In occasione del Consiglio dei Ministri europei dell'agricoltura e della pesca, tra i punti all'ordine del giorno la Politica Agricola Comune dopo il 2020, sulla base della comunicazione della Commissione "Il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura", con focus sui pagamenti diretti, le Ocm, lo sviluppo rurale e gli strumenti di gestione del rischio.
«Abbiamo bisogno di una politica agricola europea più semplice e più equa – afferma il ministro Maurizio Martina – che incentivi il ricambio generazionale e l'accesso alla terra per gli under 40. Il nostro messaggio a Bruxelles è stato chiaro. Consideriamo i pagamenti diretti una componente cruciale della Pac per tutelare il reddito delle nostre aziende in un quadro di impegni e nuove sfide ambientali, a partire dal contrasto al cambiamento climatico e dalla protezione delle risorse naturali come acqua e suolo.
Dovranno quindi essere indirizzati al miglioramento della qualità dei prodotti e alla promozione delle filiere. L'assegnazione delle risorse deve tenere conto di diversi fattori produttivi, come il valore della terra, il costo del lavoro e degli investimenti.
In questo contesto, abbiamo evidenziato come quantificare le risorse esclusivamente in base alla superficie agricola sarebbe profondamente iniquo. Tra gli altri strumenti a disposizione della nuova Pac, abbiamo proposto l'aumento della soglia di aiuti considerati in de minimi e chiesto il potenziamento delle attuali Ocm per estenderne l'ambito di applicazione ad altri settori, come quello lattiero, puntando sempre più sulla competitività».
«Infine - conclude Martina - è fondamentale liberare le imprese dai lacci della burocrazia inutile, ragionando sulla flessibilità dei diversi Paesi e riducendo il numero dei regolamenti».