Nei primi giorni di luglio 2018, la maggiore industria degli alimenti surgelati ha ritirato volontariamente dal mercato alcuni lotti di minestrone surgelato a seguito del possibile rischio di contaminazione da Listeria.
I ritiri fanno seguito a una segnalazione di allerta europea proveniente dall'Ungheria dove, in uno stabilimento risultate appartenenti alla società Greenyard, è stata sospesa la produzione di verdure surgelate e mais surgelato.
Per gli addetti ai lavori e per gli esperti scientifici dell’Efsa, l’allerta e la chiusura dello stabilimento ungherese è arrivata a seguito di indagini ed accertamenti, ancora in corso ed iniziati nel 2015.
Dalla Germania al Regno Unito passando per l'Austria, in Europa si allargano, così i ritiri di prodotti alimentari surgelati, a seguito del possibile rischio di contaminazione da Listeria. Il pericoloso batterio, di cui è in corso un'epidemia dal 2015 che nel vecchio continente ha causato 47 casi e 9 decessi.
Il rapporto dell'Agenzia europea
Uno rapporto dell’Agenzia europea per la sicurezza agroalimentare con sede a Parma (http://bit.ly/2NS3Hpt) ha infatti precisato il 10 luglio 2018 che un focolaio di infezioni invasive di Listeria monocytogenes legate al mais congelato e possibilmente ad altri ortaggi surgelati è in corso in cinque Stati membri dell'Ue e cioè Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Regno Unito dal 2015.
A partire dal 15 giugno 2018, sono stati segnalati 47 casi e nove pazienti sono deceduti a causa di o con l'infezione con un tasso di mortalità del caso del 19%. La maggior parte dei casi sono stati rilevati a partire dai prodotti di stagione 2017 e principalmente mais congelato, seguito da miscele di verdure surgelate tra cui mais, spinaci surgelati e fagiolini surgelati.Un solo caso è stato segnalato da un mix di verdure surgelate prodotto nel 2016, mentre tre casi sono stati ottenuti da prodotti di spinaci prodotti nel 2018. Inoltre, due casi sono stati ottenuti da due campioni ambientali raccolti in due diversi impianti che stavano congelando e manipolando verdure surgelate in Francia e Ungheria rispettivamente durante le stagioni di produzione 2016 e 2017.
Le informazioni sulla tracciabilità dei prodotti contaminati, secondo il rapporto dell’Efsa, indicano la fonte di contaminazione in un impianto di congelamento in Ungheria.
Contaminazione incrociata
I riscontri scientifici riferiti dagli esperti suggeriscono che questo ceppo di Listeria potrebbe persistere nell'ambiente dell'impianto di lavorazione, dopo la pulizia e la disinfezione standard, durante periodi di assenza di attività produttive e rotazione dei prodotti trasformati. Inoltre, l'uso di linee di produzione contaminate per diversi prodotti alimentari può rappresentare un ulteriore rischio di potenziale contaminazione incrociata dei vari prodotti finali lavorati nell'impianto.
Le attività di congelamento presso lo stabilimento ungherese interessato sono state interrotte dal giugno 2018. Il 29 giugno 2018, l'Ufficio ungherese per la sicurezza alimentare ha vietato la commercializzazione di tutti i vegetali congelati prodotti dall'impianto tra agosto 2016 e giugno 2018, e ne hanno ordinato il ritiro immediato.
È probabile che questa misura restrittiva riduca significativamente il rischio di infezioni umane e contenga l'epidemia. Poiché l'epidemia continua o almeno è in corso fino a poco tempo fa, vi sono indicazioni che i prodotti contaminati potrebbero ancora essere sul mercato o che i prodotti contaminati acquistati prima che i richiami siano ancora consumati. Qualsiasi verdura surgelata potenzialmente contaminata (ad es. Mais congelato, miscele di verdure congelate incluso mais, spinaci surgelati e fagioli verdi congelati) delle stagioni di produzione 2017 e 2016 potrebbe ancora rappresentare un possibile rischio per i consumatori fino a quando non sarà ritirata e richiamata completamente. Questo rischio può esistere anche a un basso livello di contaminazione se i prodotti non sono adeguatamente cotti prima del consumo.