«Per rispondere appieno alle nuove sfide della food security e della food safety, andando al contempo a soddisfare i più recenti orientamenti comunitari in materia di transizione ecologica, di rivoluzione green e di sostenibilità, è necessario lavorare per far andare di pari passo la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale; allo stesso tempo vanno rimossi tutti i nodi che frenano lo sviluppo del comparto, a partire dall’annosa problematica infrastrutturale, andando in particolare a colmare il digital divide che separa l’Italia dai competitor Ue, e passando per gli elevati prezzi della terra, gli alti costi iniziali di impianto, le difficoltà legate all’accesso al credito e all’eccesso di burocrazia».
Lo ha ricordato la sezione Giovani della Copagri intervenendo al Global Food Innovation Forum, svoltosi alla Reggia di Carditello alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo e organizzato dalla Regione Campania in collaborazione con, fra gli altri, Fao e Commissione Europea.
I giovani agricoltori puntano sull'Agricoltura 4.0
«Il significativo aumento del numero di giovani imprenditori agricoli fatto registrare nell’ultimo quinquennio, con un balzo in avanti del 14% circa, rafforza la leadership a livello comunitario del nostro Paese in materia di progetti agricoli condotti da giovani, in una situazione nella quale si contano quasi 60mila under 35 alla guida di aziende agricole e zootecniche», ha incalzato la sezione Giovani della Confederazione.
Secondo i giovani della Copagri, l’importanza di tali numeri è legata a doppio filo alla naturale propensione dei giovani imprenditori agricoli verso la multifunzionalità, l’innovazione tecnologica e la rivoluzione digitale, «che non a caso rappresentano le chiavi di volta per il futuro del primario, in quanto consentono di accrescere la competitività e migliorare la qualità e la tracciabilità delle produzioni».
Quasi la metà delle aziende giovani, ricorda la sezione Giovani della Copagri, utilizza sistemi o soluzioni legati all’agricoltura 4.0, con particolare riferimento alla precision farming, all’applicazione di software agronomici e, in misura minore, al paradigma del cosiddetto Internet of Farming.
Un nuovo modello di filiera
«L’obiettivo - ha concluso la Copagri - è creare, in sinergia con le innumerevoli possibilità offerte da nuove tecnologie quali la blockchain, un nuovo modello di filiera in cui la tracciabilità Farm to Fork venga applicata in modo pervasivo, garantendo un maggiore controllo delle dinamiche di domanda e offerta che si sviluppano nelle supply chain dell’agroalimentare e andando al contempo a tutelare la biodiversità, le colture autoctone e i cicli di produzione, semplificando altresì l’applicazione dei controlli e il rispetto dei disciplinari di produzione».