Il nuovo credito d’imposta non è un contributo pubblico

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Il nostro esperto, Alessandra Caputo, risponde a un abbonato e ai tanti che ce lo stanno chiedendo: non c'e incompatibilità tra Psr e credito di imposta 4.0

Credito d'imposta ancora sugli scudi. Sono tanti i dubbi e le esigenze di chiarimento. E la prima richiesta dei nostri lettori continua a essere la possibile cumulabilità di credito d'imposta e fondi del Piano di sviluppo rurale, che Terra e Vita ha già affrontato (leggi qui)

Un caso frequente

In questo specifico caso il lettore, Ivan Formentini, marchigiano, evidenzia che per un bene acquistato e in rendicontazione nella misura 4.1 della regione Marche, la regione richiede "Dichiarazione sottoscritta dal Beneficiario ai sensi ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 445 del 28 dicembre 2000, che le opere e/o gli acquisti non hanno usufruito di altri contributi pubblici".

E, di qua, la domanda: «Ora, il credito d'imposta è un contributo pubblico (ovvero un aiuto di stato) o una misura fiscale di carattere generale che si applica alla generalità delle imprese?».

Posso cumulare?

«In definitiva - conclude Formentini - posso dunque cumulare il contributo Psr con il credito d'imposta?»

Premesso che la normativa rimane complessa, la risposta dell'esperto di Terra e Vita, Alessandra Caputo, è precisa: «Il nuovo credito d'imposta si ritiene non sia un contributo pubblico; quando una misura è tale, è infatti precisato nella norma di legge».

Sì, nessuna incompatibilità

«Pertanto - continua Caputo - se per accedere al bando è richiesta la dichiarazione in cui si attesta di non aver ricevuto, per le medesime spese, di altri "contributi pubblici", si ritiene non vi sia incompatibilità tra Psr e credito di imposta in quanto quest'ultimo non è definito come contributo pubblico».

Il nuovo credito d’imposta non è un contributo pubblico - Ultima modifica: 2020-04-20T16:26:58+02:00 da Gianni Gnudi

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