Il Carciofo di Mola e la Carota di Polignano.
Pietro Santamaria, docente di Orticoltura presso il Dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali dell’Università di Bari, sceglie queste due ortive, fra le tante dell’ampia biodiversità orticola pugliese, per presentare la quinta edizione della “Settimana della biodiversità pugliese”, che l’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia organizza insieme con il Disaat e altri enti di ricerca e Dipartimenti universitari presenti sul territorio regionale, competenti in materia di biodiversità agricola, dal 16 al 22 maggio, in concomitanza con la Giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare (20 maggio) istituita dalla legge n. 194/2015.
Carciofo Locale di Mola
Fino al 1950, ricorda Santamaria, in Puglia la coltivazione del carciofo era concentrata per circa il 50% nelle campagne di Mola di Bari, dove fino agli inizi degli anni 80 se ne coltivavano fra 1.500 e 2.000 ha, tutti a carciofo Locale di Mola. Dal 1953 alcuni agricoltori portarono avanti l’espansione del carciofo Locale di Mola diventando protagonisti della storia della coltura del carciofo in Puglia e Basilicata. «Il Locale di Mola è un tipo precoce, rifiorente, riconducibile al tipo Catanese o Violetto di Sicilia, e produce almeno 8-9 capolini per pianta. Ma attacchi sempre più gravi del fungo Verticillium dahliae hanno determinato la scomparsa quasi completa del carciofo da Mola di Bari in un decennio. Ebbene il Disaat, con il progetto BiodiverSO, ha caratterizzato questa varietà locale sotto i profili agronomico, morfologico e molecolare e, partendo da apici vegetativi di giovani carducci in crescita, prelevati da piante madri appositamente individuate, l’ha risanata da infezioni virali e fungine. La varietà Locale di Mola è stata inserita nel 2015 nell’elenco nazionale dei Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) ed è conservata ex situ nel campo catalogo dell’Istituto di bioscienze e biorisorse (Ibbr) del Cnr di Bari, ed è pronta per essere nuovamente coltivata».
Carota di Polignano
La Carota di Polignano, informa Santamaria, «è nota anche come Carota giallo-viola di Polignano e Bastinaca di San Vito. Viene coltivata principalmente nella frazione di San Vito di Polignano a Mare (Ba) dove trova le condizioni migliori per esprimere le sue potenzialità. Ha ottenuto il riconoscimento dei presidi Slow Food in quanto esempio di un nuovo modello di agricoltura, basata sulla qualità, sul recupero dei saperi e delle tecniche produttive tradizionali. Forma radici gialle, arancioni o viola. Inclusa nell’allegato 8 del Psr Puglia 2007-2013 tra le risorse genetiche autoctone regionali a rischio di estinzione, oggi è un esempio di come le varietà locali possano affermarsi e dare grosse soddisfazioni commerciali».
Il Disaat ha caratterizzato la Carota di Polignano determinando in laboratorio i seguenti caratteri: sostanza secca, ceneri, calcio, magnesio, potassio, sodio, boro, rame, ferro, manganese, zinco, proteine, fibre, vitamine idrosolubili e vitamine liposolubili, composizione zuccherina e i principali antiossidanti, rivelando così l’eccelsa qualità di questa varietà, soprattutto nella variante viola, che suscita sempre maggiore interesse anche nella ristorazione. A giugno 2015 la Carota di Polignano è stata inserita nell’elenco nazionale dei Prodotti agroalimentari tradizionali grazie al progetto BiodiverSO».
80 appuntamenti alla Settimana biodiversità pugliese
Non solo, tuttavia, il carciofo Locale di Mola e la Carota di Polignano, saranno i protagonisti della “Settimana della biodiversità pugliese”, sottolinea Santamaria, della cui edizione 2022 è curatore.
«La biodiversità agricola e zootecnica pugliese è ricchissima, ancora non del tutto conosciuta e valorizzata. Moltissimo si può ancora fare su questa strada, questo è il senso della “settimana”: informare e far conoscere, come primi passi per dare il giusto valore a questo scrigno di risorse per l’agricoltura e la zootecnia dei nostri tempi. Infatti nelle giornate dedicate alla “Settimana della biodiversità pugliese” sono previsti più di 80 appuntamenti diffusi sull’intero territorio regionale, organizzati grazie alla collaborazione dei numerosi partner della manifestazione: visite guidate, presentazione di libri, mostre, seminari, degustazioni ed escursioni accompagneranno i cittadini pugliesi (e non solo) alla scoperta della biodiversità regionale. Fra i tanti eventi in programma segnalo la giornata di apertura straordinaria al pubblico della Riserva naturale statale “Murge Orientali” - Centro di selezione equestre Carabinieri Martina Franca (Ta), con l’organizzazione di percorsi e visite guidate al museo del cavallo Murgese previsti per il pomeriggio di giovedì 19 maggio. Altri appuntamenti importanti si svolgeranno sabato 21 maggio, con la visita alla Casa del Parco di Masseria Marina a Manduria (Ta), curata dalle Riserve naturali regionali orientate del Litorale tarantino orientale, e con la “Giornata della biodiversità zootecnica pugliese” organizzata ad Alberobello (Ba) dall’Associazione regionale allevatori (Ara) di Puglia».
