«L’agricoltura è una realtà economica e sociale vitale, che va assolutamente salvaguardata all’interno di un’Unione europea più coesa e rafforzata. Occorrono un bilancio e risorse adeguati, anche tenendo conto della difficile partita del negoziato sulla Brexit e delle maggiori sfide che l’Ue dovrà fronteggiare; non è possibile che i capitoli finanziari agricoli siano sacrificati sull’altare di queste esigenze. Come Global Food Forum vogliamo dare un contributo attivo a definire i nuovi scenari e sollecitiamo le istituzioni europee ad essere e restare i guardiani di una rinnovata Pac che sia la leva comune per plasmare il futuro». Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nel corso della presentazione a Bruxelles del rapporto conclusivo 2017 del Global Food Forum (GFF) – di cui è presidente -. Il GFF è l’iniziativa ideata da Farm Europe, il think tank europeo attivo nell’agroalimentare.
«La Politica Agricola Comune oggi è stata migliorata con il pacchetto ‘Omnibus’ - ha detto Giansanti –. Con la riforma post 2020 bisognerà intervenire per semplificarla ulteriormente e renderla più adatta a gestire le sempre più ricorrenti crisi economiche dovute ad un mercato instabile che rischia di ridurre la fiducia degli operatori delle filiere. Non vanno modificati gli obiettivi (che in primo luogo devono contemplare un reddito degli imprenditori agricoli equo e stabile), ma piuttosto gli strumenti, che devono essere adattati alle mutate condizioni in cui operano gli agricoltori della Ue».
«Se l’Europa vorrà rimanere un polo di eccellenza agroalimentare, non dovrà avere timori e confidare pienamente nel progresso scientifico – ha proseguito il presidente di Confagricoltura e del GFF -. Dovrà poi sostenere il rinnovamento aziendale (l’innovazione, i big data, le nuove tecnologie smart e l’agricoltura di precisione), rendendolo efficace e adattandolo ai diversi modelli europei d’impresa».
«Bisogna evitare che si discrimini tra agricoltori dei diversi Stati membri, ma anche all’interno dello stesso Stato - ha osservato ancora Giansanti in relazione alle proposte della Commissione di enfatizzare l’utilizzo del plafonamento (un tetto) dei pagamenti e della degressività, con tagli alle aziende agricole di maggiori dimensioni. Va evitato che si penalizzino realtà rilevanti del nostro sistema agricolo: più grandi sono le aziende e più grandi sono le loro ambizioni e le sfide che hanno davanti. La PAC dovrà accompagnare e sostenere queste imprese, anziché frenarle».
Giansanti è intervenuto anche sul tema degli accordi di libero scambio, a partire da quello dell’Ue con il Ceta: «L’apertura di nuovi mercati ed il riconoscimento delle denominazioni di origine rappresentano priorità imprescindibili, specie se si tratta di mercati come il Canada con una ricchezza pro-capite alta e standard simili a quelli europei. L’anno scorso il Global Food Forum ha contribuito a costruire un percorso globale e coerente per un futuro comune, tracciando le linee di una nuova ambizione agricola e alimentare europea. Con il Forum del 2018 – ha concluso il suo presidente - intendiamo continuare con ancora maggiore impegno su questa strada».