Rilanciare la cerasicoltura italiana, con un programma integrato a carattere interprofessionale e di rilevanza nazionale che, partendo dalla produzione agricola, si sviluppi nei diversi segmenti della filiera in un ambito territoriale multiregionale e sia finalizzato a ristrutturare gli impianti di produzione, ammodernare le strutture di lavorazione, promuovere i marchi, effettuare ricerca mirata e riconoscere il giusto valore a tutti i componenti della filiera. È questo l’obiettivo del nuovo Contratto di filiera del ciliegio, al quale aderiscono Puglia, Emilia Romagna, Veneto e Provincia autonoma di Trento, insieme con le associazioni di categoria e quattro consorzi, realtà territoriali che rappresentano oltre l’80% della produzione di ciliegie di qualità in Italia.
L’accordo è stato presentato ufficialmente in una conferenza stampa nella sede del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, con la partecipazione di rappresentanti di Confagricoltura Puglia, Cia Puglia, Copagri Puglia e Fedagri Confcooperative Puglia e, in collegamento da remoto, del presidente del Consorzio della Ciliegia, della Susina e della Frutta Tipica di Vignola, Andrea Bernardi, del direttore del Consorzio Melinda sca, Paolo Gerevini, del direttore del Consorzio Ciliegia di Vignola Igp, Walter Monari, e del presidente del Consorzio Ciliegia di Marostica Igp, Giuseppe Zuech.
Contratto di filiera del ciliegio, i possibili investimenti
I contratti di filiera e di distretto, ha introdotto il vicedirettore di Confagricoltura Bari, Gianni Porcelli, «sono uno strumento di sostegno delle politiche agroindustriali, istituito dall’articolo 66 della legge 27 del dicembre 2002, n. 289 e gestito dal Mipaaf.
Sono finanziati programmi di investimento integrati proposti da aziende del settore appartenenti a una filiera o a un distretto. La scadenza per prendere parte al Contratto di filiera ciliegio è fissata al 24 ottobre 2022.
Il contratto di filiera del ciliegio prevede investimenti che vanno da un minimo di 4 milioni di euro a un massimo di 50 milioni di euro, con importi finanziabili a singolo soggetto di minimo 400mila euro».
Valorizzare in Puglia i due areali cerasicoli
In Puglia il contratto di filiera del ciliegio permette di valorizzare due areali importantissimi tra la Bat e il Sud-Est barese, votati alla coltivazione delle ciliegie, ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.
«Vogliamo operare in un’ottica di sinergia multiregionale guardando ai mercati in maniera diversa. È strategico lavorare sulla programmazione di nuovi sistemi di impianto, sull’agricoltura di precisione, su nuove cultivar, precoci e tardive, cambiare gli impianti perché non si abbia tutto il prodotto concentrato in un breve periodo nel tempo.
Con questo contratto di filiera dedicato al ciliegio facciamo massa critica, senza demolire la storia dei prodotti, cogliendo un’opportunità che va data al sistema agroalimentare, in questo caso alla filiera cerasicola».
Un progetto con strategia di medio lungo periodo
Rivolgendo un ringraziamento alla Regione Puglia, alle altre Regioni coinvolte e alle imprese, protagoniste del contratto di filiera, l'assessore all'Agricoltura dell'Emilia Romagna, Alessio Mammi, ha lodato «il progetto perché ha una strategia di medio lungo periodo, punta sugli investimenti aziendali e sulla ricerca mirata. Dobbiamo investire in valorizzazione, conoscenza e promozione sul mercato. È quindi un progetto completo, strutturale, non spot e la sua forza sta nell’unità di intenti della filiera, unità della produzione, trasformazione e commercializzazione, unità tra territori».
Connessione fra territori e realtà diverse
Anche Romano Masè, dirigente generale del Dipartimento Agricoltura della Provincia di Trento, ha ringraziato Regione Puglia, associazioni e presidenti dei consorzi coinvolti. «Apprezzo un’azione che coinvolge quattro regioni creando connessione fra territori e realtà diverse. Una connessione tra eccellenze. I contratti di filiera danno l’opportunità di fare sinergia e noi, come Paese, ne abbiamo davvero bisogno. Bene, quindi, che attori diversi, insieme al sostegno delle amministrazioni, sappiano sviluppare queste progettualità».