e attenzione nella corresponsione dei contributi comunitari.
Al riguardo gli avvocati Giovanni Scala del Foro di Palermo e Carlo Petra del Foro di Roma hanno contattato la redazione di Terra e Vita per precisare quanto segue.
Non era difetto di giurisdizione ma di competenza
<<Vi contattiamo in qualità di difensori dell’assistito a favore del quale il Tribunale
Amministrativo Regionale per il Lazio, sede di Roma, ha emesso la sentenza n. 6993,
pubblicata in data 7 agosto 2018, oggetto dell’articolo «Agea condannata dal Tar del Lazio per le “anomalie” Pac non documentate» da Voi pubblicato in data 22 agosto u.s.
In relazione al contenuto dell’articolo e a fronte dell’importanza, a livello giurisprudenziale, della decisione del T.A.R. ci preme soltanto precisare che non era stato dichiarato un difetto di giurisdizione a favore del giudice ordinario (si legge nell’articolo che «Tar che inizialmente si dichiarava incompetente ma che ritornava sulla sua decisione dopo una specifica ordinanza del Consiglio di Stato che riconosceva la giurisdizione del Tar su questa materia») ma un difetto di competenza: segnatamente, il T.A.R. Lazio nel dicembre 2016 si dichiarava territorialmente incompetente indicando, per l’effetto, competente il T.A.R. Sicilia. Come da voi, poi, correttamente scritto, il Consiglio di Stato, con l’ordinanza n. 4696/2017 Reg. Prov. Coll. ha pienamente accolto il nostro regolamento di competenza, dichiarando competente il T.A.R. Lazio>>.