Aumentano gli attacchi di mosca mediterranea

Danno su frutto di melo causato da una larva di Ceratitis capitata (foto M. Boselli)
Quest'anno si è assistito a un'inattesa crescita delle popolazioni della mosca mediterranea, probabilmente favorita dalle alte temperature di settembre e ottobre. Sono poche, però, le aziende che sono intervenute tempestivamente con la difesa specifica

La stagione produttiva 2023 è iniziata male e, purtroppo, sta chiudendo peggio. Dopo gelate, grandinate, alluvioni seguite da temperature estive altissime, per finire in bellezza l’anno, sono arrivati gli attacchi di mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) sui frutti di melo e cachi prossimi alla raccolta.

Una crescita inattesa

Ceratisis capitata è una specie originaria delle zone subtropicali e tropicali ma, attualmente, è ampiamente diffusa in molte aree temperate e in Italia (soprattutto nel Centro Sud). È una delle avversità economicamente più rilevanti a carico della frutta estiva e degli agrumi. Nei nostri ambienti la mosca compie generalmente solo 3-4 generazioni e le sue popolazioni raramente arrivano a causare danni di una certa rilevanza sulla frutta in maturazione.

Nell’Italia settentrionale i danni provocati dalla mosca mediterranea normalmente sono episodici e piuttosto rari: gli ultimi attacchi di una certa rilevanza risalgono al 2016. Per questa ragione, purtroppo, sono poche le aziende che eseguono il monitoraggio e ancora meno quelle che eseguono una difesa specifica.

Quest’anno chi aveva installato le trappole ha sicuramente notato l’inattesa crescita delle popolazioni della mosca mediterranea, probabilmente favorita dalle alte temperature di settembre e ottobre, ma l’allarme non si è diffuso e sono poche le aziende che hanno cercato sui frutti in maturazione le punture di deposizione e sono intervenute con la difesa specifica.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Monitoraggio e intervento

In campo la presenza di adulti può essere monitorata con l’impiego di trappole cromotropiche gialle di tipo Rebell (che possono essere attivate con trimedlure) o con bottiglie trappola con soluzioni acquose di fosfato ammonico e varie sostanze alimentari.

Va detto poi che i mezzi di difesa non mancano. Su kaki è possibile impiegare etofenprox, spinosad o l’attract and kill con deltametrina mentre su melo le s.a. impiegabili sono acetamiprid, deltametrina, proteine idrolizzate e l’attract and kill con lambdacialotrina.

Il danno causato dalla mosca si evidenzia sui frutti in maturazione con la presenza di macchie livide con disfacimento dei tessuti sottostanti e la presenza di uova o di piccole larve apode bianche. Esternamente è possibile individuare i frutti colpiti per le caratteristiche piccole tacche triangolari dovute all’azione dell’ovopositore. Si tratta di un danno che arriva su colture che in qualche modo erano state risparmiate dagli eventi estremi climatici e su cui si sperava di fare reddito.


La biologia

L’adulto della mosca mediterranea è lungo circa 4-6 mm ed è dotato di ali membranose che presentano delle caratteristiche macchie colore giallo ocraceo. L’addome, di colore giallo-arancio, con barrature trasversali grigio argentee, è tondeggiante e termina a punta. Le larve sono biancastre, carpofaghe e adattate in modo specifico alla vita all’interno dei frutti.

La mosca della frutta è una specie molto polifaga che si sviluppa e nutre a carico di fruttiferi a produzione estiva e autunnale, spostandosi da una coltura all’altra via via che i frutti maturano. Le specie più colpite sono il fico, il pesco, l’albicocco, il nespolo del Giappone, il fico d’India e gli agrumi. In genere le prime generazioni attaccano le drupacee e fra queste l’albicocco è una delle specie preferite. Recenti sperimentazioni, infatti, hanno dimostrato che su questa coltura le femmine di C. capitata depongono un numero maggiore di uova che sulle altre drupacee. Al Nord, invece, le infestazioni su albicocco sono spesso così deboli da passare inosservate e la specie ha importanza solo come focolaio di moltiplicazione della popolazione. A fine estate la mosca si sposta sulle pomacee e, in presenza di condizioni climatiche favorevoli, può deporre sulla frutta in maturazione soprattutto di alcune varietà di pero e melo (ad es. Pink Lady e Golden) e su kaki. Il rischio di danno aumenta in ambienti con presenza di specie frutticole diverse, di varietà ad ampio periodo di maturazione, in vicinanza di aree urbane e con la permanenza dei frutti sulla pianta fino ad uno stadio avanzato di maturazione.

Aumentano gli attacchi di mosca mediterranea - Ultima modifica: 2023-11-24T13:03:34+01:00 da K4

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