Fauna selvatica, razzie nei campi e incidenti sulle strade

Lupi sulla Murgia Barese. Coldiretti Puglia chiede una strategia congiunta fra Ministero Ambiente e Regione Puglia
Nelle aree interne cresce la presenza di lupi e cinghiali. Coldiretti Puglia chiede una strategia congiunta tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Puglia per stabilire le misure da adottare a tutela delle aziende agricole e zootecniche

In Puglia sono 310 gli incidenti stradali causati da animali selvatici nei primi nove mesi del 2019 (e hanno coinvolto soprattutto agricoltori e allevatori) e oltre 500 animali sbranati dai lupi, una emergenza che si è aggravata nel 2020 a causa del lungo lockdown che ha svuotato le strade rurali e di città, consentendo una più libera circolazione di cinghiali e lupi.

È quanto emerge da una stima di Coldiretti Puglia che torna a denunciare la necessità di intervenire subito e con determinazione con l’attività di controllo e contenimento contro l’invasione dei cinghiali e lupi, avvistati in continuazione nelle aree del Parco dell’Alta Murgia, del Gargano, nella Murgia barese e tarantina, nel Subappennino dauno, nei pressi della Foresta di Mercadante, fino ad arrivare ai centri urbani.

 

Incontrollata proliferazione di lupi e cinghiali

Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia

«L’escalation di danni, aggressioni e incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato dell’incontrollata proliferazione degli animali selvatici in Puglia. Il numero dei cinghiali presenti in Puglia nel giro di dieci anni è raddoppiato, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città.

I cinghiali mettono a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti, oltre a causare evidenti ripercussioni igienico-sanitarie.

Cresce inoltre il numero dei lupi presenti in Puglia, che non solo attaccano gli animali nelle masserie ma si affacciano sempre più nelle periferie cittadine», denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

 

«Serve strategia congiunta fra Ministero dell’Ambiente e Regione Puglia»

Per Muraglia serve una strategia congiunta fra Ministero dell’Ambiente e Regione Puglia

La questione sempre più complessa della fauna selvatica e dei predatori, insiste Muraglia, deve essere affrontato ai massimi livelli con una strategia congiunta tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Puglia per stabilire le misure da adottare a tutela delle aziende agricole e zootecniche.

«Non si tratta più solo di una questione di risarcimenti, ma di un problema di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione. Ora non ci sono più alibi per intervenire in modo concertato tra Ministero e Regione ed avviare un piano di abbattimento straordinario senza intralci burocratici.

Le aree rurali sono invase da cinghiali che nei campi fanno razzia di frutta, legumi, piantine, ortaggi e mettono a repentaglio l’incolumità delle persone».

 

«Un problema molto più grave di quanto si pensi»

Lupi nei pressi della Foresta Mercadante, sulla Murgia barese

Il problema della fauna selvatica è molto più grave di quanto si pensi, continua Muraglia, «perché molti agricoltori non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni, come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati.

Nel 2018 un incidente grave su 5 provocato dai selvatici è avvenuto di notte, ma sono le ore dell’alba e quelle del crepuscolo le più a rischio, con i branchi di cinghiali che si muovono razziando cibo nelle periferie urbane o distruggendo campi e colture, riuscendo a percorrere fino a 40 chilometri alla volta».

 

Situazione particolarmente grave sulla Murgia e in Capitanata

La situazione è particolarmente grave sulla Murgia e in Capitanata (nella foto)

Particolarmente grave e ingestibile è la situazione nelle aree rurali della Murgia barese e tarantina e in Capitanata, soprattutto sul Gargano dove l’habitat risulta particolarmente favorevole a lupi e cinghiali.

«Questa situazione insostenibile sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori agricoli ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza – conclude Muraglia – i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette ma che, inevitabilmente, sconfinano nelle aziende agricole, sulle strade limitrofe e in prossimità dei centri abitati».

Fauna selvatica, razzie nei campi e incidenti sulle strade - Ultima modifica: 2020-06-17T19:08:39+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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