12 dicembre 1953 - 12 dicembre 2023. Settant'anni che hanno accompagnato lo sviluppo dell’agricoltura italiana, dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Li ha celebrati la Soi, Società italiana di ortoflorofrutticoltura, il 12 dicembre all’accademia dei Georgofili a Firenze.
Nelle parole dei relatori, a partire da quelle del presidente onorario Silviero Sansavini, è risuonato il senso di società come comunità fatta di persone, chiamate a collaborare nella veste di ricercatori, tecnici e produttori per favorire, come ha ricordato da statuto il presidente Antonio Ferrante, il progresso dell’ortoflorofrutticoltura italiana.
Un compito che la società ha svolto anche svolgendo - soprattutto nei primi anni, quando gli insegnamenti universitari in materia ancora non esistevano - un ruolo complementare rispetto alla formazione in ambito ortofloricolo e frutticolo.
Formazione e divulgazione
Centinaia di eventi organizzati solo negli ultimi anni, tra cui giornate scientifiche, giornate tecniche e altri momenti formativi fanno della Soi senza dubbio la società agraria più attiva in Italia, nonché la più numerosa, con a oggi 805 soci, di cui 547 del settore frutticolo e 242 del settore ortofloricolo.
Un risultato a cui Edagricole è orgogliosa di aver contribuito, con le occasioni continue di divulgazione sulle riviste Frutticoltura e Colture Protette e con i libri a cui hanno attivamente collaborato docenti universitari e ricercatori soci Soi.
E poi collaborazioni con aziende private, a partire dai vivaisti, con enti di ricerca (Crea), con le società scientifiche internazionali. Una società in cui convivono, ha detto il presidente Ferrante, anima tecnica e anima scientifica. Per arrivare anche ai professionisti e contribuire ad arricchire le loro competenze.
L'impegno per una frutticoltura moderna
Un settore che soffre a causa dell'import e della concorrenza dei paesi esteri, nei quali sono sempre più disponibili innovazioni tecniche e varietali. E poi i problemi climatici che ormai ben conosciamo. Questo il contesto frutticolo italiano in cui agisce la Soi, come hanno ricordato nelle loro relazioni Carlo Fideghelli, Paolo Inglese, Luigi Catalano, Ugo Palara, Stefano La Malfa e Massimo Tagliavini.
La sezione di frutticoltura della Soi, hanno detto i massimi esperti del settore, ha sempre cercato di avere un approccio di trasferimento diretto ai produttori, consapevoli che le tematiche sono sempre più complesse, per giunta intrecciandosi in un contesto interdisciplinare, all'interno del quale ci si occupa dai genotipi resistenti ai nuovi sistemi di monitoraggio smart dei frutteti. Queste le tendenze della ricerca, che è arrivata anche allo studio delle specie tropicali e dei piccoli frutti su cui è sempre più attiva.
L'evoluzione dell'ortofloricoltura
Dall’orticoltura intorno alle città nei primi anni '50 fino alle serre ad alta tecnologia attuali. L'evoluzione del settore è stata delineata da Giancarlo Barbieri e Daniela Romano. Alcune considerazioni notevoli hanno riguardato anche l'aspetto meramente gastronomico, che vede l'ortaggio passare da piatto principale a contorno, e il settore florovivaistico, con la floricoltura che vede un calo in ambito industriale (siamo a 9mila ettari) e una crescita dei vivai ornamentali, che attualmente raggiungono 32mila ettari.
Nella loro relazione, Stefania De Pascale e Daniele Massa hanno trattato le eccellenze e i punti critici del settore, che ha avuto a che fare negli ultimi anni con gli aumenti dei costi di produzione, soprattutto per quanto riguarda i fertilizzanti.
Le prospettive di ricerca restano però sfidanti, nonostante un quadro europeo di mercato in cui il consumo di ortaggi diminuisce. Le principali direzioni verso cui i ricercatori si muoveranno, ha spiegato Massa, anche perché l'innovazione in orticoltura è un elemento per aumentare la competitività, riguardano le risorse genetiche, i sistemi di supporto alle decisioni, i sensori, i biostimolanti, l'arricchimento e la fortificazione degli ortaggi.