La giunta della Regione Campania ha approvato la delibera che attiva le procedure per chiedere al Mipaaf l'assegnazione delle risorse del Fondo di Solidarietà Nazionale per fare fronte ai danni alle colture provocati dalle gelate notturne di inizio aprile in 43 comuni delle province di Napoli e di Caserta, quantificati in circa 63 milioni di euro.
Le imprese ammesse a beneficiare delle provvidenze rientrano negli areali dei comuni di Aversa, Bellona, Pastorano, Vitulazio, Aversa, Carinaro, Casaluce, Cesa, Lusciano, San Marcellino, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano, Castel Campagnano, Castel di Sasso, Dragoni. Formicola, Liberi, Pontelatone in provincia di Caserta, mentre, per la Provincia di Napoli, sono ammesse le imprese ubicate negli areali di Afragola, Arzano, Bacoli, Caivano, Calvizzano, Cardito, Casalnuovo di Napoli, Casandrino, Casavatore, Casoria, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Grumo Nevano, Marano, Melito, Monte di Procida, Mugnano, Pozzuoli, Qualiano, Quarto, Sant'Antimo e Villaricca.
Danno medio che supera il 50%
«I Servizi Territoriali Provinciali di Caserta e Napoli hanno effettuato in tempi rapidissimi le istruttorie, da cui è emerso che i danni superano notevolmente la soglia del 30% quale limite previsto dalla normativa vigente per dare corso alla richiesta di declaratoria dello stato di calamità – ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Nicola Caputo –. Nel merito, le relazioni evidenziano che per il territorio delimitato le produzioni agricole interessate hanno subito un danno medio di circa il 51,67% che, esaminato nel contesto dell'importanza strategica che rivestono le imprese agricole dell'areale interessato, sotto il profilo territoriale e sotto il profilo economico, dà la piena consapevolezza dell'incidenza dell'evento sull'economia regionale. Sulla base dell'effettivo danno riscontrato in sede di istruttoria verranno parametrate le percentuali di ristoro riconosciute alle aziende».
Serve un piano per la gestione del rischio
«Un risultato importante e un atto dovuto – ha aggiunto Caputo –. Ora però è necessario uscire dall'emergenza e dotarsi di un valido piano di gestione del rischio. Anche alle nostre latitudini eventi eccezionali come le gelate in primavera diventano sempre più dannose per le colture. Per questo è necessario definire un modello regionale e legare anche alle risorse del Psr degli strumenti di ingegneria finanziaria per la copertura sistematica dei rischi».