L’Eima parte con il botto del mercato (ma senza Ministro dell’agricoltura)

Da sinistra: Alessandro Malavolti, presidente FederUnacoma, Simona Rapastella, direttore generale FederUnacoma, Gianpiero Calzolari, presidente di Bologna Fiere e Matteo Lepore, sindaco di Bologna
Il presidente FederUnacoma, Alessandro Malavolti, all'inaugurazione di Eima International, sottolinea il momento euforico del mercato nazionale

Eima International si ripresenta in pompa magna a Bologna e fa scintille. Di mercato e di parole.

Alla conferenza stampa di lancio dell'esposizione il presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti, evidenzia subito il momento euforico del comparto macchine, attrezzature e componentistica per l’agricoltura: «Siamo di fronte a una crescita senza precedenti in tutti i principali mercati. I dati sulle immatricolazioni di trattrici indicano una

crescita consistente negli Stati Uniti, che dopo aver chiuso il 2020 già in attivo, nei primi nove mesi di quest’anno registrano quasi 246mila unità immatricolate, per un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’India – maggior mercato al mondo in termini di unità vendute – segna nei nove mesi di quest’anno 680 mila unità immatricolate, con una crescita del 25%».

Europa di corsa

Dinamiche positive caratterizzano anche i mercati europei. In Germania, a settembre, le vendite cumulate da inizio anno si sono attestate su circa 25.700 unità, il 6,8% in più rispetto allo scorso anno, e cresce il mercato in modo consistente anche in Gran Bretagna e in Spagna, Paesi dove nei primi nove mesi dell’anno le vendite hanno toccato rispettivamente quota 11.247 e 8.245 unità, con incrementi del 20% e del 13%.

Tra i Paesi comunitari spicca l’Italia (tab.1), che nei nove mesi realizza una crescita del 44% (18.510 unità immatricolate), vistosamente superiore rispetto alla media continentale.

 tab. 1  Immatricolazioni in Italia (gen-set di ogni anno)
2018 2019 2020 2021 Var. % 2021/20
Trattori 14.353 14.593 12.871 18.510 43,8
Mietitrebbie 305 273 238 358 50,4
Rimorchi 7.436 7.054 5.858 7.459 27,3
Telescopici 554 681 648 1.156 78,4
 Dati Ministero dei Trasporti - Elaborazione FederUnacoma

 

Tra i mercati più dinamici si segnala la Turchia, che segna a settembre incrementi del 49% a fronte di oltre 39 mila macchine, un dato che resta tuttavia lontano dai livelli (73 mila macchine) raggiunti nel 2017, prima che la crisi economica del 2018-2019 e la successiva emergenza sanitaria provocassero un tracollo delle vendite interne. Per altri importanti mercati i dati di Agrievolution indicavano, nel primo semestre dell’anno, incrementi significativi, vedi il caso della Federazione Russa, che a metà anno segnava un attivo del 24,4% (oltre 17.400 macchine) o quello del Giappone che nel semestre cresce del 35,7% in ragione di oltre 10.700 unità.

I motivi del boom

«Questo “boom” del mercato è dovuto a un complesso di ragioni – continua Malavolti – in parte legate alla ripresa economica globale, con l’incremento del Pil mondiale, previsto in misura del 5,9% nel 2021 e del 4,9% nel 2022, in parte legata al buon andamento dell’agricoltura e alle sue prospettive di crescita negli anni prossimi, che rendono necessari investimenti nelle tecnologie di nuova generazione».

Il problema materie prime

In mezzo a tanti numeri positivi fa capolino una grande incognita di fondo che potrebbe minare l’intero ciclo espansivo. E che Malavolti rimarca a più riprese: la mancanza di materie prime e, in subordine ma non troppo, il rincaro esorbitante delle stesse.

«Comincia a mancare l’acciaio e, soprattutto, pesa la carenza di silicio, fondamentale per i semiconduttori. Penso, spero, che entro i primi mesi del 2022 la situazione possa un po’ tranquillizzarsi, altrimenti il rischio di blocchi della produzione diventa concreto». E, per definire meglio il quadro, snocciola alcuni numeri impressionanti: «Nell’ultimo anno le lamiere sono aumentate del 234%, il rame del 120%, lo stagno del 142%, il polietilene del 160% e, soprattutto, i costi elettrici del 365%. Cifre davvero preoccupanti».

L'assenza del Ministro

Torniamo in Italia dove, in uno scenario roseo, Malavolti evidenzia alcune pecche politiche non trascurabili. «Non è pensabile che il ministro dell’Agricoltura non venga all’Eima International. Capisco che il titolare del Dicastero agricolo abbia molti impegni, ma qui c’è innovazione, c’è il futuro dell’agricoltura. E chi non conosce questa realtà non so come faccia a decidere le sorti del comparto».

Revisione tragicomica

La seconda stoccata è per la tragicomica questione della revisione e le parole di Malavolti sono pesanti come un macigno: «Sono passati 7 anni e 5 mesi dalla legge che istituiva la revisione obbligatoria delle macchine agricole. E non c’è ancora il decreto applicativo. Inconcepibile. Non capisco dove sia l’inghippo. Intanto in questi anni sono morti 1.500 agricoltori. Una vera strage della burocrazia che non mi rassegno ad accettare».

Eima International subito competitiva

Tocca al direttore generale di FederUnacoma, Simona Rapastella, lanciare l'Eima International.

Nel panorama fieristico post-Covid, EIMA International si presenta con ottime credenziali. In un contesto che ha visto la cancellazione di centinaia di eventi espositivi e che anche nell’attuale fase di ripresa mostra numeri lontani da quelli esibiti nelle edizioni precedenti, la rassegna della meccanica agricola si impone per l’alto numero di industrie partecipanti (1.350) e per l’impatto sul quartiere fieristico di Bologna, impegnato in tutti i suoi padiglioni oltre che in varie aree espositive esterne per una superficie totale di quasi 100 mila metri quadrati netti.

«Una comparazione tra i risultati medi raggiunti dalle altre fiere e quelli che si annunciano per Eima International 2021 – rimarca Rapastella – dimostra l’eccellente tenuta della rassegna della meccanica agricola. Secondo i dati diffusi da UFI all’inizio di settembre il settore fieristico nel suo complesso ha perso, a causa del Covid, il 73% delle aree espositive locate nel 2019,  passando dai 106 milioni di metri quadrati nel 2019 a poco meno di 30 milioni, mentre i ricavi risultano in calo mediamente del 70%; la presenza di espositori, secondo un’analisi di settore realizzata da GRS, è calata in media del 50%, e quella di visitatori è scesa vistosamente, con percentuali comprese fra il 40 e il 60%, soprattutto per la defezione di buyer provenienti da quei Paesi (asiatici e americani) per i quali sono ancora in vigore ancora limitazioni agli spostamenti».

Calo contenuto

Eima International si presenta da subito con credenziali molto buone, giacché l’atteso calo della superficie espositiva si attesta sul 25%, il numero di espositori risulta ridotto del 30%, premesse per un’edizione che dovrebbe portare anche in termini di visitatori risultati superiori alle aspettative. «Il bilancio delle rassegna - aggiunge Rapastella - dovrà essere fatto anche in termini qualitativi, giacché lo scenario post-Covid sta producendo una selezione tra gli operatori, offrendo eventi meno affollati ma più qualificati ai fini del business».

 

 

L’Eima parte con il botto del mercato (ma senza Ministro dell’agricoltura) - Ultima modifica: 2021-10-19T11:41:58+02:00 da Gianni Gnudi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome