Triplo salto evolutivo. Nell’era della comunicazione e dell’interconnessione l’agricoltura è passata dalla versione 1.0 a quella 4.0 senza che se ne siano accorti i consumatori. E purtroppo nemmeno la gran parte dei produttori. Le tappe del cambiamento sono infatti sempre più serrate. E servono professionisti preparati per far sì che l’upgrade tecnologico inneschi una vera rivoluzione culturale. Lunedì 30 ottobre si conclude la prima edizione del “Master Universitario di primo livello in Agricoltura di Precisione” con la consegna del diploma ai 15 professionisti che hanno concluso con successo un percorso formativo interattivo, basato sull’obiettivo di “imparare utilizzando”. Il titolo viene rilasciato dopo la discussione di 15 applicazioni originali sviluppate dagli studenti in ambiti diversi che vanno dalla zootecnia alla viticoltura bio, dall’olivicoltura al monitoraggio dei cereali autunno-vernini. Semi che potranno germogliare solo se troveranno un terreno fertile e una struttura produttiva aperta all’innovazione.
Una didattica più smart
A Teramo, presso il Campus universitario di Coste Sant’Agostino, la conclusione del primo ciclo del Master è accompagnata da un evento, moderato da Terra e Vita, che mette a confronto personalità del mondo della ricerca e della produzione per individuare “Le nuove strategie dell’alta formazione rivolte all’agricoltura e all’agroalimentare nella nuova era digitale”. «L’obiettivo – spiega Michele Pisante, coordinatore del Master – è quello di collegare la visione della ricerca, con i risultati e le innovazioni disponibili, con i fabbisogni reali dei portatori d’interesse». Secondo il docente dell’Università di Teramo è infatti necessario individuare percorsi virtuosi di trasferimento tecnologico attraverso l’alta formazione. «Un’esigenza – dice - che scaturisce dalla constatazione di come la rapida evoluzione delle tecnologie sia disallineata rispetto all’impostazione rigida dei percorsi formativi. Una rigidità che impedisce la diffusione delle innovazioni nella complessa segmentazione del sistema agroalimentare italiano».
Menti affamate
Comprendere i rischi e le opportunità dell’era digitale ha un peso determinante per la competitività del nostro sistema produttivo. Tutti ormai abbiamo in tasca uno smartphone, ma l’uso di cui ne fanno tecnici e imprenditori agricoli illuminati è molto più utile rispetto a chi continua solo a postare strali e fake sui social media contro l’agricoltura “industriale”. La rivoluzione verde, tutta input chimici e forza motrice, è infatti ormai archeologia. L’agricoltura di precisione (3.0) ha preso lentamente piede a partire dagli anni ‘90, grazie all’utilizzo di strumenti di geolocalizzazione satellitare per guidare il lavoro delle macchine agricole e poi grazie all’applicazione di attrezzature a rateo variabile, rivelandosi il più valido alleato nella gestione sostenibile della produzione agricola. L’evoluzione dell’Itc e la gestione sempre più accessibile di dati interconnessi e tecnologie di monitoraggio sempre più specifiche ci hanno fatto entrare nell’era 4.0. E, nell’attesa che l’esplosione della robotica inneschi la prossima evoluzione dell’agricoltura 5.0, dobbiamo ancora metabolizzare la sfida rappresentata dai Big Data e da una più stretta integrazione delle filiere. Le informazioni generate dalle nuove generazioni di sensori ci consentono infatti già di conoscere e gestire in tempo reale sanità, qualità e quantità dei raccolti. Servono menti fervide, “affamate” e preparate, come i professionisti che escono dal Master di Agricoltura di Precisione, per sfruttare questa marea di dati e individuare applicazioni originali e smart, con riflessi positivi per la nostra agricoltura.
Via al prossimo ciclo
«La formazione e l’aggiornamento professionale – afferma Michele Pisante dell’Università di Teramo– sono elementi necessari per lo sviluppo del nostro sistema produttivo. Uno dei fattori limitanti la diffusione dell’agricoltura di precisione in Italia è infatti riconducibile alla carenza di professionalità adeguate, in grado di coniugarne gli aspetti multidisciplinari». Una carenza che Pisante ha contribuito a colmare con la creazione del “Master universitario di primo livello in Agricoltura di precisione”, da lui coordinato. Attivato dall’Università di Teramo per la prima volta nell’anno accademico 2016/2017, in convenzione con le Università di Padova e la “Tuscia” di Viterbo, il Dip. Bio-agroalimentare del Cnr e il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), il Master conclude il primo ciclo di attività il 30 ottobre con la consegna dei diplomi ai 15 professionisti che hanno concluso con successo il percorso formativo. Un’esperienza didattica che non si esaurisce ma che diventa continuativa (le iscrizioni per il prossimo ciclo formativo sono ancora aperte) per colmare un doppio gap: quello tra Università ed esercizio delle professioni, che si sta purtroppo approfondendo anche per effetto delle recenti riforme; e quello tra le soluzioni potenzialmente offerte dalle tecnologie e la loro applicazione effettiva nella gestione sostenibile dei sistemi colturali italiani.
Ecco i 15 professionisti che hanno ottenuto il diploma. Cliccando sui nomi potrete leggere una loro breve biografia, cliccando sul titolo delle tesi potrete consultarle
CANDIDATI |
TITOLO |
TUTOR |
Albani Claudia |
L’agricoltura di precisione e il trasferimento tecnologico alle imprese (Parte I). |
Angelo Frascarelli |
Bargellesi Sandro |
Elementi per lo sviluppo in Smart Farming di un'Azienda Agricola: DSS per i cantieri agromeccanici e la gestione della fertilità dei terreni (parte I). Controllo e gestione dei cantieri. |
Luigi Sartori |
Nuove tecnologie per l’efficientamento della filiera zootecnica: applicazioni NIR per la qualità degli alimenti |
Alberto Assirelli |
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Francesco Chianucci e Nicola Puletti |
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Riccardo Primi |
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Raffaele Casa |
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Dalla pedologia al telerilevamento satellitare: utilizzo innovativo di mappe tematiche per il supporto alle agropratiche ed al monitoraggio dei cereali autunno‐ vernini. |
Raffaele Casa |
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Delpero Davide |
Sviluppo di un sistema di supporto alla gestione basato su tecnologie smart: la fertilizzazione azotata in risaia. |
Luigi Sartori |
Gilberti Marta |
Elementi per lo sviluppo in Smart Farming di un'Azienda Agricola: DSS per i cantieri agromeccanici e la gestione della fertilità dei terreni (parte II). Gestione della fertilità. |
Luigi Sartori |
Leporati Stefano |
L’agricoltura di precisione e il trasferimento tecnologico alle imprese (Parte II). |
Angelo Frascarelli |
Maffini Andrea |
Valutazione dello stress psicofisico dell'operatore su trattori dotati di automazioni dei comandi. |
Luigi Sartori |
Uso di sensori prossimali per la mappatura di aree omogenee di prescrizione |
Simone Priori |
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Dalla pedologia al telerilevamento satellitare: utilizzo innovativo di mappe tematiche per il supporto alle agropratiche ed al monitoraggio dei cereali autunno‐ vernini. |
Raffaele Casa |
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Pagliuca Pietro |
Effetti sulla Sostenibilità economica, ambientale e sociale derivanti dall'applicazione dell'Agricoltura di Precisione in Italia. |
Michele Pisante e Angelo Frascarelli |
Paolo Storchi |