La ciliegia di Bracigliano, nel salernitano, è stata ufficialmente iscritta nel registro europeo delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche protette. La Campania conquista la 28esima Igp regionale e si prepara a costruire un nuovo canale di indotto intorno ad un frutto di riconosciuta qualità che interessa una coltivazione da 130 ettari spalmati su 13 comuni e coinvolge 500 aziende agricole.
Il territorio
Un riconoscimento che gratifica un’area tra le province di Salerno e Avellino e comprende i comuni di Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Castel San Giorgio, Cava de' Tirreni, Fisciano, Mercato San Severino, Pellezzano e Roccapiemonte in provincia di Salerno; oltre a Contrada, Forino, Montoro e Moschiano per la provincia di Avellino.
La zona di produzione della “Ciliegia di Bracigliano” Igp indicata nel disciplinare comprende l’intero territorio dei seguenti comuni ubicati nelle province di Salerno e Avellino. Provincia di Salerno: Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Castel San Giorgio, Cava de’ Tirreni, Fisciano, Mercato San Severino, Pellezzano, Roccapiemonte, Siano. Provincia di Avellino: Contrada, Forino, Montoro, Moschiano.
Driver di sviluppo
Carmine Libretto, direttore di Confagricoltura Salerno sottolinea che «le zone vocate alla cerasicoltura di qualità nelle province di Avellino e Salerno sono contigue e ricadono nel comprensorio della Valle dell’Irno». «Per questo motivo il GAL Terra è Vita ha supportato fortemente il percorso di riconoscimento della certificazione Igp per la ciliegia di Bracigliano quale driver dello sviluppo di qualità del territorio». Grazie al marchio Igp la produzione annua di circa 10 mila quintali sarà valorizzata e incrementata. Ad oggi l’economia del prodotto si basa sulla commercializzazione del fresco, e sono soltanto due le industrie di trasformazione.
«Il riconoscimento ufficiale - continua Libretto - della ciliegia di Bracigliano ci consentirà di superare anche la fase critica legata all’indebolimento della cerasilicoltura, provocato dalla scarsa manodopera e soprattutto dalla scarsa remunerazione del lavoro».
«Oggi possiamo ribaltare le prospettive e immaginare industrie di marmellate e canditure».
Le varietà
Confagricoltura Salerno illustra le varietà inserite nel disciplinare:
- Spernocchia di Bracigliano (ciliegia dolce durone);
- Sciazza (ciliegia dolce durone);
- Pagliaccia (o pagliaccio o pallaccia) ciliegia acida;
- Silvestre (ciliegia dolce durone);
- Palermitana (ciliegia dolce durone);
- Baron Picella (ciliegia dolce durone);
- Principe (ciliegia dolce);
- Don Carmelo (ciliegia durone dolce);
- Bigarreu (ciliegia dolce).
La Campania, dopo aver detenuto per decenni il primato nazionale per la produzione di ciliegie, risulta attualmente al secondo posto dopo la Puglia. Parliamo di 35 mila tonnellate contro le oltre 40 mila prodotte dalla vicina Puglia. Intanto il riconoscimento della ciliegia di Bracigliano Igp è anche un vanto per la Regione. L’assessore Nicola Caputo plaude all’impegno dei produttori del territorio e al Gal Terra è Vita che hanno lavorato al percorso di riconoscimento.
Gli obiettivi
“L’importante obiettivo raggiunto, dell’iscrizione nel registro europeo delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche protette, deve rappresentare un punto di partenza e non di arrivo” ha commentato l’assessore regionale. “Ora è necessario concentrare ogni sforzo per costruire una strategia che traghetti la Ciliegia di Bracigliano e tutto il settore cerasicolo campano sui mercati nazionali ed internazionali. La Regione Campania è determinata nel promuovere ed incentivare le produzioni d'eccellenza che rappresentano sempre più il traino della nostra economia” conclude.