Aiutiamo la zootecnia a comunicare se stessa

zootecnia
Maria Teresa Pacchioli, Centro ricerche produzioni animali e componente del Comitato tecnico-scientifico di Edagricole
Nell'editoriale di Terra e Vita n. 32/2024 Maria Teresa Pacchioli invita accademici e tecnici a dare il proprio contributo per aiutare il settore zootecnico a contrastare le notizie false sul fronte ambientale

Il cambiamento climatico corre veloce. L’innalzamento delle temperature medie è progressivo a livello globale. L’Ispra informa che in Italia nel 2023 si è registrato un +1,14 °C rispetto alla media degli ultimi 50 anni. Contestualmente la frequenza degli eventi estremi è aumentata: periodi siccitosi e ondate di calore si alternano a nubifragi che generano alluvioni e dissesti.

Anche se il settore primario è più vittima che causa degli effetti del cambiamento climatico, l’opinione pubblica è convinta che alle produzioni agricole, e soprattutto zootecniche, siano dovute gran parte delle emissioni in atmosfera di quei gas che generando l’effetto serra ci hanno portato alla crisi climatica in corso. Questo messaggio è veicolato da una cattiva informazione che distorce i dati oggettivi: le attività agro-zootecniche contribuiscono al 7% dei gas serra prodotti in Italia (di cui 2/3 riferibili all’allevamento), mentre il settore dell’energia da solo ne genera l’82% (Ispra, 2024).

Anteprima di Terra e Vita 32/2024

Abbonati o accedi all’edicola digitale

Che sia l’uso massiccio delle energie fossili la maggiore causa del riscaldamento globale è noto, ed è certamente qui che vanno concentrati gli interventi che potranno invertire la tendenza in atto. Ma è altrettanto vero che ogni settore deve dare il proprio contributo e in tal senso il mondo zootecnico sta lavorando. Le emissioni agricole sono diminuite del 18% tra il 1990 e il 2022. Tra le misure di mitigazione più efficaci a ridurle ci sono tutte quelle che possono migliorare l’efficienza di produzione, così come l’aumento dell’autoapprovvigionamento degli alimenti per gli animali, la razionalizzazione di gestione, stoccaggio e uso degli effluenti zootecnici, meglio se accompagnata dalla riduzione dell’impiego di fertilizzanti sintetici. Infine, ma molto rilevanti per i risultati ottenibili, la produzione e l’utilizzo di energie rinnovabili, fotovoltaico e biogas, che valorizzi gli effluenti di allevamento a fini energetici.

Il punto di cui non si parla a sufficienza al di fuori del circolo degli addetti ai lavori riguarda le potenzialità dell’azienda agro-zootecnica nel contrasto al cambiamento climatico, che risiede nel mantenimento e nell’incremento del carbonio sottratto all’atmosfera e stoccato nei suoli come sostanza organica. I suoli, agricoli e non, sono paragonabili a foreste e prodotti legnosi per la quantità di carbonio sequestrato. I sistemi agricoli connessi alle aziende zootecniche, dove sono presenti nella rotazione prati stabili, colture poliennali come l’erba medica, e dove la fertilizzazione è organica, raggiungono livelli doppi di carbonio stoccato nel suolo rispetto alle aziende cerealicole che utilizzano solo concimi minerali. Tanto che in un’azienda zootecnica il carbonio emesso e quello sequestrato su base annua si possono bilanciare, e nei casi più virtuosi quello stoccato nel suolo prevale generando crediti di carbonio.

Anteprima di Terra e Vita 32/2024

Abbonati o accedi all’edicola digitale

Ma il ruolo proattivo della produzione agro-zootecnica nel mitigare il cambiamento climatico viene oscurato dalle fake news che ne ingigantiscono il contributo alle emissioni di gas effetto serra. Quello che è noto agli operatori del settore, più volte rimarcato anche nella stampa tecnica e scientifica, non passa ai cittadini/consumatori, obiettivi di un giornalismo “d’assalto a qualunque costo”, che spesso utilizza lo scandalo per catturare l’attenzione.

Oggi quindi non basta lavorare a fianco dei produttori supportandoli con la ricerca, il trasferimento della conoscenza, la formazione. È tempo di sostenere la zootecnia nella comunicazione con il grande pubblico.


di Maria Teresa Pacchioli
Centro ricerche produzioni animali e componente del Comitato tecnico-scientifico di Edagricole

Aiutiamo la zootecnia a comunicare se stessa - Ultima modifica: 2024-10-21T12:19:16+02:00 da Roberta Ponci

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome