«Una fiera diversa, che guarda al futuro coniugando business e conoscenza nel segno dell'innovazione. Una fiera che dopo due anni difficili anche dal punto di vista ambientale, si apre sotto buoni auspici. I problemi comunque non mancano per i motivi che tutti sappiamo: conflitto in Ucraina e aumento dei costi che condiziona la produzione e la logistica». Con queste parole il presidente di Cesena Fiere Renzo Piraccini ha aperto la conferenza inaugurale di Macfrut 2022, in programma alla Fiera di Rimini dal 4 al 6 maggio.
Piraccini ha poi parlato di un nuovo concetto di globalizzazione "di prossimità", di una nuova geografia della cooperazione internazionale. Dopo anni in cui si è cercato di raggiungere Paesi molto lontani oggi anche a causa dell'aumento dei costi dei trasporti si guarda a mercati più vicini, come quelli dell'Africa, non a caso protagonista dell'expo romagnola con oltre 200 espositori. «E il continente africano resterà strategico per Macfrut anche nei prossimi anni» ha assicurato Piraccini.
Patuanelli: sosteniamo la voglia di investire del settore primario
«Riprende la voglia di far vedere le eccellenze del Paese eventi come questi dimostrano la capacità del settore primario di fare business e sostenere l'economia italiana» ha detto il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli.
«Il settore primario ha davanti tante sfide – ha ragionato Patuanelli – stavamo uscendo da due anni difficili e poi questa assurda guerra ha rimesso elementi distorsivi nei mercati con aumento dei costi delle materie prime spesso per fenomeni speculativi che comunque mettono i bastoni tra le ruote alla capacità e alla voglia di investire».
Il titolare del Mipaaf ha ricordato ancora una volta come nella nuova Pac si poteva e si doveva fare di più: «Dobbiamo produrre cibo per 10 miliardi di persone». Patuanelli ha sottolineato come sia fondamentale tutelare il reddito agricolo. Come? «Con l'innovazione: sarà il faro che ci guiderà verso un'agricoltura diversa anche per tutelare il valore aggiunto delle nostre produzioni».
E poi la semplificazione delle norme e l'accesso al credito per le aziende agricole «con la rapida implementazione di misure che risolvano problemi strutturali del settore primario – ha detto – penso al Pnrr: agrisolare e infrastrutture per la gestione dell'acqua».
Agricoltura smart protagonista nei padiglioni
Macfrut evolve nel segno della smart agriculture, affiancando all’area Ricerca e Start-up, un campo prova in cui mostrare le nuove tecnologie direttamente sulle colture dove operano. È il frutto del sodalizio tra Cesena Fiere e Ri.Nova, centro di ricerca nato dalla fusione di Crpv e Alimos, che si propone come perno per la diffusione delle nuove tecnologie per l’agricoltura in Emilia-Romagna.
Nonostante la crisi Covid-19, l'agricoltura digitale continua a crescere. Secondo le stime realizzate dall'Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dell'Università degli Studi di Brescia, il mercato dell’agricoltura 4.0 in Italia è passato dai 540 milioni di euro di fatturato del primo semestre del 2020 a 1,6 miliardi nel 2021.
L'incremento è guidato dalla spesa per macchine e attrezzature agricole nativamente connesse, pari al 47% del mercato e in aumento del +17%, seguita da quella per sistemi di monitoraggio e controllo applicabili a mezzi e attrezzature agricole post-vendita (35%). Tra le soluzioni tecnologiche più utilizzate si trovano i software gestionali per le imprese agricole, seguiti dai sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine agricole e la crescente adozione dei sistemi di supporto alle decisioni.
I dati incoraggianti dell’Osservatorio non devono distoglierci però dai limiti incontrati in questi anni dalla diffusione delle tecnologie. È necessario sviluppare la cultura digitale e la fiducia nelle potenzialità delle tecnologie a disposizione, elementi che devono essere costruiti tramite iniziative dimostrative, una formazione capillare e il confronto costante tra sviluppatori ed utenti.
Non a caso le tecnologie avanzate di supporto sono una delle quattro componenti fondamentali del sistema Akis (Agricolture Konowledge and Innovation System) che va delineandosi all’interno della nuova Pac, assieme a ricerca e sperimentazione, consulenza/divulgazione e formazione professionale, sottolineando quindi la necessità di integrare tra loro queste componenti.