Quello degli insetti è un mercato che ha enormi opportunità di crescita. Secondo Ipiff (International Platform of Insects for Food and Feed) in Europa si producono più di 6 mila tonnellate/anno di proteine di insetti ma le previsioni sono di arrivare a produrre tra 2 e 5 milioni di tonnellate entro il 2030, a seconda del quadro legislativo che si avrà nei prossimi anni. A livello mondiale il mercato degli insetti ha superato i 55 milioni di dollari nel 2017; secondo alcune stime di Global Market Insights ci saranno aumenti esponenziali e si prevede che supererà i 700 milioni di dollari nel prossimo triennio. Questa è la fotografia scattata da Confagricoltura e Anga nel corso del webinar “Allevamenti degli insetti: un’alternativa sostenibile. Prospettive, opportunità e problematiche per le aziende agricole”.
Prima valutazione positiva a livello normativo
Nell’ambito della normativa su novel food, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha espresso una prima valutazione completa su un prodotto derivato da insetto (la larva Tenebrio Molitor) proposto come alimento umano, e ha all’esame anche un’altra decina di domande che riguardano altri tipi di insetti.
Le cifre del settore a livello europeo
Il settore europeo dell’allevamento di insetti è composto principalmente da piccole e medie imprese che producono sia per il mercato dei mangimi sia per quello alimentare. La produzione europea attualmente rappresenta qualche migliaio di tonnellate di insetti. Gli investimenti vanno da 1 miliardo di euro a 3 miliardi di euro previsti al 2025 (fonte: Ipiff).
Un nuovo business sostenibile
Al di là dell’alimentazione umana - ricordano Confagricoltura e Anga - ci sono già grandi opportunità per l’allevamento e l’impiego degli insetti per la produzione di pet food e mangimistica ed anche di energia alternativa (biogas) e fertilizzanti agricoli.
Gli allevamenti di insetti, come spiegato da Alice Grassi dell’Ipiff, contribuiscono a diversificare le attività agricole in modo sostenibile e a livello locale, inoltre possono contribuire a ridurre lo spreco alimentare reintroducendo alimenti validi nella catena alimentare. «Circa 30 milioni di tonnellate di alimenti non più destinati al consumo umano contengono carne o pesce e altri co-prodotti agricoli che possono essere riciclati e convertiti attraverso gli insetti: contribuendo a ridurre un terzo dello spreco a livello europeo».
Tutti i vantaggi dell’allevamento di insetti
Secondo la Fao nel 2050 il consumo di carne è destinato ad aumentare del 50%; quello dei mangimi del 70% e la disponibilità di materie prime per i mangimi si ridurrà sempre più, generando un inevitabile aumento dei prezzi.
Come spiegato da Lara Maistrello entomologa dell’università di Modena e Reggio Emilia, gli insetti hanno una efficienza di conversione molto più elevata degli animali tradizionalmente utilizzati come cibo. Inoltre possono essere allevati su scarti e sottoprodotti organici, riducendo la contaminazione ambientale e dando valore aggiunto agli scarti stessi. Gli insetti richiedono molta meno acqua per l’allevamento: per 1kg di pollo servono 2.300 lt di acqua, per 1 kg di carne suina ne servono 3.500, per 1kg di carne bovina servono dai 22.000 ai 43.000 litri di acqua, mentre molti insetti possono sopravvivere diversi giorni senza acqua.
Gli insetti allevati emettono meno gas serra (anidrite carbonica e metano) e meno ammoniaca rispetto agli altri animali di allevamento. Hanno inoltre tassi elevati di riproduzione, un’alta sopravvivenza e un’ottima resistenza alle malattie.
Maistrello ha ricordato che la loro parte edibile è dell’80% e l’allevamento comporta un ridotto consumo di suolo. «Sono fondamentali - ha specificato - in un percorso di economia circolare e produzione sostenibile di proteine».
Le specie di insetti in natura sono più di 1 milione ma quando si parla di insetti come alimenti e mangimi ci si riferisce a una decina di specie in tutto. «Gli insetti – ha sottolineato Augusta Galigiani dell’università di Parma – sono ricchi di nutrienti che non hanno nulla da invidiare ad altre fonti. Sono sicuri e convenienti».
Galigiani ha fatto presente che ci sono molteplici progetti di ricerca finanziati dall’Ue sull’allevamento di insetti e quindi grandi opportunità per le aziende agricole di essere coinvolte e accedere ai fondi.
Mastrandrea: «Mettiamo l'innovazione al centro»
«Non possiamo continuare a produrre come abbiamo fatto finora. La popolazione aumenterà, dobbiamo mettere in campo nuove tecniche capaci di dare competitività alle aziende. Noi - ha concluso il presidente di Anga Francesco Mastrandrea - cerchiamo sempre nuove opportunità, confrontandoci con il modo delle università e della scienza. Insetti, agro-energie, vertical farm, agricoltura 4.0 sono tutte innovazioni che seguiamo senza preconcetti».
Casi italiani di successo
Bef, la prima fattoria italiana degli insetti
Si chiama Bef Biosystem ed è la prima fattoria italiana degli insetti. «Il progetto – ha spiegato Giuseppe Tresso AD Bef - è un sistema integrato di allevamento di larve e mosche per la bioconversione di scarti alimentari in farina proteica da impiegare nella mangimistica. Con il digestato delle larve si produce il biogas. Puntiamo su efficienza di sistema ed economia circolare con attrezzature 4.0».
Italian Cricket farm, testa mangime altamente proteico
Ivan Albano, fondatore di Italian Cricket farm, in provincia di Torino sta utilizzando larve di Tenebrio Molitor (autorizzate dall’Efsa anche per il consumo umano) in un progetto sperimentale su mangime altamente proteico adatto a galline ovaiole.
BugsLife, la startup che mira a conquistare il mercato del pet food
Caterina Luppa, presidente di Anga Perugia, ha dato vita alla startup BugsLife con l’obiettivo di produrre crocchette per cani (a base di larve di mosche soldato) con alto contenuto proteico e acidi grassi buoni.