Presentazioni, incontri e concorsi
Ma il programma è ricco non solo di visite ed escursioni; grande spazio è offerto anche a presentazioni e incontri, come i cicli di seminari dal titolo “Recupero, conservazione e valorizzazione della biodiversità”, curati dalla Fondazione ITS Agroalimentare di Puglia, che si terranno il 16, 18 e 20 maggio in tre località della regione, oppure la presentazione dei libri “I Biopatriarchi di Puglia” e “Registro Regionale Risorse Genetiche Autoctone”, curati dal Disaat, che si svolgerà mercoledì 18 maggio presso l’Aula Magna dell’ex-facoltà di Agraria. Poi, il 19 maggio sarà presentato l’Atlante dei Prodotti Agroalimentari Pugliesi, che si compone di circa 700 pagine.
«Questi – puntualizza Santamaria – sono solo piccoli assaggi dei tanti eventi in programma. Negli scorsi anni, infatti, si è creata una vera e propria “rete della biodiversità” in Puglia, frutto della collaborazione di numerose realtà del territorio regionale. La “Settimana della biodiversità pugliese” è il risultato dell’incontro di conoscenze e delle strade percorse dagli agricoltori e dalle loro famiglie, dai ricercatori, dalle comunità rurali e dalle associazioni, dagli studenti e dagli appassionati. Percorsi che convogliano tutti negli appuntamenti di questa speciale settimana dedicata alla biodiversità. L’edizione 2022 della Settimana si distingue dalle precedenti edizioni per la particolare attenzione riservata alle scuole pugliesi di ogni ordine e grado. L’obiettivo è sensibilizzare le nuove generazioni verso i temi della terra, della biodiversità e del rispetto della natura, invitandole a scoprire e raccontare la ricca agrobiodiversità pugliese attraverso laboratori, visite e attività proposte da enti di ricerca e associazioni del territorio. A tale proposito l’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia e il Disaat hanno indetto due speciali concorsi sul tema dell’agrobiodiversità. “Obiettivo Agrobiodiversità” è il concorso fotografico indetto per l’edizione 2021 della Settimana della Biodiversità Pugliese, durante la quale sono stati raccolte più di 100 fotografie provenienti da ogni angolo della Puglia. Il concorso è stato riproposto a grande richiesta per la quinta edizione della manifestazione, con l’aggiunta di una speciale categoria (“Scuole”) dedicata esclusivamente agli studenti delle scuole pugliesi di ogni ordine e grado. I vincitori riceveranno uno speciale riconoscimento da parte dell’assessorato regionale e numerosi premi, tra cui i due libri che saranno presentati il 18 maggio. “Agrobiodiversità a Tavola” è, invece, il nuovo concorso enogastronomico dedicato ad alunni e docenti degli Istituti professionali per i servizi alberghieri e ristorazione pugliesi. L’obiettivo è promuovere il recupero dei gusti originali e originari della Puglia, espressi attraverso preparazioni a base di specie e varietà regionali. L’agrobiodiversità pugliese è da sempre preziosa fonte di materie prime per ricette della tradizione; in origine, infatti, erano numerose le varietà locali, anche piante spontanee, che venivano impiegate per la preparazione di piatti poveri ma ricchi di gusto. L’invito per studenti e docenti è, appunto, di proporre ricette basate per lo più su prodotti e tradizioni della cucina pugliese».
Per saperne di più
Anche quest’anno sarà disponibile il sito www.settimanabiodiversitapugliese.it, che nella scorsa edizione ha raccolto più di cento contributi provenienti da ricercatori e appassionati di tutte le province di Puglia. Video, foto, articoli, poster e presentazioni sono qui raccolti in cinque differenzi sezioni (Aria, acqua e animali; Agrobiodiversità; Foreste, ambiente e paesaggio; Progetti Integrati per la biodiversità; Scuole). Nella rinnovata edizione 2022 del portale è inoltre dedicato grande spazio alla raccolta di libri e pubblicazioni editoriali di ricercatori, studiosi e docenti competenti in materia di biodiversità pugliese. Un vero e proprio raccoglitore di biodiversità che cresce di anno in anno.
È possibile contribuire all’edizione 2022 del sito web con propri contributi (video, presentazioni, articoli) tramite l’apposito modulo messo a disposizione dagli organizzatori sul sito internet www.settimanabiodiversitapugliese.it.
Per maggiori informazioni è possibile contattare gli organizzatori tramite l'e-mail info@settimanabiodiversitapugliese.it o il referente professor Pietro Santamaria tramite l’e-mail pietro.santamaria@uniba.it.