Attenzione all’ambiente, sviluppo tecnologico e digitale, ricerca e sviluppo: sono questi gli asset su cui punta Nadia Savino, 39 anni, titolare dell’azienda agricola BioLu di Calvi (Bn) in Campania. L’azienda si estende su una superficie di 27 ettari è a vocazione prevalentemente cerealicola con una piccola produzione di ortaggi (Pat) estinti o in via di estinzione, alcuni tipi di erbe officinali e uliveti monocultivar Ravece.
I record produttivi aziendali (media annua) sono: 250ql di granella, 2ql olio, 2ql polveri. Tutte le produzioni sono certificate bio.
«La BioLu - spiega Savino - nasce dalla fusione dell’azienda dei miei nonni e quella dei miei suoceri. L’attività è stata avviata nel 2017 e sono sempre stata io alla guida. In azienda mi occupo di tutte le attività in campo oltre alla gestione finanziaria e dell’export, sfruttando la mia laurea in economia e legislazione per l’impresa e il master in export management, credit management».
L'innovazione in azienda è trainata dalle nuove leve
Savino racconta che fin da subito ha deciso di puntare su una filiera a ciclo chiuso a basso impatto ambientale. Per farlo ha investito in ricerca e sviluppo e innovazione digitale. «Con il mio arrivo - racconta Savino - abbiamo riconvertito le strutture aziendali, trasformato le tecniche agronomiche, cambiato il core business e definito nuove strategie aziendali. Abbiamo implementato nuove tecnologie 4.0 e lavorato per accrescere la sostenibilità ambientale e sociale».
Digitale, stazioni meteorologiche collegate in IoT alle sonde xsense
L’azienda BioLu ha installato due stazioni meteorologiche collegate in IoT alle sonde xsense e alle telecamere dislocate nelle varie particelle. Tutti i dati raccolti, spiega Savino, vengono inviati al cloud che trasmette in tempo reale le informazioni climatiche e visive. Questo permette di avere contezza, in base agli storici, dei possibili attacchi fitopatogeni.
«Con l’introduzione delle stazioni - specifica Savino - abbiamo risparmiato circa il 90% degli interventi post semina».
Le stazioni, spiega Savino, hanno iniziato ad apportare benefici concreti quando hanno sfruttato al meglio le elaborazioni delle informazioni raccolte nei campi. «Le elaborazioni e gli avvisi sono di notevole utilità. Inoltre il quaderno di campagna digitalizzato aiuta nella gestione delle particelle: rotazioni, interventi, registri del biologico, tracciabilità».
Tracciabilità blockchain
Tutti i prodotti della BioLu sono tracciati con la blockchain, «il nostro obiettivo - prosegue - è la massima trasparenza in favore del consumatore. Abbiamo avuto un riscontro positivo dalle scannerizzazioni dei Qr code legati alla blockchain. Un progetto che ci sta dando buone soddisfazioni e accresce il valore delle nostre produzioni»
Il progetto banca del germoplasma
«Siamo inoltre impegnati - afferma Savino - nell’inserimento del claim nutrizionale in etichetta “a basso indice glicemico”. Siamo lavorando per realizzare una banca del germoplasma dove saranno recuperate, catalogate e riprodotte cultivar estinte e/o in via di estinzione con annesso orto didattico a più livelli di apprendimento. Collaboriamo a questo progetto insieme all’Università di Pisa, Università Federico II, Università di Salerno, Crea Pontecagnano, Cnr di Salerno, banca del germoplasma di Acerra. Crediamo sia fondamentale investire sempre in ricerca e sviluppo per accrescere la competitività della nostra azienda».
Nuovi uliveti e frutteti smart
La spinta digitale dell’azienda BioLu non si ferma qui. Sono già iniziati i lavori per impiantare nuovi uliveti e frutteti con trappole intelligenti e stazioni dedicate.
Digitale, Ntf e impronta di carbonio per un'esperienza virtuale
Savino esplicita l'obiettivo di rendere l’azienda più multifunzionale, puntando su originali attività turistiche smart come la realizzazione di percorsi video immersivi esperienziali per accrescere al conoscenza sui grani antichi e sulle peculiarità dell’azienda. «Siamo alla terza edizione del percorso, abbiamo in gestione un palazzo storico del 1100 con diverse stanze e laboratori. L’intento è creare dei phygital space dove si potranno vedere i Nft legati alla nostra impronta idrica e di carbonio».
Nel futuro, conclude Savino, l'azienda dovrà diventare autonoma energeticamente, multisettoriale e sempre più indirizzata verso l’agricoltura di precisione, specialmente per quanto riguarda la gestione dell'acqua.
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