Tutti i cantieri del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale sono stati avviati e il 62% è nelle fasi conclusive. Per quanto riguarda il Pnrr è in corso il 75% dei lavori e il 27% ha già superato metà dell’opera. Inoltre, la Legge 178/2020 vede aperto l’1% dei cantieri, ma le risorse sono state rese disponibili solo dallo scorso maggio.
È di 115 progetti, pari al 75% di quelli finanziati per la gestione sostenibile dell’acqua ai Consorzi di bonifica e irrigazione dal Masaf, il campione analizzato da Anbi nel report sullo stato di avanzamento lavori, presentato a Fieragricola Verona. Il valore complessivo degli interventi previsti è di un miliardo e 104 milioni di euro che interessano 478.004 ettari, di cui l’87% è stato colpito da siccità e ondate di calore negli ultimi cinque anni.
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sull'avanzamento dei lavori
Secondo l’Anbi le opere previste permetteranno di risparmiare il 31% di acqua (pari a quasi 549 milioni di metri cubi), cioè un volume utile superiore a quello dal lago di Garda, il più grande bacino italiano.
Una riserva importante
«In attesa del necessario piano infrastrutturale per la realizzazione di nuovi invasi, la nostra cultura del fare sta dotando il Paese di una grande riserva idrica a disposizione dei molteplici interessi, che la coinvolgono. Ancora una volta i Consorzi di bonifica e irrigazione stanno dimostrando di saper lavorare per il futuro» sottolinea Massimo Gargano, direttore generale Anbi.
I progetti in fase di realizzazione – ricorda Anbi - insistono per il 79% su aree con colture specializzate (quindi, a maggiore redditività) e ogni progetto interessa mediamente 3 prodotti a denominazione d’origine aumenteranno l’occupazione di quasi 54.000 unità, incrementando il valore agricolo di oltre 96 milioni di euro all’anno.
Incremento della plv
Particolarmente interessante ed esemplificativa è la proiezione sulla trasformazione di 20mila ettari da frumento a coltura specializzata (frutteti, orticole, ecc.). Grazie all’irrigazione il valore della plv potrebbe così passare da 24 milioni a 300 milioni di euro, incrementando l’occupazione di quasi 7.700 unità.
«Ciò garantirà maggiore salubrità alimentare, incrementando i servizi ecosistemici per contrastare la crisi climatica, salvaguardando il territorio» commenta Andrea Crestani, direttore di Anbi Veneto, il cui ufficio studi ha sviluppato l’analisi.
Servono nuovi invasi
«L’Italia sta diventando un Paese povero di acqua e non è corretto parlare di siccità solo in estate. Dobbiamo infatti valutare questo problema nel corso di tutto l’anno e imparare dai paesi che, avendo poca acqua hanno fatto molta più squadra fra le istituzioni. In Pianura Padana, se non nevica, si avranno sicuramente ripercussioni estive, perché siamo abituati a prendere l’acqua dallo scioglimento delle nevi e dei ghiacciai, che però scarseggiano sempre più per effetto dei cambiamenti climatici. Dobbiamo invasare più acqua, costruendo nuovi invasi e riparando la rete perché non perda, e poi fare politiche anche per la ricarica degli acquiferi», ha raccomandato il Commissario straordinario per la siccità Nicola Dell’Acqua.
«Dobbiamo cambiare agricoltura»
Fondamentale anche il ruolo degli agricoltori, che sono già oggi protagonisti attivi di una gestione sostenibile delle risorse idriche. «Gli agricoltori stanno già risparmiando acqua – ha riconosciuto il commissario straordinario –. Servono però pianificazioni e serve tempo, perché non si può chiedere all’agricoltura di risparmiare il 50% di acqua o chiedere agli agricoltori di cambiare le colture del Paese. Faccio un esempio: il 75% dell’agricoltura irrigata si trova in Pianura Padana, dove si producono significative produzioni agroalimentari.
Possiamo andare a risparmiare il 50% di acqua in quella zona? No, perché non sarebbe possibile, ma ogni agricoltore lo sa già e deve impegnarsi per risparmiare acqua». In che modo?
«In agricoltura è importante aumentare la capacità di assorbimento dei terreni e la sostanza organica in essi contenuta e per questo ci sono agricolture conservative e rigenerative che stanno prendendo piede – ha concluso Dell’Acqua –. Dobbiamo cambiare l’agricoltura e incrementare la quantità di sostanza organica nel terreno, così trattiene più acqua ed è meno idro-esigente».
Alla presentazione del report Anbi in occasione di Fieragricola di Verona hanno partecipato, anche Luca De Carlo e Giorgio Maria Bergesio, presidente e vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato, Francesca Coniglio, dirigente Sviluppo Rurale e Luna Kappler dell’Unità di Missione per il Pnrr presso il Masaf.