Il Comitato misto Francia-Spagna-Italia-Portogallo per l'ortofrutta alla 28esima riunione, che si è tenuta ieri a Roma, oltre a evidenziare le problematiche determinate dai cambiamenti climatici e dagli aumenti dei costi di produzione che affliggono il settore ortofrutticolo, ha espresso forti preoccupazioni sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e recante modifica del regolamento (UE) 2021/2115.
Si rischia una maggiore dipendenza da Paesi terzi
In particolare, i 50 professionisti in rappresentanza dei principali settori ortofrutticoli, oltre a rappresentanti dei ministeri responsabili dell'agricoltura dei quattro Paesi (che rappresentano circa il 55% della produzione ortofrutticola dell'Ue), pur accogliendo con favore l'ambizione della Commissione in materia di riduzione dei fitofarmaci, hanno tuttavia manifestato ancora una volta le incertezze sui rischi associati, ovvero sulle probabili conseguenze che l'attuazione del regolamento avrebbe sul sistema agricolo europeo e, di conseguenza, sulla sicurezza alimentare. Tra queste, una maggiore dipendenza dalle importazioni da Paesi terzi, anche alla luce del conflitto in Ucraina, a discapito della produzione nazionale.
Il comitato, pertanto, ha sottolineato la necessità di fornire agli agricoltori nuove tecniche alternative per compensare la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari chimici e di allargare il dibattito all'introduzione di misure reciproche negli accordi commerciali per imporre ai prodotti importati gli stessi standard produttivi dell'Unione europea.
L'incontro è iniziato con una sintesi dei temi discussi durante l'anno nei gruppi di contatto specifici per i prodotti esaminati da questi comitati, ovvero pomodoro, fragola, aglio, pesca e nettarine, melo e pero, agrumi, uva da tavola e prodotti fitosanitari, ai quali si sta valutando di aggiungere un ulteriore gruppo di contatto per i prodotti di IV gamma. un altro obiettivo è quello di favorire ulteriormente la cooperazione tra i vari centri di ricerca dei 4 Paesi.
Raggiungere posizioni comuni
I direttori dei quattro Paesi hanno incoraggiato i professionisti a continuare a lavorare all'interno dei gruppi di contatto, con l'obiettivo di condividere la loro visione economica e politica del settore e raggiungere posizioni comuni per andare avanti con le questioni prioritarie individuate congiuntamente.
Il Comitato Congiunto Francia-Spagna-Italia-Portogallo per l'ortofrutta è stato creato 25 anni fa, inizialmente da Francia e Spagna, con l'obiettivo di rafforzare i rapporti tra i professionisti dei due Paesi e successivamente esteso all'Italia nel 2010 e al Portogallo nel 2019. Si tratta di un forum di confronto per i professionisti del settore, organizzato in gruppi di contatto specifici per sottosettore, con incontri su iniziativa e partecipazione dei rispettivi professionisti, che si svolgono durante l'anno e in cui vengono analizzati specifici problemi di mercato e questioni di interesse comune. Questi temi vengono portati all'Assemblea Plenaria, che si riunisce annualmente e vede la partecipazione di professionisti del settore e delle amministrazioni dei quattro Paesi, in cui vengono formalizzate le decisioni e gli accordi congiunti da adottare.
La prossima sessione annuale del Comitato misto ortofrutticolo si svolgerà nel 2024 in Francia.
Serve sinergia tra settore produttivo e ministeri agricoli
Cia-Agricoltori Italiani, presente in riunione con Anna Rufolo e Nazario Battelli, ha ricordato che il settore ortofrutticolo si trova in un cortocircuito di complessità e incertezza, causato da cambiamenti climatici, emergenze fitosanitarie, riduzione delle molecole a disposizione per la difesa, oltre che dall’incremento dei costi di produzione e dalla mancanza di manodopera. Ma è un settore da tutelare: a livello Ue è in gioco la competitività di quasi 1,5 milioni di aziende e un valore di 50 miliardi di euro, mentre la produzione ortofrutticola tricolore, il 25% di quella agricola nazionale, rende l’Italia tra i leader di settore in Europa, conta su 300 mila aziende e vale 15 miliardi di euro.
Riguardo la proposta di Regolamento sui fitofarmaci, è positivo per Cia che in riunione del Gruppo misto sia stata condivisa l’inadeguatezza del solo target di riduzione quantitativa, peraltro differenziato tra Stati membri, difficilmente applicabile alle coltivazioni specializzate del Sud Europa.
Inoltre, a fronte di una sostanziale rigidità della Commissione rispetto alle pressanti richieste di modifica provenienti dalla produzione (i quattro Paesi del Gruppo misto ne rappresentano ben l’80%), Cia ha sostenuto nell’incontro, la necessità di una convinta battaglia dei ministri agricoli all’interno del Consiglio Ue per ridimensionare il progetto di Regolamento che renderà decisamente più competitive le importazioni di prodotti ortofrutticoli con standard di sicurezza inferiori a quelli ai quali siamo ormai abituati.
Infine, Cia ha ribadito il suo punto sulle priorità per il settore ortofrutticolo, sottolineando l'importanza di un impegno comune anche sul fronte della proposta di Regolamento imballaggi che vede particolarmente penalizzato il comparto ortofrutticolo, sulla revisione delle regole di commercializzazione europee, per quanto riguarda i passi in avanti sull’etichettatura di origine di alcune referenze attualmente escluse, così come sul miglioramento dell’offerta dei trasformati come succhi e marmellate.