Gaetano Rago, 25 anni, gestisce insieme alla famiglia l’Azienda Agricola Rago di Battipaglia (Sa) fondata nel 1892 (oggi alla quinta generazione). L’attività aziendale è incentrata sulla produzione e commercializzazione di verdure a foglia, principalmente baby leaf di I e IV gamma, e in parte di verdure a cespo.
L’azienda, al secondo posto in Europa per quantità di rucola esportata, si estende su 250 ettari, circa il 90% è coltivato in serra, sette dei quali a biologico. Gli ettari in pieno campo sono 25, tre dei quali coltivati a biologico.
L’azienda Rago è suddivisa in due strutture: la pack-house di quasi 10.000 mq nella quale avvengono i processi di trasformazione, imbustamento e partenza del prodotto finito, e il centro aziendale di circa 3.000 mq motore pulsante di tutte le attività dell’impresa agricola. Nel centro aziendale è presente anche un parco verde di oltre 15.000 mq.
«Ogni anno piantiamo nuovi alberi con lo scopo di bilanciare l’emissione di CO2 che si crea dalle attività dove ancora non è stato possibile ridurre drasticamente le emissioni. A breve – afferma Rago – realizzeremo anche un terzo e quarto centro altamente sperimentale, in uno di questi abbiamo già impiantato un vigneto che presto sarà produttivo. Il primo obiettivo in azienda è procedere sempre più velocemente nell'attuazione del nostro progetto sostenibile che cammina di pari passo con l’innovazione».
Quant'è la produzione annua di baby leaf di I e IV gamma? E quali varietà coltivate?
La nostra produzione di baby leaf è di circa 60 mila quintali. Coltiviamo le varietà classiche quali rucola, lattughino verde, rosso e romano, spinacino, spinacio, valeriana, iceberg, scarola, pan di zucchero, radicchio; e varietà meno comuni, dette orientali, quali Bull’s blood, Red Mustard, Red Chard, Mizuna, Tatsoi. Abbiamo in tutto oltre 20 referenze.
I prodotti di I gamma sono destinati prevalentemente alla Gdo estera (oltre all'Unione europea siamo presenti negli Emirati Arabi Uniti). Quasi la metà delle nostre vendite è rivolta al mercato estero. Mentre i prodotti di IV gamma sono destinati al mercato italiano, da Nord a Sud. Il nostro fatturato annuo medio è di circa 30/35 milioni di euro. Vedremo se entro la fine di quest’anno riusciremo a colmare l'attuale perdita del 20% di fatturato (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) avuta per via dell’emergenza sanitaria, che ha causato ordini altalenanti dalla Gdo e calo delle esportazioni. Spero che il nostro impegno e sacrificio nel mantenere aperte le attività aziendali, adottando fin da subito tutte le misure di sicurezza necessarie, venga ripagato.
Sostenibilità e innovazione in campo. Quali sono i punti vincenti dell’azienda?
In azienda i nostri mantra sono da sempre innovazione e sostenibilità. Tale filosofia parte dal campo, in primis dalla raccolta che avviene attraverso raccoglitrici elettriche di ultima generazione ad impatto ambientale prossimo allo zero. Per la preparazione del terreno utilizziamo tecniche all'avanguardia come la solarizzazione, il pirodiserbo, l’uso di sostanza organica di origine totalmente vegetale. Ci siamo dotati di un sistema di irrigazione automatico che ci permette di ridurre e razionalizzare gli sprechi di acqua anche fino al 60%. Per quanto concerne la difesa delle piante utilizziamo pratiche alternative con prodotti biologici o comunque di derivazione vegetale volti a ridurre al minimo l’utilizzo della chimica.
La sfida ulteriore è rendere ecosostenibile l’intero processo produttivo...
Abbiamo già attuato, ed è in continua implementazione, un sistema che guarda sempre più all'ecosostenibilità, sosteniamo investimenti continui in tal senso. Abbiamo appena chiuso un contratto di fornitura elettrica che proviene 100% da energia verde. La nostra azienda ha già un impianto fotovoltaico che copre tutta la struttura principale e un altro che entro fine giugno sarà completato su una delle strutture secondarie. Per quanto riguarda la gestione idrica, oltre il contenimento degli sprechi, abbiamo una vasca per la raccolta dell’acqua piovana e un impianto di depurazione che fornisce acqua pura che utilizziamo per lavare le verdure di IV gamma. Andiamo avanti in modo convinto nella direzione di una economia circolare avendo installato un impianto di compostaggio nel quale vengono trattati gli scarti di lavorazione dello stabilimento di confezionamento e anche i residui della potatura di tutto il verde della nostra azienda, che diventano entrambi concime per i nostri terreni.
