Consorzi di bonifica, per Confagricoltura Puglia “serve una nuova fase”

consorzi bonifica
Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia
In una lettera inviata all’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia il presidente Luca Lazzàro chiede un cambiamento radicale nella loro gestione

L’ampliamento del Piano di contribuenza, il saldo e stralcio delle vecchie cartelle e l’accentramento della gestione in unico ente che “possa finalmente attuare una politica di serio rilancio del servizio irriguo”. È quanto chiede il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, in una lettera inviata all’assessore all’agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia e nella quale vengono evidenziate le emergenze che caratterizzano il rapporto tra i consorzi di bonifica e il territorio.

Riforma consorzi bonifica, ferita sempre aperta

ConfAgricolturaPugliaLa riforma dei consorzi di bonifica è una ferita aperta che, scrive Lazzàro con toni fermi ma propositivi, da 20 anni spinge Confagricoltura Puglia a scrivere proposte, mettere insieme idee, tutelare le aziende associate, provare a dare una visione nuova e sostenibile a enti, i consorzi, che dovrebbero e potrebbero essere al servizio del mondo agricolo e non solo.

“Anni di incertezze hanno distrutto i consorzi di bonifica pugliesi commissariati, enti ormai afflitti da posizioni debitorie importanti senza che nel tempo sviluppassero piani industriali e di bonifica adeguati. I consorzi non sono in grado di svolgere la manutenzione ordinaria del territorio ma al contempo pretendono dai consorziati esosi contributi. Difatti, le dichiarazioni inerenti una presunta manutenzione del territorio non hanno riscontro effettivo. È ingiusto e incostituzionale, pertanto, che agli agricoltori venga chiesto di pagare un tributo senza ricevere nulla in cambio. Come è profondamente ingiusto che i contribuenti debbano farsi carico di ricorrere in tribunale, sopportando spese, quando sarebbe compito della politica risolvere al monte il problema”.

Affrontare debitoria pregressa allargando Piano di contribuenza

consorzi bonificaIl punto di snodo che deve essere sciolto per poter seriamente affrontare il rilancio dei consorzi non può che riguardare la debitoria pregressa, sostiene Lazzàro. “Il punto centrale, secondo noi, è tutto là e bisogna che la politica, le organizzazioni e l’intera Regione nel senso amministrativo del termine ne prendano atto. Gli impegni dei consorzi sono in sostanza due: la manutenzione del territorio e la gestione della risorsa acqua, fondamentale per il settore agricolo. Mentre per il secondo gli interessi del mondo agricolo sono tangibili e diretti, la manutenzione del territorio, che diventa sempre più fragile e soggetto ai cambiamenti climatici, deve avere, secondo Confagricoltura Puglia, un valore di carattere generale poiché la pulizia dei canali, degli argini, ecc. serve a tutta la popolazione pugliese. I disastri ambientali non riguardano esclusivamente i terreni e i loro proprietari, ma anche le comunità, le città, tutte le attività economiche e, di conseguenza hanno una valenza onnicomprensiva”.

L’ente consortile è quindi, per Confagricoltura Puglia, lo strumento per mettere in sicurezza il territorio in generale e non limitato al settore agricolo.

“Riteniamo che tutti i territori, compresi i centri abitati che in qualche maniera beneficiano direttamente o indirettamente della manutenzione del territorio, devono contribuire affinché i consorzi continuino e incentivino i lavori ordinari e straordinari che saranno chiamati a svolgere. Di conseguenza il Piano di contribuenza deve essere ampiamente rivisto, sulla base della logica del pagare tutti e pagare meno e nell’ottica della salvaguardia del bene comune”.

Accentrare gestione dei consorzi in un unico ente

consorzi bonifica bisSecondo Confagricoltura Puglia, poi, “sono troppi gli enti che si occupano della risorsa irrigua, questa sì, limitata alle attività agricole (con qualche piccola eccezione, come l’ex Ilva di Taranto). È fondamentale accentrarne la gestione dei consorzi in unico ente, che dovrebbe essere il Consorzio di Bonifica. Un ente che possa finalmente attuare una politica di serio rilancio del servizio irriguo, dall’ammodernamento della rete al potenziamento della stessa, in maniera da attuare una politica del costo dell’acqua unica e sostenibile su tutto il territorio”.

Saldo e stralcio per contribuzione pregressa a carico degli agricoltori

irrigazioneCapitolo importante, per Lazzàro, è quello della contribuzione pregressa che da decenni pesa su gran parte degli agricoltori pugliesi: “Sono ormai 20 anni che con la scusa della Corte dei Conti si va avanti a ricorsi di primo grado, secondo grado e Cassazione. La situazione è quanto mai insostenibile e continua a generare da parte del mondo agricolo una disaffezione nei confronti dell’ente che viene visto, oggi, esclusivamente come un percettore di tributi, senza che apporti nessun beneficio. La proposta di Confagricoltura Puglia è che, così come fatto nel ripianamento dei debiti che i quattro consorzi commissariati hanno accumulato nei confronti dei propri creditori con la proposta di accordi di saldo e stralcio, eguale misura potrebbe essere attuata per i presunti crediti vantati dai quattro consorzi nei confronti degli attuali contribuenti”.

Da qui la proposta di attivare un saldo e stralcio. “Il vantaggio di una tale proposta – evidenzia il presidente di Confagricoltura – sarebbe quello di azzerare il contenzioso che oggi è in atto e porre le basi di una revisione completa, così come proposta prima, dei futuri piani di Contribuenza. Infine, dal momento della rottamazione e fino all’approvazione di una nuova pianificazione, a nostro parere occorre prevedere un periodo transitorio durante il quale i tributi vengano abbattuti, considerato la mancanza di un’adeguata pianificazione strategica dei consorzi”.

Consorzi di bonifica, per Confagricoltura Puglia “serve una nuova fase” - Ultima modifica: 2022-02-01T19:10:35+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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