Il parere dell’Efsa sull’olio di palma non lascia molti dubbi sulla pericolosità di questo grasso utilizzato in maniera crescente soprattutto nella produzione di alimenti da forno, e ha costretto i fabbricanti e lo stesso Governo a scendere ufficialmente in campo.
Il rapporto dell’Efsa conclude uno studio dal 2010 al 2015 affermando che i contaminanti da processo a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, danno adito a potenziali problemi di salute per il consumatore medio di tali alimenti di tutte le fasce d’età. L’Efsa ha valutato i rischi per la salute pubblica derivanti dalle sostanze: glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e loro esteri degli acidi grassi. Le sostanze si formano durante le lavorazioni alimentari, in particolare quando gli oli vegetali vengono raffinati ad alte temperature (circa 200° C) per la produzione di prodotti da forno. Per i consumatori di tre anni di età e oltre, margarine e ‘dolci e torte’ sono risultati le principali fonti di esposizione. Così come anche i lattanti (tale esposizione è fino a dieci volte quella che è di “lieve preoccupazione”).
Il parere Efsa è stato trasmesso alla Commissione Ue che dovrà valutarlo e assumere le conseguenti decisioni, ma a tal fine si è mosso il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che ha chiesto al Commissario europeo per la salute l’avvio urgente dell’esame del parere stesso.