Qual è il tuo ruolo in azienda e quale valore aggiunto hai portato come giovane?
Ho intrapreso un percorso universitario incentrato sul management e sulla finanza. Il mio ruolo principale è quello di sviluppare nuovi business e lo faccio a 360 gradi, dalle prove in campo, alla pianificazione finanziaria, fino all'integrazione con la parte produttiva e industriale.
L’azienda è una creatura in continua evoluzione, nel mio piccolo ho portato un approccio imprenditoriale innovativo che mette sempre più al centro la persona e l’ambiente. In campo collaboro con il nostro team di agronomi nella ricerca di nuove varietà come, per esempio, Red Aztec, Purple Rain, komatsuna e Malachai.
Inoltre seleziono tutta l’innovazione tecnologica che testiamo in azienda, sperimentando le scelte di nuovi mezzi e macchinari green. Un altro aspetto del quale mi occuperò sempre più largamente è la digitalizzazione dei processi. L’obiettivo è ampliare e ottimizzare l’utilizzo dei nostri strumenti informatici come le centraline meteorologiche, le sonde automatiche, l’irrigazione automatizzata e il nostro software gestionale SmarTrack.
Il software gestionale serve per monitorare tutte le fasi della produzione di baby leaf?
Esattamente. SmarTrack è stato ideato da mio cugino ingegnere, anche lui in azienda, con il supporto di programmatori, sviluppatori e ingegneri informatici. Attraverso il software personalizzato riusciamo a monitorare tutte le fasi della produzione, dal campo alla spedizione. L’intero processo produttivo è informatizzato, con l’utilizzo di sistemi mobile (smartphone o tablet) e alla lettura del Qr-code.
Tracciabilità e qualità, gli altri due asset dell’azienda Rago
Ogni singolo passo del processo produttivo avviene all'interno della nostra azienda ed è monitorato dai nostri addetti e team di esperti. Ciascun prodotto rispetta rigidi parametri qualitativi ed è tracciato. La qualità parte dal campo, dove i nostri collaboratori attraverso un sapiente scarto manuale portano al centro di produzione un prodotto privo di grandi anomalie. Giunto alla pack-house, il prodotto passa al vaglio di diversi macchinari, tra cui scanner e selezionatrici ottiche che effettueranno una selezione di colore, di misura della foglia e soprattutto eliminano l’eventuale presenza di corpi estranei. In fase di accettazione del prodotto vengono redatti dei documenti che vanno a formare una carta d’identità dello stesso. L’intento, con l’applicazione del Qr-code, è rendere più semplice ed efficace la tracciabilità di tutti i nostri prodotti. Durante tutti i vari step, la merce viene tenuta a temperatura costante per garantire il mantenimento della catena del freddo, grazie anche al Vacuum (macchina per sigillare sottovuoto) e a un innovativo abbattitore rapido di temperatura.
Per garantire una sicurezza certificata delle baby leaf avete un laboratorio di analisi interno?
Abbiamo nel nostro team agronomi, biologi, tecnologi alimentari, addetti al controllo qualità e al processo, sia in campo che in struttura, e chimici. Ci avvaliamo anche di consulenti e collaboratori esterni. Utilizziamo per le analisi sulle colture sia un laboratorio interno, sia diversi laboratori esterni accreditati. Effettuiamo costantemente analisi micro e macro, multi residuali e di controllo, non solo del prodotto ma anche di acqua e terreno nel quale esaminiamo eventuali contaminanti.
Superata l’emergenza, quali saranno i progetti futuri che vorrai mettere in campo?
Tra i progetti futuri prevediamo un investimento economico e umano nella nostra Corporate Social Responsibility. Attraverso l'implementazione di piani di sviluppo e miglioramento delle condizioni dei lavoratori sul posto di lavoro, che ci permetteranno anche di reagire all'imminente crisi economica che si prospetta, investiremo nelle due direzioni che ritengo imprescindibili: la persona e l’ambiente, con ritorni che vanno molto al di là del mero profitto economico.